Lo springer spaniel inglese è la razza che ho scelto con cura dopo lunga meditazione. Il motivo si può riassumere in una sola frase: se si ha un cane, lo si deve amare e lo springer spaniel ha tutto ciò che serve per farsi amare.
Il carattere
- È fedele, sempre allegro e affettuoso.
- Ama giocare, farsi coccolare e apprezzare.
- Vive facilmente in casa, ama il contatto con i suoi padroni (che parola brutta! Anche se molti lo riterranno esagerato, non sapendo cosa perdono, userei il termine “genitori adottivi”) ed è l’ideale per trovarselo al mattino ai piedi del letto, ansioso di riempire un’altra giornata con la sua voglia di vivere.
- Ama la campagna e la vita all’aria aperta (è infatti un ottimo cacciatore), ma non si allontana mai troppo dal padrone, risultando perfetto per una semplice passeggiata o per un po’ di jogging. Se però non potete farlo muovere, non confinatelo in un appartamento, magari con una veloce uscita al guinzaglio alla sera quando tornate dal lavoro!
- È paziente con gli umani, senza eccedere in confidenza.
- Può essere facilmente addestrato per seguirvi ovunque: in vacanza, al ristorante, nella passeggiata in città.
- È molto robusto, molto resistente alla fatica.
Le origini dello springer spaniel
Risalgono a più di 2.000 anni fa; conosciuto in Inghilterra fin dal Medio Evo, il primo riferimento al termine spaniel si trova ne La novella della drappera di Bath di G. Chaucer (uno dei Racconti di Canterbury, 1390 circa). Uno scritto (XVI sec.) di J. Caius (John Keys) divulgò la provenienza degli springer spaniel dalla Spagna (per assonanza con il nome, spaniel). Oggi tale teoria non è più accreditata e si ritiene che il nome derivi dal celtico (“coniglio”). Caius fu anche il primo che classificò gli spaniel, dividendoli in quelli che cacciavano sulla terraferma e in quelli che cacciavano in acqua. Si deve attendere il 1803 perché Reinagle (riprendendo una raffigurazione comparsa su Sportmen Cabinet) divida esattamente gli spaniel in springing spaniel (to spring in inglese significa “far alzare” la selvaggina, incalzandola) e in cocking spaniel (ritenuti ideali per la caccia alla beccaccia, in inglese woodcock). Il primo Spaniel Club nasce in Inghilterra nel 1885, ma la razza viene ufficialmente riconosciuta solo nel 1902.
Caratteristiche del vero springer spaniel
Lo springer spaniel è alto circa 50-51 cm (48 la femmina), pesa da 20 a 23 kg. Lo springer è un cane dolcissimo e affettuoso, molto intelligente, dall’apprendimento facile, mai aggressivo. Può vivere tranquillamente in casa e non ha problemi con i bambini,
Nel tempo, si sono distinti due tipi di soggetti, quelli “da lavoro” e quelli “da esposizione”. I cani da lavoro hanno il mantello più corto e meno frangiato, le orecchie sono più piccole e inserite più in alto, le labbra meno pendenti, la struttura fisica è più leggera e rettangolare, a volte le dimensioni sono decisamente più piccole e il muso spesso ricorda quello del breton. C’è da dire che si possono trovare anche soluzioni intermedie fra la descrizione classica “da lavoro” e quella “da esposizione”. Le caratteristiche che più di ogni altre differenziano le due tipologie sono le lunghe orecchie attaccate in basso e il mantello lungo e frangiato (nella tipologia “esposizione”).
In realtà, la tipologia da lavoro si è affermata solo a causa delle prove da lavoro, dove il cane deve avere la massima velocità in una manciata di minuti, niente a che vedere con la caccia reale. Non a caso, i soggetti da lavoro sono iperattivi, meno calmi. Le prove da lavoro hanno portato all’errata convinzione che gli springer da esposizione fossero inadatti alla caccia. Conclusione assurda visto che una vera giornata di caccia dura otto ore e un cane troppo nervoso e rapido può bruciarsi in due o tre ore al massimo, mentre un cane più riflessivo e più robusto può cacciare tranquillamente per tutta la giornata (un vero cacciatore non si limita a un’uscita di qualche ora solo perché lui o il suo ausiliare sono “stanchi”).
Negli anni mi sono convinto che esiste un solo tipo di springer, quello morfologicamente affine allo standard, non esistono springer solo belli o solo bravi: uno springer deve essere bello e bravo. Springer che possono essere scambiati con breton, piccoli e con il muso troppo affusolato, non sono springer, anche se possono essere buoni cacciatori. Non bisogna infatti confondere le gare di caccia con la caccia vera e propria. Le gare di caccia durano una quindicina di minuti, ben diverse da una giornata di caccia che dura otto ore (un po’ come confondere una gara di 100 m con una maratona), per la quale un cane nervoso, abituato a sparare tutto non sempre è ottimale, a differenza di un cane calmo, riflessivo che “non scoppia”.
Per gli amanti dello springer spaniel, un film da non perdere: I cani dei miracoli di Craig Clyde – con Kate Jackson, Ted Shackelford, Josh Hutcherson, Alana Austin, Stacy Keach – USA, 2003.
Lo springer spaniel a caccia
Penso che in Italia lo springer spaniel sia decisamente sottovalutato. Molti lo usano solo come cane da riporto, altri lo usano per la caccia agli uccelletti nei rovi oppure alle minilepri.
Come cacciatore ero nato con i segugi, poi la rarefazione della lepre nella mia zona mi ha portato verso il fagiano, selvaggina che prediligevo anche quando cacciavo la lepre. Passato ai cani da ferma non ne avevo trovati di ottimali per il mio carattere e per il mio tipo di caccia: io amo cacciare tutto il giorno (quindi il cane non deve “scoppiare” dopo poche ore, ma deve sapersi dosare come un atleta che corre una maratona) seguendo il cane (che quindi non deve avere la lunga gittata di molte razze da ferma). Lo springer spaniel l’ho conosciuto un giorno che cacciavo sull’argine del Po con la mia breton: due springer battevano l’argine in perfetta sintonia alla ricerca della lepre, controllando periodicamente dove fosse il cacciatore, con un collegamento perfetto. Mi documentai sulla razza e scoprii dallo springer di Bush, Spot (che seguiva sempre il presidente), che era perfetta anche per una vita “mondana”, infatti i nostri springer vivono in casa e ci seguono ovunque andiamo.
Alla fine decisi e, alla morte della mia breton, scelsi Cassie (nella foto sopra).
Cassie è stato il miglior cane da caccia che fino ad allora avevo avuto: poi è arrivata Dolly che l’ha addirittura superata. Gran naso, grande collegamento, Cassie aveva l’handicap di una displasia dei gomiti che avrebbe portato molti cacciatori a scartarla dopo pochi anni. Invece con il suo amore per la caccia ha cacciato fino a 12 anni e l’ultimo anno con due sole ore di caccia al giorno ha fatto un carnet di fagiani che molti cacciatori della domenica fanno in dieci anni; la cosa più bella era il collegamento perfetto che si era creato, un’armonia che rende magnifiche anche le giornate in cui non si vede muoversi nulla.
Venatoriamente parlando, aveva un naso ottimo che coniugava con una rapidità d’azione in un cocktail che fa carniere: a differenza che con molti cani da ferma, con Cassie il fagiano non aveva tempo di rifugiarsi in mezzo al riso o al mais: se agganciato, veniva incalzato con un’azione velocissima e doveva alzarsi; il cane sembrava impazzito e la sua velocità era la massima che poteva esprimere (sinceramente ho pensato che se Cassie non avesse avuto la displasia del gomito mi sarebbe stato difficile seguirla su molti fagiani difficili).
Dal 2010 Dolly a poco a poco ha sostituito Cassie nella giornata di caccia; con caratteristiche diverse, meno collegamento, ma un’intelligenza fantastica; in teoria Dolly (nella foto sopra) avrebbe potuto vincere tanti premi di bellezza, ma come cacciatore non mi è mai interessata l’esposizione. Con un anno d’addestramento Dolly è diventata eccezionale sui fagiani; la sua azione di caccia era leggermente diversa da quella di Cassie, con una cerca più atletica che a volte mi metteva a dura prova, ma con un’azione più tranquilla sul selvatico che non pedina, tant’è che non era infrequente che “fermasse” il fagiano. Inoltre, cosa non da poco per chi ama stare sempre con il cane, non ho mai avuto un cane così affettuoso e così buono, che “sorrideva” quando era felice e al mattino, alla sveglia, quando saltava sul letto, mi inondava di coccole.
Lo springer e il fagiano – Lo springer è molto versatile e usato in moltissime cacce, ma io lo conosco soprattutto nella caccia al fagiano e di questo vorrei parlarvi. Premetto che troppi cacciatori sopravvalutano sé stessi e il loro cane ed è incredibile come si credano al top quando fanno carnieri che sono un decimo di quello che altri fanno senza problemi. Per la mia esperienza il loro grande errore è pretendere che il cane trovi il fagiano. Un’affermazione come questa può sembrare assurda, ma il vero cacciatore porta il cane sul fagiano, sa dov’è in quella particolare ora del giorno e con quel tempo. Inutile avere un cane che batte chilometri quadrati dove non c’è nulla se si sa già che il fagiano è proprio su quella riva, laggiù. Ovviamente chi caccia qualche ora per divertirsi non arriverà mai ad avere questa consapevolezza e tende a dotarsi di cani (magari più d’uno; in genere il buon cacciatore usa un cane solo) che coprano tanto terreno e che compensino la scarsa comprensione del cacciatore delle abitudini della selvaggina. Il cacciatore deve avere un radar per i fagiani, portare un cane come lo springer sulla pista e aspettare che inizi l’inseguimento al pennuto. Semplice.
Nello springer spaniel l’azione sul fagiano è tipica, perciò non accade mai che si possa essere dubbiosi su un gesto del cane: per quanto “segni” e indugi su una pista, se non parte al massimo, non c’è fagiano. Nei casi in cui la traccia non è lineare, l’azione di ricucitura della traccia è comunque condotta alla massima velocità e qui può essere un problema: circa il 20% dei fagiani richiede che il cacciatore abbia una certa prestanza fisica per poter seguire il cane; d’altro canto, sono quei selvatici che un cane lento non avrebbe mai levato! A volte mi è capitato di abbattere un fagiano dopo 200 m di corsa a perdifiato e nel 2011 stabilii il “record”: vista una fagiana in fondo a una strada, ai bordi di un campo di riso, mi avvicino lentamente, “sicuro” che la fagiana si sia nascosta nel riso. Arrivati sul punto, Cassie la fiuta e parte. Mi dico che la fagiana si alzerà alla fine della strada dopo 50 m. Invece niente, Cassie prosegue, passa la strada e, sempre al massimo, si lancia lungo una riva che divide due campi di mais già tagliato; la riva prosegue per 300 m e ,se la fagiana non si ferma prima, si leverà in fondo. La corsa continua, ma ormai perdo terreno. Alla fine della riva ho 20-25 m di distacco dal cane, forse riesco ancora a sparare (il difficile è fermarsi con un arresto e tiro simile a quello del basket, sport che per fortuna ho praticato anni fa); invece no: la fagiana piega a destra e il cane la insegue sulla riva perpendicolare alla precedente. ormai i polmoni bruciano e le gambe sono di marmo, non resta che rallentare e sperare che la fagiana voli dalla mia parte. Alla fine della riva la fagiana non si leva, passa il fosso asciutto, trova un campo di soia ancora in piedi e, incalzata da Cassie, finalmente si alza, mentre la osservo a circa 70-80 m. Cassie torna trafelata e a me non resta che dirle che deve trovarsi un cacciatore più rapido che riesca a seguire lei e la selvaggina. Pare che la sera stessa abbia contattato Usain Bolt.
Questo aneddoto non deve spaventare: in una stagione di caccia perdo meno del 5% dei fagiani che trovo perché non riesco a seguire il cane, il più delle volte l’azione è così rapida che il fagiano si leva decisamente a tiro. Il tiro non è comunque così agevole come quello sotto ferma del cane, ma, per questo, dà molta più soddisfazione e posso dire che con lo springer ho imparato veramente a sparare (sono anche dovuto passare dal calibro 20 al 12).
La scheda dello springer spaniel
Per ulteriori informazioni sulle singole voci della scheda (copyright albanesi.it) si consulti l’articolo Come scegliere un cane. Il punteggio varia da 1 a 10 e risponde direttamente alla domanda indicata dalla locuzione della prima parte, per cui un voto molto basso in aggressività indica che la razza non è aggressiva; in rosso gli aspetti critici della razza. La scheda è una media, quindi il singolo soggetto può anche scostarsi significativamente da quanto illustrato.
- Adatto a chi ha poca esperienza cinofila: 7
- Affezione alla famiglia: 10
- Tolleranza ai bambini: 9
- Tolleranza agli estranei: 8
- Aggressività verso altri cani: 4
- Aggressività verso piccoli animali (gatti, scoiattoli): 8
- Salute: 7
- Intelligenza: 10
- Tendenza ad abbaiare: 4
- Necessità di esercizio fisico: 9
- Adattabilità in appartamento: 5
- Tolleranza alla solitudine: 3
- Tolleranza ai climi freddi: 8
- Tolleranza ai climi caldi: 7
- Facilità di toelettatura: 6
- Facilità all’addestramento: 10
- Tendenza ad allontanarsi quando libero: 4
- Tolleranza alla fatica: 9
Il prezzo dei cuccioli di springer spaniel
Lo springer è un cane che deve avere caratteristiche uniche, soprattutto il contatto con il conduttore (contatto che spesso si trasforma in un amore incredibile), per questo scegliere allevamenti poco professionali potrebbe essere un boomerang. Il prezzo dei cuccioli può andare dai 600 ai 1.000 euro.
Allevamenti di springer spaniel
Gli allevamenti – Il mio primo springer Cassie (2003-2015) l’ho acquistato nel 2003 da Carlo Rondinelli (Re di Danari, Piovene Rocchette). Springer spaniel affettuosissimo, cacciatore formidabile, ha evidenziato una displasia dei gomiti*. Nel 2010 il mio secondo springer, Dolly (2010-2018), acquistato dall’allevamento Della Giuliana (Stefano Zanasi, Baggiovara, Modena); anche lei ha evidenziato una displasia, fortunatamente all’anca; operata a nove mesi, è stata benissimo fino all’età di otto anni quando ha manifestato un’insufficienza renale cronica contro la quale purtroppo c’è stato poco da fare. Ora con noi c’è Kelly (2018-) che arriva da un allevamento francese veramente interessante (Rieu Grand); incredibilmente, oltre che nel nome, ha in sé i pregi dei miei precedenti springer. Sotto, Kelly (Osiris du Rieu Grand) con il suo secondo fagiano, scovato e riportato in terreno libero a meno di sette mesi.
* La displasia del gomito e dell’anca colpisce moltissime razze e lo springer spaniel non è immune: circa un 15% dei soggetti soffre di displasia del gomito (non curabile) e una percentuale equivalente di displasia dell’anca (la terapia chirurgica può dare buoni risultati). Poiché il fattore genetico è predominante, da alcuni anni gli allevamenti più seri stanno selezionando i riproduttori per diminuire l’incidenza delle displasie nei nuovi nati.
I due allevamenti che meritano le 5 stelle (in ordine rigorosamente alfabetico) sono l’Allevamento Corona di Stefano De Vita e Maria Laura Parisi (Via Ificrate, 39 – 00124 Roma – Tel. 06/5053987 – Cell. 331/6107010 – e-mail: stefano.devita@libero.it – www.coronallevamento.altervista.org) e l’Allevamento dell’Isola che non c’è di Guido Vitartali (Via del Fosso, 28 – 54020 Loc. Viano Campiglione -MS- – cell. 328/7072414). A loro va il merito di promuovere i veri spinger.
Allevamento Santilli’s
Via Tito Flavio Vespasiano 7 02010 – Castel Sant’ Angelo (Rieti) – Tel. 377/1247206 – email: allevamento@santillis.it – www.santillis.it
Allevamento di Val Brandeglio di Federico Vannucci
Via Bargi, 53 – 51030 – Pontelungo (Pistoia) – Tel. 320/1992373 – email: federico.vannucci@libero.it
Allevamento di Valle Felice di Valter Zanetti
Via Argine sx, 54 – 48015 Savio di Ravenna (Ra) – Tel. 0544/927234 – e-mail: allevamentodivallefelice@alice.it – www.allevamentodivallefelice.it
Allevamento dei Probi di Brizzi Alessandro e Lenti Mauro
Tel. 0187/626444, 0384/84788 – Cell. 347/336053, 338/8552894
Allevamento dell’Alta Merse di Marco Moscatelli
Via del Mattatoio, 4/2 – 53010 San Rocco a Pilli (Siena) – Cell. 339/4454320 –www.allevamentoaltamerse.it
Allevamento del Chianti di Stefano Pianigiani
Loc. Fioraie – 53011 Castellina in Chianti (Siena) – Tel. 327/ 6692252, 3357462903 – info@pianigianis.it – www.pianigianis.it
Allevamento delle Crete Senesi di Annalisa Tognazzi
Via Giovanni XXIII, 102 – 53014 Monteroni d’Arbia (Siena) – Tel. 0577/375506 – Cell. 335/5825500
Allevamento Alluviensis di Carlo Rondinelli
Via Marri, 1 – 48018 Faenza (Ravenna) – Tel. 0445/650507 – cell. 328/7696644 – e-mail: info@alluviensis.it
Allevamento della Giuliana di Stefano Zanasi
Strada Cavezzo 109 – 41126 – Baggiovara (Modena) – Tel. 059/510077 – email: info@spanieldellagiuliana.it
Allevamento Banda Alata di Andrea Cupini, Teresa Laimer e Janus Cilloni
Via Tremaiola 73 – 55044 – Marina di Pietrasanta (Lucca) – Tel. 0584/23198 – Cell. 339/1296631 – springerspaniel@springerspaniel.it – www.springerspaniel.it
Allevamento FLOHISTORI’S di Savwww.erio Marini e Simone Licari
Via dell’Industria, 11 – Castellina Scalo Monteriggioni (Siena) – Tel. 335/236434 – email: info@ flohistoris.it – www.flohistoris.it
Allevamento del Bona di Carlo Villani
Via C.M. Maggi, 72 – 20081 Abbiategrasso (Milano) – Tel. 02/9461732 – e-mail: info@delbona.com – www.delbona.com
Allevamento di Val Marco di Valcarenghi di Lodovica Valcarenghi
Via Molino, 20 Loc. Cavagliano Bellinzago Novarese (Novara) – Tel. 0321/927958 – Cell. 348/5210538 – email: info@valmarco.it – www.valmarco.it
Allevamento della Badia di San Savino di Francesco Camiolo
Via Meliani, 15 – 56023 Titignano di Cascina (Pisa – Cell. 347/7050494 e-mail: francesco@badiasansavino.it – www.badiasansavino.it
Allevamento del Re di danari di Danila Dalla Vecchia
via Levà, 63 Piovene Rocchette (VI) – Tel. 0445/650507 – Cell. 348/0054685 e-mail: info@redidanari.it
Allevamento delle Valli Veneziane di Carlo Guggia
Via 4 Novembre, 61– 30010 Camponogara (Venezia) – www.springerdellevalli.com
Allevamento Lugi’s di Luca Giuntoli
Via del Tomolo, 60 – 51017 Pescia (PT) – Cell.338/8813050 – e-mail:l.giuntoli@alice.it – lugisallevamento.altervista.org
Allevamento dei Monti Pisani di Marco Antonelli
San Giuliano Terme – Pisa – Cell. 338/3877780 – e-mail:monti.pisani@tin.it – www.deimontipisani.it
Allevamento del Chianti Love di Francesca Pianigiani ed Ernesto Chiesa
Gaiole in Chianti (Siena) – Cell. 320/7427609 – francesca-pianigiani@libero.it
Allevamento Gist’s di Nedo Galantini e Giorgio De Bianchi
Via Forlanini, 3 Piombino (LI) – Tel. 0565/43010 – Cell.3476697508
Allevamento della Robbia di Lorenzo Martelli
Via Luca della Robbia, 6 – 56038 Ponsacco (Pisa) – Tel. 0587/730004 – 0587/607205
Allevamento San Fabiano di Domenico Coradeschi
Corso Italia, 49 – 52100 Arezzo – Cell.340/3594134 – 338/6386249
Allevamento San Leopoldo – di Sergio Guerranti
Via Monte Cervino. 10 – 58022 Follonica (Grosseto) – Tel. 0566/52215 – Cell.338/7173516
Allevamento di Casa Lorenzo – di Massimo Cambi
Via delle Pinete, 166 – 50050 Galleno (Firenze) – Tel. 0571/296016 – Cell. 320/2921532
Allevamento dell’Eris – di Alborghetti Ermanno
Via Vittorio Emanuele II – 13031 Villarboit (Vicenza)
Allevamento di Vetta Marina di Massimo Gentili e Pierigè Katia
Via San Francesco, 25 – 60020 Sirolo (Ancona) Tel. 071/9330446 – Cell. 339/1861136 – 328/8228718 e-mail: katiaspringer@virgilio.it
Allevamento di San Cipriano di Pavan Giuseppe
Via G. Marconi, 28 – 31050 Roncade (Treviso) – Tel.0422/840283 – Cell. 338/9695787 – e-mail: pavan-giuseppe@libero.it
Allevamento Hispellum di Fausto Marchesini
Via Fonteciterna, 18 – 06038 Spello (Perugia) – Cell. 339/3814746 – 347/4650835 – e-mail: faustomarchesini@gmail.com – marchesini.fausto@vodafone.it
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