Il segugio italiano è, secondo la stragrande maggioranza degli autori, un cane dalle origini antichissime. Si ritiene infatti che esso discenda dai cani da corsa che vivevano nell’antico Egitto, arrivati sulle coste del mar Mediterraneo, e quindi anche in Italia, grazie ai commercianti fenici. Molti disegni egizi risalenti all’epoca dei faraoni mostrano la presenza di cani estremamente somiglianti all’attuale segugio italiano.
Il suo miglior periodo è quello rinascimentale, quando il suo standard fu migliorato e iniziò la sua grande diffusione. La razza conobbe poi un lento e inesorabile declino fino a quando, a partire dai primi anni del 1900, il segugio italiano tornò a essere molto popolare.
La storia moderna del segugio italiano inizia nel 1920, anno in cui il Comitato Tecnico della Società Amatori del Segugio redasse il primo standard della razza che qualche anno dopo, per la precisione nel 1929, fu approvato dal Kennel Club Italiano. In quel periodo esisteva un unico standard che unificava il segugio italiano a pelo raso e quello a pelo forte; nel 1976 arrivò il divieto di accoppiamento fra le due varietà; poi, nel 1989, l’ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) approvò due standard diversi, standard in seguito riconosciuti anche dalla FCI che li classifica nel gruppo 6, tra i Segugi e cani per pista di sangue.
La scheda del segugio italiano
Per ulteriori informazioni sulle singole voci della scheda (copyright albanesi.it) si consulti l’articolo Come scegliere un cane. In grassetto gli aspetti critici della razza. La scheda è una media, quindi il singolo soggetto può anche scostarsi significativamente da quanto illustrato.
- Adatto a chi ha poca esperienza cinofila: 4
- Affezione alla famiglia: 8
- Tolleranza ai bambini: 8
- Tolleranza agli estranei: 8
- Aggressività verso altri cani: 3
- Aggressività verso piccoli animali (gatti, scoiattoli): 9
- Salute: 8
- Intelligenza: 6
- Tendenza ad abbaiare: 8
- Necessità di esercizio fisico: 8
- Adattabilità in appartamento: 4
- Tolleranza alla solitudine: 6
- Tolleranza ai climi freddi: 8
- Tolleranza ai climi caldi: 7
- Facilità di toelettatura: 8
- Facilità all’addestramento: 5
- Tendenza ad allontanarsi quando libero: 10
- Tolleranza alla fatica: 8
Le caratteristiche generali del segugio italiano
Le due varietà di segugio italiano si devono considerare due razze distinte che si differenziano esteticamente solo per il mantello, una a pelo raso, di tessitura vitrea, denso e liscio, l’altra a pelo ruvido.
Vediamo in dettaglio le caratteristiche delle due varietà.
Segugio italiano a pelo forte – Morfologicamente è un cane mesomorfo il cui tronco sta nel quadrato. È un cane ben costruito, simmetricamente perfetto, con ossatura sviluppata, dotato di buona muscolatura e privo di grasso. L’altezza al garrese varia nel maschio da 52 a 60 cm e nella femmina da 50 a 58 cm. Nel caso ci trovi di fronte a un soggetto eccellente esiste una tolleranza di due cm in più o in meno. Il peso può variare nei maschi da 20 a 28 kg e nelle femmine da 18 a 26 kg. La lunghezza del tronco è identica all’altezza al garrese.
La testa è dolicocefala (il diametro trasversale della testa è inferiore alla metà della lunghezza totale di quest’ultima). Osservato dall’alto, il cranio ha forma di ellissi allungata e la sua larghezza bizigomatica è inferiore alla metà della lunghezza della testa. Ha arcate sopracciliari non troppo sviluppate e il solco frontale è poco marcato. Lo stop non è quasi per niente marcato. Il tartufo è grande, di colore sempre nero con narici aperte e mobili. Il muso è lungo la metà della lunghezza totale della testa. Le facce laterali del muso, per quanto siano convergenti, non determinano comunque una struttura a punta. La canna nasale ha un profilo leggermente convesso. Le mascelle sono robuste, normalmente sviluppate. I denti sono di colore bianco, ben sviluppati e allineati in modo regolare. La chiusura a tenaglia è preferita, ma è ammessa anche la chiusura a forbice. Gli occhi sono grandi, color ocra scuro. Ha un’espressione magnetica, il suo sguardo è dolce e leggermente malinconico. Ha orecchie pendenti, a forma di triangolo, molto larghe e piatte per quasi tutta la loro lunghezza. Le orecchie, la cui parte alta è a forma di punta, sono coperte da un pelo leggermente più corto e meno ruvido di quello che si trova sul tronco. Il collo, molto asciutto e leggero, è leggermente arcuato nella parte superiore. La giogaia è assente. La pelle è ben tesa e priva di giogaia. La coda, inserita in alto sulla linea della groppa, è più corposa alla radice rispetto a quella della varietà a pelo raso. È interamente ricoperta di pelo, ma è priva di frangia. Il pelo sul tronco non deve superare i cinque centimetri di lunghezza; tutto il pelo, tranne quello che si trova sulla testa, sulle orecchie, sulla coda e sugli arti, è molto ruvido. I colori del mantello ammessi sono il fulvo monocolore (dal rosso fulvo carico al quello sbiadito) e il nero focato.
Segugio italiano a pelo raso – Come il segugio italiano della varietà a pelo forte, anche il segugio italiano a pelo raso ha una struttura mesomorfa, una simmetria perfetta, buon sviluppo dell’ossatura, ottima muscolatura e assenza di grasso. L’altezza al garrese varia nel maschio da 52 a 58 cm e nella femmina da 48 a 56 cm. Nel caso ci trovi di fronte a un soggetto eccellente esiste una tolleranza di due cm in più o in meno. Il peso può variare dai 18 ai 28 kg.
La testa è dolicocefala. Osservato dall’alto, il cranio ha forma ovaleggiante e la sua larghezza bizigomatica è inferiore alla metà della lunghezza della testa. Le caratteristiche delle arcate sopracciliari, del solco frontale e dello stop sono identiche a quelle del segugio italiano a pelo forte. Il tartufo è abbastanza grande, ha forma di parallelepipedo, sempre di colore nero e con narici aperte e mobili. Le caratteristiche del muso e della canna nasale sono le stesse in entrambe le varietà. Le labbra sono fini e sottili con margini sempre neri. Le mascelle hanno forma troncoconica; denti bianchi ben sviluppati e con allineamento regolare, la chiusura a tenaglia è preferita, ma quella a forbice è comunque consentita. Gli occhi, color ocra scuro, sono grandi e luminosi e il suo sguardo è molto dolce. Le orecchie hanno forma triangolare, sono piatte per quasi tutta la loro lunghezza, la parte alta termina formando una punta. Il collo è leggermente convesso, asciutto e leggero. La pelle è sottile, tesa, non presenta né pieghe né giogaia. La coda è più piccola alla radice rispetto a quella del segugio a pelo forte; la punta raggiunge il garretto; per tutta la lunghezza la coda è ricoperta di pelo raso. Il pelo è raso in tutto il corpo, denso, tessitura vitrea. Raramente possono riscontrarsi alcuni peli duri sul tronco, sul muso e sugli arti, ma ciò con è considerato un difetto. I colori del mantello ammessi sono il fulvo monocolore (dal rosso fulvo carico al quello più slavato) e il nero focato. Assolutamente non ammessi i colori fegato e caffè.
Carattere
Caratterialmente le due varietà di segugio italiano sono abbastanza simili, ma il segugio italiano a pelo forte presenta maggiori caratteristiche di riservatezza, è più calmo, saggio e riflessivo, meno esuberante; il segugio italiano non è comunque, in generale, un cane “coccolone”, anche se molti esemplari si affezionano moltissimo al suo padrone e alla sua famiglia.
Il segugio italiano non è un cane molto addestrabile, piuttosto testardo perché tende a essere indipendente, non deve cioè essere considerato un cane da compagnia (e men che meno da appartamento, anche se alcuni segugi sono incarcerati dai loro padroni che, dall’alto del loro amore cinofilo, accordano al cane una mezz’oretta d’aria al giorno), ma un cane che vive con l’uomo nel rispetto della sua libertà d’azione; è infatti fondamentale lasciargli molta libertà, farlo correre e divertire in campagna. Purtroppo l’ubbidienza non è il suo forte e non è raro che compia escursioni di ore (o di giorni!) lontano dal padrone. Non è pertanto consigliabile liberarlo in aree urbane ad alta densità di popolazione e nei pressi di vie di comunicazione trafficate.
Una curiosa peculiarità di entrambe le varietà è il timbro di voce, particolarmente squillante. Ogni segugio ha un proprio modo di abbaiare, tanto che i cacciatori distinguono i cani dalla muta semplicemente dalla loro voce. Purtroppo alcuni soggetti abbaiano spesso, sollecitati da tante situazioni, e ciò può essere particolarmente fastidioso. Questa caratteristica lo rende adattabile a essere un cane da guardia, anche se solo un pessimo amante dei cani potrebbe usarlo a tale scopo (che necessariamente richiede una limitazione dello spazio a disposizione del cane).
Il segugio italiano è un cane estremamente resistente, è dotato di una discreta velocità e di un eccellente olfatto, caratteristiche che lo rendono uno fra i migliori cani da caccia del mondo. Le sue specialità sono la caccia alla lepre e quella al cinghiale.
In genere il segugio italiano invecchia bene (la vita media è di circa 12-13 anni) e ciò facilita la sua gestione in età avanzata.
Il prezzo dei cuccioli
Il prezzo dei cuccioli di segugio italiano acquistati in un buon allevamento è di fascia media e varia fra i 600 e i 1.000 euro. Soggetti già in parte addestrati alla caccia (dai 5 mesi all’anno) possono costare anche il doppio.
Allevamenti
Nell’elenco (copyright albanesi.it) sono inclusi allevamenti con affisso ENCI che negli ultimi 12 mesi hanno avuto una cucciolata e che non gestiscono più di 3 razze.
Segugio italiano pelo forte
- Arezzo – DI VALLE DELL’AFRA
- Biella – DEL FAEGOLO
- Brescia – DI POMPIANO
- Cremona – DEGLI ANSELMI
- Cuneo – DI MONTERSINO
- Frosinone – DELLA CIOCIARIA
- Pavia – DI PONTENIZZA
- Siena – DI MONTERONI D’ARBIA
- Varese – DELL’ISOLA VIRGINIA
- Verona – DI PUNTA GRO’
Segugio a pelo raso
- Alessandria – DI CASA CARNEVALE
- Arezzo – DELLA FAMIGLIA MARGIAN
- Ascoli Piceno – DI APPIGNANO
- Bergamo – DELLA CIOCIARIA
- Brescia – DI CASA BERGAMASCHI;DI POMPIANO
- Catanzaro – DELLA CANIZZA
- Cremona – DEGLI ANSELMI; DEI SONCINO
- Cuneo – DI MONTERSINO
- Frosinone – DELLA CIOCIARIA
- L’Aquila – DI MONTE CUSNA
- Latina – DI CAMPELLO
- Nuoro – DI CASA CARNEVALE
- Pavia – DI PONTENIZZA
- Perugia – DI MONTERONI D’ARBIA; TIBERIS
- Siena – DI MONTERONI D’ARBIA
- Treviso – DELL’ISOLONA
- Verona – DI CASA DELL’OLMO
- Viterbo – DELLA CANIZZA
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