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Lagotto romagnolo

Il lagotto romagnolo, molto spesso anche semplicemente lagotto, è una razza canina di origine italiana che si è sviluppata nelle zone del ravennate e nelle pianure di Comacchio.

La Federazione Cinologica Internazionale (FCI) inserisce questa razza nel gruppo 8 (Cani da cerca, da acqua e da riporto) quella a cui appartengono, per esempio, il labrador retriever, il golden retriever, il cocker spaniel inglese, lo springer spaniel inglese e molti altri ancora.

Queste razze canine hanno un’attitudine naturale al riporto e al lavoro in acqua (in dialetto romagnolo Càn Lagòt significa proprio “cane da acqua”).

Quella del lagotto romagnolo è l’unica razza al mondo specializzata nella cerca del tartufo (per approfondimenti sull’argomento si consulti il nostro articolo Cani da tartufo).

I lagotti sono nuotatori eccellenti e il loro mantello, particolarmente impermeabile, consento loro di lavorare a lungo anche in acque molto fredde.

Origini del lagotto romagnolo

Le origini del lagotto romagnolo sono particolarmente antiche; ne sono state infatti ritrovate somiglianti raffigurazioni nella necropoli della città etrusca di Spina (nei pressi di Ferrara); anche in affresco del palazzo ducale dei Gonzaga a Mantova è raffigurato un lagotto.

Durante l’epoca romana, e poi in seguito, il lagotto romagnolo si diffuse dal ravennate e dal ferrarese fino ad arrivare alla pianura friulana.

Originariamente il lagotto romagnolo era un cane da riporto d’acqua e aveva utilizzi simili a quelli dei cani retriever (in particolare, prima delle bonifiche effettuate nel XIX sec. nelle valli di Comacchio e nelle aree paludose della Romagna, veniva impiegato per il riporto di folaghe e altra selvaggina volatile), ma con il passare del tempo questa attitudine è scomparsa in quanto le selezioni hanno appunto favorito la cerca dei costosi tuberi. Si deve infatti tenere presente che il lagotto romagnolo, oltre a essere un cane molto facile da addestrare, è dotato di un olfatto eccezionale.

Dopo un periodo di declino, dovuto in parte anche ad accoppiamenti con altre razze, si è ha avuta, grazie ad alcuni appassionati cinofili, la rinascita dell’originale purezza della razza.

Nel 1988 è nato poi il Club Italiano Lagotto che ha contribuito a far riconoscere definitivamente la razza alla FCI; adesso vi sono club in moltissimi Paesi del mondo (Austria, Francia, Finlandia, Germania, Svizzera, Norvegia e molti altri ancora, persino in Australia e in Nuova Zelanda).

In base ai dati pubblicati dall’ENCI, gli iscritti alla fine del 2017 erano ben 2.625 (1.072 nel 2008).

La scheda del lagotto romagnolo

Per ulteriori informazioni sulle singole voci della scheda (copyright albanesi.it) si consulti l’articolo Come scegliere un cane. In grassetto gli aspetti critici della razza. La scheda è una media, quindi il singolo soggetto può anche scostarsi significativamente da quanto illustrato.

  • Adatto a chi ha poca esperienza cinofila: 8
  • Affezione alla famiglia: 6
  • Tolleranza ai bambini: 6
  • Tolleranza agli estranei: 6
  • Aggressività verso altri cani: 4
  • Aggressività verso piccoli animali (gatti, scoiattoli): 8
  • Salute: 8
  • Intelligenza: 8
  • Tendenza ad abbaiare: 5
  • Necessità di esercizio fisico: 8
  • Adattabilità in appartamento: 5
  • Tolleranza alla solitudine: 6
  • Tolleranza ai climi freddi: 8
  • Tolleranza ai climi caldi: 6
  • Facilità di toelettatura: 2
  • Facilità all’addestramento: 8
  • Tendenza ad allontanarsi quando libero: 6
  • Tolleranza alla fatica: 6

Caratteristiche fisiche del lagotto romagnolo

Il lagotto romagnolo è un cane di medio-piccola taglia, ben proporzionato e il cui profilo forma un quadrato quasi perfetto; è un cane rustico e robusto, gran lavoratore.

Gli esemplari maschi hanno un’altezza al garrese che va dai 43 ai 49 cm (ideale 46) per un peso che va dai 13 ai 16 kg; le femmine hanno un’altezza al garrese che oscilla dai 41 ai 46 (ideale 43) per un peso che va dagli 11 ai 14 kg.

La testa ha forma trapezoidale; il muso è piuttosto largo. Largo e voluminoso è anche il tartufo.

Il collo è asciutto e muscoloso; assente la giogaia. La pelle è ben aderente su tutta la superficie corporea.

Tutti gli arti sono ben in appiombo; la muscolatura è buona, in particolar modo quella degli arti posteriori.

La coda arriva fino ai garretti e non è mai arrotolata.

La sua particolarità estetica è rappresentata dal pelo riccio e lanoso distribuito in modo omogeneo su tutta la superficie corporea, testa compresa.

I colori del mantello ammessi dallo standard sono: bianco sporco uniforme, bianco con macchie marroni, roano, marrone fegato uniforme, arancio unicolore.

Lagotto romagnolo

Quella del lagotto romagnolo è l’unica razza al mondo specializzata nella cerca del tartufo

Carattere

Cane espressivo, vivace e intelligente e facilmente addestrabile, il lagotto romagnolo, oltre a essere un eccellente cercatore di tartufi, è anche un ottimo cane da compagnia; si lega in modo viscerale al suo proprietario, ma ama molto anche gli altri familiari; entra facilmente in confidenza anche con le persone estranee; difficilmente abbaia; con una corretta socializzazione, a partire dalla più tenera età, andrà d’accordo anche gli altri animali senza particolari difficoltà.

Il lagotto romagnolo necessita di molto esercizio fisico e quindi non è adatto a persone pigre o poco presenti.

Dal momento che ama molto scavare, si deve insegnargli a non fare buche in giardino; un’ottima idea è quella di riservargli all’aperto una parte di terreno dove sfogare questa sua “esigenza”.

Lagotto romagnolo: le cure

Il lagotto romagnolo è un cane che, in linea generale, gode di ottima salute e può arrivare tranquillamente ai 16 anni di età.

Fra le patologie che più comunemente si riscontrano in questa razza si ricordano la displasia dell’anca, l’epilessia, l’atrofia corticale, l’alopecia autunnale (soprattutto le femmine) e l’otite.

Per quanto riguarda il caratteristico mantello, sono consigliabili due tosature annuali; se non tagliato, infatti, il pelo del lagotto tende a infeltrirsi e ad annodarsi.

Per quanto riguarda gli aspetti alimentari rimandiamo al nostro articolo Alimentazione del cane.

Il prezzo dei cuccioli

Il prezzo dei cuccioli acquistati in un buon allevamento è di fascia media e varia fra i 600 e i 1.000 euro.

Allevamenti

Nell’elenco (copyright albanesi.it) sono inclusi allevamenti con affisso ENCI che negli ultimi 12 mesi hanno avuto una cucciolata e che non gestiscono più di 3 razze.

  • Alessandria – VILLA BOTTACCI
  • Arezzo – DEI TARTUFI E CANI; DEL FATALBECCO; DI CAMPOLEONE
  • Avellino – DEI COLLI IRPINI
  • Bologna – DEL GINESTRETO; DI CASA GHINI
  • Brescia – DI SEGUSIA
  • Campobasso – DELLE CODE ALLEGRE
  • Chieti – DEI RE D’ABRUZZO; DI BETOS DEL CASALE
  • Cuneo – DI CRIVAL
  • Ferrara – DELLA CAVEJA; DELLA TAPARINA
  • Firenze – DELLA BASSA VAL D’ELSA; VALLE DEI MEDICI
  • Forlì Cesena – LUSIMDRAGON
  • Genova – DELLA BANDA LAGOTTI
  • L’Aquila – DEI GIOIOSI RUBACUORI; DEL PESCHIO VICALE; DELLE BUCHE FONDE
  • Lodi – DEL PICCOLO TEMPO
  • Milano – LAGHET DEI LAGOT SMI
  • Parma – DELL’ANTICO SALICE
  • Perugia – DEL MONTE DELLA DEA; DELLA PRINCIPESSA DEL MONTE INGINO
  • Pesaro Urbino – DELLA METAURENSE; DI CARTOCETO; DI VILLA DEI GRUCCIONI
  • Prato – DEL CARPINO NERO
  • Ravenna – CENTURY OLMO; DELL’ARGINE SANTERNO; DELLA CASCINETTA; REGUN
  • Rieti – DEL CAVATORE
  • Rimini – IL GRANAIO DEI MALATESTA
  • Rovigo – SQUEAKER
  • Trento – DEL CARESTEL
  • Verona – DEI SILVANBULL; DELLE TERRE DI GUA’
  • Viterbo – DELLA TORRE DI PERSIA

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