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Dobermann

Il dobermann è un cane dalle origini piuttosto recenti. La creazione della razza dobermann risale infatti alla seconda metà del XIX secolo ed è opera di Karl Friedrich Luis Dobermann, un cinofilo tedesco, allevatore di cani pinscher, residente ad Apolda, una città della Turingia.

Dobermann voleva dar vita a una razza dotata di particolari qualità, in primis il coraggio, la forza, la duttilità e una certa dose di aggressività; secondo alcune fonti, l’esigenza di un cane dalle tali caratteristiche era dovuta alle attività che Dobermann svolgeva (esazione delle tasse, esecuzione di sequestri giudiziali e vigilanza notturna), mestieri particolarmente pericolosi in quegli anni; a tale scopo selezionò tra i suoi pinscher quelli che riteneva i più forti dal punto di vista caratteriale incrociandoli con altre razze che riteneva idonee per il raggiungimento dei suoi scopi. Non vi sono tracce scritte dei primi incroci effettuati da Dobermann (probabilmente furono coinvolti gli antenati dei rottweiler, gli antenati del pastore tedesco, i pinscher e i Manchester black and tan terrier), ma si sa che il capostipite della razza dobermann fu una femmina, Bismarck (il nome fu poi variato in Bisart perché si riteneva che chiamare un cane con il nome del cancelliere di ferro, Otto Bismarck, non fosse particolarmente rispettoso della carica che questi ricopriva).

I cani creati da Dobermann acquisirono una certa fama entro breve tempo; inizialmente erano noti come pinscher dobermann; in seguito furono chiamati solo dobermann. Nel 1898, pochi anni dopo la morte del suo creatore, la razza dobermann venne riconosciuta ufficialmente.

I dobermann furono utilizzati insieme ai boxer, agli schnauzer e ai rottweiler, dall’esercito tedesco durante la Grande Guerra; furono addestrati allo svolgimento di diverse mansioni quali la ricerca delle persone, la guardia ai depositi e ai prigionieri e il recapito degli ordini al fronte. I dobermann furono in seguito adottati anche dalla polizia tedesca e dagli eserciti di varie nazioni.

Le caratteristiche principali del dobermann

La F.C.I. (Federazione Cinofila Internazionale) classifica il dobermann tra i Cani di tipo pinscher e schnauzer, molossoidi e cani bovari svizzeri.

Il dobermann è un cane dalla taglia media, dalla struttura robusta e muscolosa.

L’altezza prevista dallo standard per gli esemplari maschi va dai 68 ai 70 cm; il peso va dai 40 ai 44 kg. Le femmine sono un po’ più piccole; l’altezza oscilla infatti dai 63 ai 67 cm e il peso va dai 32 ai 36 kg.

La testa non è particolarmente grande, lo stop è poco sviluppato; ha occhi piccoli e di colore scuro; le orecchie sono inserite in alto e, se non vengono amputate, sono lunghe e pendenti.

Il tartufo è nero negli esemplari di dobermann dal manto nero; negli esemplari dal manto marrone la tonalità di colore del tartufo è più chiara. Ha mascelle robuste e larghe; i denti sono 42; le labbra sono aderenti alle mascelle e garantiscono una chiusura perfetta della bocca.

dobermann

Il collo è particolarmente slanciato, elegante, asciutto e muscoloso; gli arti anteriori sono diritti e muscolosi, quelli posteriori sono invece angolati.

I piedi sono corti con dita chiuse e curvate verso l’alto; le unghie sono corte e di colore nero.

La coda viene amputata all’altezza della seconda vertebra, risultando quindi particolarmente corta.

Il pelo è corto, duro, raso e fitto. Lo standard non ammette il sottopelo. I colori ammessi dallo standard della razza dobermann sono due, il nero focato e il marrone focato. Fino al 1995 veniva ammesso anche il manto di colore blu, ma tale colorazione non è stata più accettata dopo che si è accertato che il gene che attribuiva tale colore era anche la causa di una grave forma di alopecia.

Fra i difetti più ricorrenti si ricordano il prognatismo, l’enognatismo, le misure fuori standard, gli occhi chiari, i colori non ammessi ecc.

Carattere

Quella dei dobermann è sicuramente una razza molto discussa, soprattutto per quanto riguarda il carattere. È sicuramente da archiviare come stravagante leggenda metropolitana il fatto che i dobermann siano tutti destinati a impazzire, verso il settimo anno di età, a causa del restringimento della scatola cranica con conseguente compressione cerebrale. È un’affermazione priva di fondamenta scientifiche e smentita categoricamente dalla scienza veterinaria. È però vero che, specialmente negli anni ’70 del XX secolo, si sono verificati problemi con i cani di razza dobermann. Molte fonti attribuiscono la responsabilità di questi problemi ad allevatori disonesti che, dato il boom di richieste di questo tipo di cani che si verificò in quel periodo, non si fecero scrupoli nell’accoppiare esemplari consanguinei facendo nascere animali aggressivi e non equilibrati. Sono dovuti passare quasi vent’anni prima di poter riequilibrare la razza. La letteratura cinofila descrive il dobermann come un cane pacifico e socievole, coraggioso, curioso, affettuoso e amante dei bambini; è un cane particolarmente predisposto alla guardia e alla protezione e si lega moltissimo ai membri della famiglia in cui vive. È sicuramente un animale intelligente, vivace e ben addestrabile. Il dobermann si adatta bene a vivere in un appartamento, ma, a motivo della sua innata vivacità, è fondamentale assicurargli la possibilità di fare molto moto. Non è quindi un cane adatto a persone dedite alla sedentarietà.

La salute del dobermann

Il dobermann è un cane che, generalmente, gode di ottima salute anche se non risulta essere particolarmente longevo (i dobermann hanno una vita media che si aggira sugli 11 anni).

Il dobermann non teme il freddo anche se, essendo privo di sottopelo, è buona norma non esporlo a temperature eccessivamente rigide; è inoltre molto infastidito dal vento.

Le malattie tipiche di questa razza sono la sindrome di Wobbler (un complesso di manifestazioni causate da un fenomeno compressivo che colpisce il midollo spinale cervicale, vedasi paragrafo successivo), la malattia di Von Willebrand (un disturbo dell’emostasi; si tratta di una patologia che è provocata dalla deficienza del Fattore di von Willebrand della coagulazione, una glicoproteina che ha un ruolo fondamentale sia nell’emostasi primaria che in quella secondaria; altre razze interessate oltre al dobermann sono lo scottish terrier, il Manchester terrier, il barboncino ecc.), la displasia dell’anca e l’ipotiroidismo.

Va anche ricordato che quella dei dobermann è la razza canina maggiormente predisposta a sviluppare patologie prostatiche (prostatiti, iperplasia benigna prostatica e tumore della prostata) e la cardiomiopatia dilatativa, una delle principali cause di morte dei dobermann.

I dobermann e la sindrome di Wobbler

Se non è vero, come riportato nel paragrafo precedente, che i dobermann sono destinati a impazzire è invece reale il fatto che i dobermann sono una delle razze canine – insieme ad alano, chow chow, pastore tedesco, rhodesian ridgeback, rottweiler ecc. – che hanno la tendenza a sviluppare la cosiddetta sindrome di Wobbler, nota anche come spondilomielopatia cervicale caudale; si tratta di una malattia neurologica che riconosce diversi agenti causali che conducono a una compressione del midollo spinale nel tratto cervicale della colonna vertebrale.

Il primo segno clinico della patologia, perlomeno per quanto riguarda il dobermann, è rappresentato da una modificazione nell’andatura; si tratta di un segno che all’inizio è piuttosto lieve e può passare inosservato. Il cane comincia a fare passi più lunghi del normale (in particolar modo con le zampe posteriori) , in seguito si può notare un ondeggiamento a livello della groppa che verrà seguito da movimenti delle zampe anteriori che si caratterizzeranno per la loro rigidità e per l’essere più corti del normale.

Se la patologia non viene riconosciuta e trattata in modo tempestivo si può arrivare alla paralisi di tutte e quattro le zampe, paralisi che nella maggior parte dei casi è purtroppo irreversibile.

Fra gli altri sintomi che si manifestano una volta superata la prima fase della patologia, si ricordano atassia, paresi del treno posteriore, strusciamento al solo del dorso delle zampe, incontinenza (sia urinaria che fecale), difficoltà nel sollevare le zampe, rigidità a livello del collo ecc.

La scelta del dobermann

Nel caso si decida di acquistare un dobermann e in famiglia vi siano dei bambini, è buona norma orientarsi verso un esemplare che non abbia superato i tre mesi di vita; questo per far sì che fra bambino e cane si instauri un rapporto di massima complicità. Le femmine di dobermann sono più giocose e affettuose rispetto ai maschi.

Come del resto tutti i cani, anche i dobermann esigono un’attenzione costante; i suoi nuovi amici, coloro che lo hanno accolto nella loro casa, dovranno, fin dai primi momenti, farlo sentire parte integrante del clan familiare, giocare con lui, educarlo e incoraggiarlo ad avere ottimi rapporti con le altre persone. Con queste premesse, il dobermann potrà essere un ottimo compagno di gioco per i nostri figli e un amico che saprà regalarci molte soddisfazioni.

I dobermann non sono per tutti!

Checché se ne dica i dobermann non sono per tutti; anche se non si deve demonizzarli (come troppo spesso avviene) è corretto evidenziare che ci possono essere problemi nella loro gestione, problemi che non si può ottimisticamente sperare di risolvere con l’educazione (l’educazione conta per il 50%, per il rimanente 50% è il carattere del cane che fa la differenza, carattere che spesso si forma nei primi mesi, in allevamento).

Ulteriori approfondimenti di tipo generale sono reperibili nell’articolo Come scegliere un cane.

Il prezzo dei cuccioli

Il prezzo dei cuccioli acquistati in un buon allevamento è di fascia media-alta e varia fra i 700 e i 1.200 euro.

Allevamenti

Nell’elenco (copyright albanesi.it) sono inclusi allevamenti con affisso ENCI che negli ultimi 12 mesi hanno avuto una cucciolata e che non gestiscono più di 3 razze.

  • Alessandria – VAN NEÊRLANDS STAM
  • Ancona – DEL DUCA NERO; DI COLDICANIA
  • Aosta – LA CASCADE DE LENTENEY
  • Bari – DEL CANALE DI PIRRO; DELLA TERZA DINASTIA
  • Benevento – DEI GUARDIANI DEL TITERNO
  • Bergamo – DASKARERA; DEL PARCO DEGLI GNOMI
  • Bologna – DEL COLLE DELLA GUARDIA
  • Brescia – DI CASA GIARDINO
  • Caserta – DEI BORBONI; DI PRISCONTE
  • Catania – DEL MONASTERO MIRABELLA; DELLA ROCCA NORMANNA; MADE IN SICILY
  • Cuneo – DELLA LIVIANA
  • Firenze – DELLE SENTINELLE DI VELLUTO NERO; DELLE SENTINELLE DI VELLUTO NERO; GIUGIA’S
  • Frosinone – ALTENGARDE
  • Genova – DEL MONTALDO
  • Latina – DELLA DINASTIA PONTINA
  • Lecce – BLACK KOSMOS
  • Livorno – DI CASA FOX
  • Lucca – DELLORONERO KENNEL; DI CASA PUCCI
  • Macerata – DINADOB
  • Matera – DI TAMALU’
  • Milano – DEL BOSCO DELLE PIANE
  • Napoli – CA’ STELLAMARIS; DI CASA PHOENIX; DELLE RUNE NERE; DELLE TORRI NERE
  • Padova – DELL’ANTICA ABBAZIA
  • Palermo – DELL’ARCO AZZURRO
  • Pavia – DE’ ANDREOLI; DOBSCHROEDER’S; ORME DI KINA
  • Perugia – DELL’ORO ANTICO; WEYERMOOR
  • Pesaro Urbino – DELLA NINFA NOBEL; DI CASA MAJ
  • Pescara – DEL GRAN SASSO D’ABRUZZO
  • Piacenza – DEL FIORSILVA
  • Pisa – DELLA MASCHERA DI TUTANKHAMON
  • Reggio Calabria – DEL MONTE ASPRO
  • Reggio Emilia – DEL VERDIANO
  • Roma – CAMPAGNANENSIS; DI AUDENDUM EST; ZALEYS TO BE; DI CASA GAIA; DEL TIBUR; MELACRINIS
  • Rovigo – DI CORTE BRA’
  • Salerno – DELLO SMERALDO NERO
  • Savona – DEI SAULI GRIMALDI
  • Taranto – DI CASA CARIGNANO
  • Terni – D’ISLAMORADA
  • Torino – RICETTI’S
  • Trento – DELLE SENTINELLE DI VELLUTO NERO
  • Treviso – DI CA’ VIGNA
  • Varese – DEI NOBILI NATI; DEL MUNT MARIN; DI CA’ ZARS
  • Venezia – VON NEBLIG FELD
  • Vercelli – DELLE GIOVANI PROMESSE
  • Verona – D’ISOLALTA; DEI DUE LAGHI
  • Vicenza – DELLE NUVOLE NERE
  • Viterbo – DELL’ORGOGLIO NERO
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