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Collare antipulci

Il collare antipulci è un accessorio utile a cani e gatti per limitare l’esposizione ai parassiti dannosi. Andrebbe meglio definito infatti come collare antiparassitario, perché molti esercitano un’azione repellente non solo nei confronti di pulci, ma anche delle zecche e delle zanzare. Ciò diminuisce di molto le probabilità di contrarre malattie trasmesse da questi vettori, come per esempio la leishmaniosi.

La scelta del collare da far indossare al cane invece di altre modalità (come le classiche pipette da far penetrare attraverso la pelle sotto il pelo) è dettata dalla praticità della soluzione. L’effetto repellente infatti dura per 4-8 mesi.

Il collare antipulci nel cane

Nel cane i principi attivi presenti nei collari sono diversi:

  • la deltametrina, un insetticida della classe dei piretroidi. Il suo effetto sugli insetti è neurotossico, cioè ne provoca la paralisi e la conseguente morte. La sostanza è classificata come moderatamente tossica, e la pericolosità è legata alle quantità ingerite e al peso del soggetto.
  • L’imidacloprid, un insetticida sistemico che appartiene alla classe dei cloronicotinici (sostanze simili alla nicotina, che di per sé è un potente veleno). È attiva su pulci e pidocchi.
  • La flumetrina, della classe dei piretroidi, che uccide le zecche (su tutti le fasi del ciclo vitale, le larve, le ninfe e le zecche adulte).
  • La permetrina, anch’essa della classe dei piretroidi, repellente contro zanzare e pappataci
  • Il fluocianobenpirazolo (o fipronil), insetticida a largo spettro.

In alternativa ai prodotti chimici, esistono collari che si basano su prodotti naturali, come l’olio di Neem o l’olio di Tea tree (o di malaleuca); è importante però capire che l’azione di queste sostanze è solo repellente o disinfettante, ma hanno un basso o nullo potere insetticida o acaricida.

collare antipulci

Il collare antipulci è pensato per eliminare da cani e gatti non solo le pulci, ma molto spesso anche zecche o pidocchi

Dal momento che il prodotto sul collare viene solo in parte assorbito dalla cute, e non ingerito, la sua tossicità sul cane è valutata molto bassa. Tuttavia, è necessario rispettare le modalità di applicazione e i tempi soprattutto in riferimento al peso del cane (che cambia la quantità di principio attivo necessario). Per questo motivo i collari antipulci, o in genere antiparassitari, come le pipette, sono proposte per classi di peso del cane (fino a 10 kg, o superiore).

Per approfondire: pulci e zecche nel cane e nel gatto

Il collare antipulci nel gatto

Nel gatto non si usano tutti i principi attivi pensati per il cane. Per esempio, la permetrina è decisamente tossica per i gatti, e un’esposizione a questa sostanza può essere anche fatale. Per questo motivo, è importante non scambiare i collari (se si possiede un cane e un gatto) e non usare su un gatto un collare antiparassitario pensato per i cani, a meno di non controllare attentamente la tossicità di tutti gli ingredienti e le dosi contenute. Per praticità, quindi, è bene applicare i collari destinati all’animale che si vuole trattare. La contaminazione con permetrina nei confronti del gatto va evitata anche se accidentale: quindi, occorre evitare che il gatto venga in contatto con il collare del cane, o, nel caso si utilizzino pipette, aspettare che il pelo e la pelle del cane siano asciutti prima di far avvicinare il gatto.

Anche la deltametrina è tossica per i gatti. Pertanto, i principi attivi più usati per i gatti sono principalmente l’imidacloprid, la flumetrina e il fluocianobenpirazolo.

Utilizzo e controindicazioni

Il collare va tenuto sempre indossato dal cane; la principale controindicazione è la sua tossicità, che, anche se valutata come bassa, potrebbe essere rilevante per esempio se sono presenti bambini. Nel caso il cane o il gatto indossino il collare antipulci o antiparassitario, è consigliato non far dormire il cane nel letto e tenerlo lontano dal contatto con i bambini. Questa è la controindicazione più limitante, oltre al fatto che alcuni cani o gatti potrebbero manifestare irritazioni cutanee al contatto continuo con il collare. Alcuni sviluppano anche irrequietezza durante i primi giorni di applicazione. L’altra controindicazione consiste nel fatto che, anche se sono considerati resistenti all’acqua, la loro efficacia può diminuire (a priori in modo difficile da stimare) rispetto ai mesi dichiarati sulle confezioni, nel caso in cui l’animale (specie i cani) conduca una vita molto attiva, con frequenti bagni.

L’altro aspetto critico è che non tutti i collari coprono tutti i parassiti pericolosi, come avviene per alcuni prodotti liquidi. Una copertura completa infatti dovrebbe prevedere l’azione insetticida o almeno repellente nei confronti di pulci, zecche, zanzare, pappataci, mosche cavalline e pidocchi.

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