Il barboncino è molto probabilmente una delle razze canine più apprezzate fra quelle da compagnia. Anticamente era usato come cane da caccia, come testimonia il nome con cui i francesi chiamano questo cane: caniche, derivato da canard, anatra. Infatti, un tempo, per quanto possa sembrare strano, il barboncino era un cane da caccia usato nelle paludi per stanare le anatre. Il suo utilizzo nella caccia all’anatra e come cane da riporto era diffusissimo tant’è che la sua stravagante toelettatura era concepita non per fini estetici, ma per fini pratici; gli si doveva cioè facilitare il suo lavoro in acqua (la tosatura del pelo nella parte posteriore del corpo aveva lo scopo di lasciarli maggiore libertà nel nuoto con gli arti posteriori, mentre l’abbondanza del pelo nella parte anteriore era dovuta alla volontà di garantire al cuore e ai polmoni una buona protezione dal freddo nonché dai graffi che poteva procurarsi con le piante. Il ciuffo sulla coda serviva a consentire al proprietario di seguirlo con lo sguardo quando entrava nella boscaglia o si immergeva negli acquitrini.
In seguito, poi, quella del barboncino è divenuta la razza preferita dai nobili e dalle corti reali. Va precisato che quello che in realtà tutti oggi chiamano barboncino, dovrebbe chiamarsi barbone nano. Infatti esistono, a seconda della mole, “versioni” differenti di questo cane. La classificazione ufficiale della F.C.I. (Federazione Cinofila Internazionale) li indica con le denominazioni seguenti: barbone grande mole, barbone media mole, barbone nano e barbone toy. Tutti fanno parte del gruppo 9, “Cani da compagnia”. Si tratta, comunque, di razze pressoché identiche in quanto a carattere, educazione e cura, cambiano soltanto le dimensioni e il peso.
Carattere del barboncino
Per ulteriori informazioni sulle singole voci della scheda (copyright albanesi.it) si consulti l’articolo Come scegliere un cane. Il punteggio varia da 1 a 10 e risponde direttamente alla domanda indicata dalla locuzione della prima parte, per cui un voto molto basso in aggressività indica che la razza non è aggressiva; in rosso gli aspetti critici della razza. La scheda è una media, quindi il singolo soggetto può anche scostarsi significativamente da quanto illustrato.
- Adatto a chi ha poca esperienza cinofila: 9
- Affezione alla famiglia: 10
- Tolleranza ai bambini: 9
- Tolleranza agli estranei: 8
- Aggressività verso altri cani: 2
- Aggressività verso piccoli animali (gatti, scoiattoli): 4
- Salute: 5
- Intelligenza: 10
- Tendenza ad abbaiare: 4
- Necessità di esercizio fisico: 8
- Adattabilità in appartamento: 10
- Tolleranza alla solitudine: 2
- Tolleranza ai climi freddi: 6
- Tolleranza ai climi caldi: 7
- Facilità di toelettatura: 3
- Facilità all’addestramento: 10
- Tendenza ad allontanarsi quando libero: 5
- Tolleranza alla fatica: 7
Il barboncino è considerato una delle razze più intelligenti che si conoscano: per questo motivo viene spesso addestrato nei giochi che impara con facilità e buona disponibilità. Di indole allegra, affettuoso e giocoso, il barboncino è molto adatto alla vita in famiglia ed è particolarmente indicato per i bambini. Si affeziona molto alle persone di casa ed è bisognoso della compagnia e del contatto con l’essere umano, mal tollerando di essere lasciato solo a lungo. Essendo molto intelligente, può essere un cane dominante, per cui è essenziale imporre una buona educazione e disciplina nei primi mesi di vita, altrimenti potrebbe diventare, da adulto, un cane difficile da gestire.
Il barboncino è adatto anche a chi ha poca esperienza cinofila, ma tollera male la soitudine
In linea generale – ma vi sono anche eccezioni – le femmine sono più docili dei maschi.
Il barboncino non è un cane dotato di uno spiccato senso del territorio, quindi difficilmente sarà un cane in grado di fare la “guardia” alla casa.
Oltre alle indicazioni comuni per ogni cucciolo (educazione a rispondere al nome e ai principali comandi di “resta”, “lascia” e simili), il barboncino è adatto a imparare giochi da fare insieme al padrone, dal più semplice riporto della pallina fino a cose più complesse come il salto di ostacoli o il riporto di oggetti in base al loro nome che è in grado di memorizzare e associare. Nonostante sia il cane da compagnia e da appartamento per eccellenza, per la sua struttura fisica necessita di un costante esercizio fisico per poter conservare il bel portamento e la muscolatura forte tipica della sua struttura.
Il barboncino è un cane molto goloso, quindi bisogna fare attenzione all’alimentazione per evitare che ingrassi oltre misura.
L’aspetto più evidente nella cura del barboncino è la toelettatura. Anche se non si ha intenzione di portarlo alle mostre canine, il suo pelo folto necessita di una cura particolare (si consiglia di rivolgersi a un professionista in toelettatura di cani), da un minimo di due fino a un massimo di sei volte l’anno. È privo di sottopelo (quindi non perde pelo in casa), ma deve essere lavato regolarmente per evitare che il pelo si macchi. Come molte altre razze con le orecchie cadenti, va prestata particolare attenzione alla pulizia di queste ultime, controllando che il pelo che le circonda rimanga pulito e morbido. Anche la pulizia degli occhi è importante; l’ispezione e la pulizia di occhi, orecchie e pelo devono essere condotte quotidianamente, specialmente dopo le uscite per le passeggiate.
Come molte altre razze di piccola taglia, occorre fare attenzione alla cura dei denti, con l’asportazione del tartaro fatta dal veterinario, in caso contrario la dentizione va soggetta a un degrado notevole fin dai sei anni di età.
Caratteristiche fisiche del barboncino
Testa: il barboncino è un cane dolicocefalo (con la forma della testa allungata, più lunga che larga). Le orecchie sono piuttosto lunghe e ricadenti sulle guance. Il tartufo è molto in evidenza e può essere nero o marrone. Gli occhi sono leggermente obliqui e a mandorla, profondi.
Corpo: è un cane di piccola taglia, mesomorfo (ovvero ben proporzionato tra larghezza e altezza del corpo).
Arti: sono dritti e muscolosi, e garantiscono un’andatura elegante e saltellante.
Coda: ha un’attaccatura alta, portata leggermente obliqua.
Pelo: i colori ammessi nel barbone nano, ma anche nei barboni di altre moli, sono bianco, nero, marrone, grigio e albicocca; il pelo può essere arricciato o lanoso, molto fitto e bisognoso di una costante cura e toelettatura.
Altezza e peso: le varie versioni del barboncino si differiscono per l’altezza al garrese (da un minimo di 25 cm per il barbone toy fino a un massimo di 52 cm per il barbone grande mole) e conseguentemente per il peso (da 7 kg a 32 kg!).
Barboncino: salute e vita media
I barboncini sono cani molto longevi, con un’aspettativa di vita media intorno ai 14-15 anni, ma non sono rari barboncini arrivati anche a 20 anni. I barboni di taglia media o grande sono invece meno longevi (12 anni).
Le principali malattie peculiari del barbone sono l’atrofia progressiva della retina (PRA, una grave malattia che porta alla cecità), l’adenite sebacea, la lussazione rotulea e la displasia dell’anca, patologie per le quali però oggi esistono test genetici in grado di determinare se la malattia è stata trasmessa geneticamente dai genitori. Non tutti gli allevatori eseguono questi test, in quanto molto costosi, ma essi sono una garanzia che il cucciolo acquistato non ha una predisposizione genetica a queste malattie.
Altra patologia tipica del barboncino è la malattia di von Willebrand (un disturbo della coagulazione del sangue), anch’essa trasmessa in modo genetico e per la quale esistono in centri specializzati test in grado di identificare soggetti sani, malati o portatori.
Il prezzo dei cuccioli
Il prezzo dei cuccioli acquistati in un buon allevamento è di fascia media e varia fra i 600 e i 1.200 euro, dipendendo anche dalle dimensioni.
Allevamenti di barboni
Nell’elenco (copyright albanesi.it) sono inclusi allevamenti con affisso ENCI che negli ultimi 12 mesi hanno avuto una cucciolata e che non gestiscono più di 3 razze.
- Alessandria – RUSSKIY AZART; OF CRAZY SISSY’S HOME
- Ascoli Piceno – DARSCIAN
- Bari – ANEESH
- Bergamo – TABATINI; F. P. NIGHT TIME LULLABY; I CUCCIOLI DI TABATA
- Bologna – CLASS LINE; GIULFO
- Brescia – DEI SHANIBLU
- Caltanissetta – ZUMBO’S GIANT
- Campobasso – …TESORO DI MAURO
- Cremona – NETELY
- Cuneo – SAXON
- Fermo – RACHEL’S DREAM
- Ferrara – SHARMY LOVELY
- Firenze – WOOLMARK
- Genova – EXORDIUM; DELLA BAIA DEGLI ANGELI; MI VIDA
- Gorizia – SIMPLY PRECIOUS
- La Spezia – DELLA BAIA BLU
- Latina – EXTREME ANGEL EYES; FASHION POODLE
- Lecce – ARTAIGA’S
- Livorno – BABYQUEEN’S
- Macerata – DEI SHANIBLU; DELLA VALDICE; MILLE MIGLIA; VERY IMPORTANT POODLE
- Mantova – DEI PRATI VERDI; WOLVERINE BABY
- Milano – SAMARCANDA
- Napoli- DI TORRE CARACCIOLO, INSTANT CRUSH; TIMELESS ICON
- Novara – I NERI DELLA CONTEA POODLES
- Padova – DI SARMANO; VOM HAUS SCHWALBE
- Parma – SHOWRING; DEI BARBALLEGRI
- Pavia – DEI GAGLIARDI; TRES JOLIE; DEIGINI
- Pisa – FLAWLESSCOLLECTI
- Pistoia – DI MISS BETTY
- Pordenone – SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE; STAR COLLECTION; WACKY RACES’ GANG
- Ravenna – MARGOR’S POODLES
- Reggio Emilia – ARS ARTIS
- Roma – BAHRAINI; HANCIN KVET; TIBUR SUPERBUM; DELLA VECCHIA FATTORIA; DELLA VECCHIA FATTORIA; DEL COLLE DELLA CASTAGNA; LULU BLACK WOOD; DELL’ALBERICO; DI SAN GIMIGNANO; SHANTARAM
- Rovigo – APEIRON LINE
- Salerno – MERENGUE
- Siracusa – CASA NANCY’S
- Terni – DEFINITIVE CHERISH
- Torino – DI COLLEZIONE PRIVATA; DOLCE SOGNO; STONELEATH
- Trapani – BIANCOGRIFO
- Trento – VON HAUS MATRI
- Treviso – PSQUARED
- Trieste – DEL CASTELLO DI DUINO
- Varese – DEL CAPRIANO
- Verona – DEI RUBACUORI DI VERONA
Nel 2019 all’ENCI le iscrizioni di barboncino sono state 3680
Un nome per il mio barboncino
La storia della razza
Le origini del barboncino sono molto controverse: chi lo colloca originario della Francia, altri come specie autoctona della Germania.
La tesi più accreditata, per i sostenitori dell’origine francese, è che sia un discendente del barbet (un cane che veniva impiegato nella caccia in acqua; la sua abilità era tale che Linneo lo definì Canis aquaticus; la razza è tuttora esistente, ma gli esemplari sono piuttosto pochi ormai); i sostenitori dell’origine tedesca sostengono che potrebbe discendere da una razza di origine asiatica giunta nel continente europeo grazie al contatto di Goti e Ostrogoti con i popoli orientali. Altri ancora lo collocano come originario dell’Italia del Nord.
Agli inizi del XIX secolo, per la sua spiccata intelligenza e le doti di addestrabilità, quella del barboncino è una delle razze che sono state usate maggiormente nei circhi e più conosciute e apprezzate fin dall’antichità.
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