Con il termine bulldog possiamo riferirci a tre razze canine diverse; la prima, la più comune – e che tratteremo in questo articolo – è quella del bulldog inglese, la seconda è quella del bulldog americano, mentre la terza è quella del bulldog francese (bouledogue français).
Fra le razze inglesi, quella del bulldog è una delle più antiche; le sue origini non sono certe, ma, secondo le teorie più accreditate, sarebbero da ricercarsi negli antichi mastini asiatici, cani importati in Bretagna dai commercianti fenici e che venivano utilizzati in sanguinosi combattimenti con schiavi e animali feroci.
Il termine bulldog, comparso per la prima volta in documenti ufficiali nel 1632, significa letteralmente “cane toro”; l’origine di questo curioso appellativo deriva dal fatto che fin dal XIII secolo, questi cani venivano fatti combattere con i tori (questa poco edificante attrazione popolare era denominata bull-baiting).
Gli spettacoli di bull-baiting erano uno spettacolo molto richiesto e ciò portò alla selezione di esemplari sempre più aggressivi e feroci.
Il bulldog combatteva con il toro cercando di afferrargli il muso, rimanendovi attaccato fino a farlo cadere vittima della stanchezza e del dissanguamento. Dal momento che i cani con il muso più lungo avevano diversi problemi nel tenere la presa perché il naso rimaneva pressato contro il corpo del toro e si riempiva con il sangue che fuoriusciva da quest’ultimo, furono selezionati esemplari con il naso più appiattito (così esso non rimaneva pressato contro il toro) e con rughe di notevole profondità sotto gli occhi in modo di far scorrere il sangue del toro ai lati delle narici così da non intasare il naso.
Fortunatamente, nel 1835 i combattimenti fra bulldog e tori diventarono fuorilegge e l’interesse verso i primi iniziò lentamente a scemare; questi cani diminuirono pertanto di numero e persero man mano diverse caratteristiche psicofisiche che li stavano portando a diventare vere e proprie macchine da combattimento, sanguinarie e feroci.
Pian piano, grazie al lavoro di veri appassionati, le selezioni del bulldog fecero perdere a questo cane le sue caratteristiche più aggressive, facendolo diventare un animale più sicuro che poteva convivere tranquillamente con le persone.
Il primo standard del bulldog inglese fu redatto nel 1864; l’anno seguente fu fondato il primo club dedicato a questa razza il Bulldog Club; questo club durò pochi anni, ma nel 1875 nacque il Bulldog Club Inc., un ente che tuttora coordina le attività relative a questa razza in Inghilterra.
Nel nostro Paese l’interesse verso la razza iniziò più tardi, agli inizi del XX secolo; attualmente è una razza canina che in Italia conosce una discreta diffusione.
Le caratteristiche del bulldog inglese
La F.C.I. (Federazione Cinofila Internazionale) classifica il bulldog inglese tra i Cani di tipo pinscher e schnauzer, molossoidi e cani bovari svizzeri, lo stesso gruppo cui appartiene, per esempio, il mastino napoletano.
Il bulldog inglese è un cane di piccola statura, ma largo e abbastanza robusto. Il peso dei maschi va dai 24 ai 25 kg, mentre per le femmine si va dai 22 ai 23 kg. Il tronco è compatto, il petto è ampio, il dorso è corto e robusto, più largo anteriormente, più piccolo posteriormente.
Il bulldog ha una testa massiccia e abbastanza ampia se rapportata alla taglia. La massa muscolare è alquanto tonica e sviluppata.
Ha un cranio molto largo, tant’è che la circonferenza di quest’ultimo è pressoché la stessa dell’altezza al garrese; sul muso è presente un’evidente ruga sul tartufo, quest’ultimo è largo e voluminoso; le narici sono larghe e ben definite. La fronte è decisamente ampia. Il collo, di media lunghezza e ben arcuato, è forte e muscoloso. Le orecchie hanno l’attaccatura alta. Gli arti anteriori e posteriori sono spessi e muscolosi; i primi sono più corti dei secondi.
Le spalle del bulldog inglese sono larghe e profonde, la muscolatura è notevolmente sviluppata e ben evidente in tutto il corpo. La coda è attaccata bassa, ha la forma rotonda e non ha frange di pelo. Il pelo è fine e compatto, corto e morbido. I colori ammessi dallo standard sono il bianco, il bianco pezzato, il bianco screziato, il fulvo, il marrone e il tigrato. Il nero, colore peraltro abbastanza raro nei bulldog, non è ammesso dallo standard. Fra i difetti che ricorrono con più frequenza nei bulldog vi sono le misure fuori standard, l’eccessiva altezza sugli arti, il petto poco ampio, il tartufo in fuori, i denti canini sporgenti, il monorchidismo, il criptorchidismo ecc.
In linea generale, dal punto di vista estetico, il bulldog inglese è un cane decisamente particolare, tant’è che è notissima la massima che dice che “il bulldog è un cane bellissimo nella sua bruttezza”.
Sicuramente questo cane è dotato di una notevole simpatia.
I bulldog diffusi oggigiorno sono certamente molto diversi da quelli che secoli fa combattevano per la loro vita contro i tori; oggi sono noti infatti per la loro notevole pazienza con i bambini e per il loro carattere decisamente docile e calmo. Sfortunatamente la loro aspettativa di vita non è particolarmente lunga; sopportano male il calore e gli eccessivi sforzi fisici; anche le difficoltà nel parto possono crear loro diversi problemi.
Non è facile allevare un bulldog inglese, tant’è che molti allevatori, ma anche gli appassionati, sconsigliano questo cane a coloro che non ne hanno mai posseduto uno; le difficoltà nell’allevare un bulldog spiegano perché, rispetto ad altre razze, il prezzo medio di questi cani sia decisamente più elevato. Anche i costi che si devono sostenere in seguito (alimentazione, cure veterinarie ecc.) sono mediamente più alti di quelli sostenuti per altre tipologie di cani.
Come accennato in precedenza, a dispetto del suo aspetto che a qualcuno potrebbe sembrare un po’ truce, il carattere del bulldog inglese è veramente docile e ciò lo rende un compagno ideale per la famiglia; è raro sentirlo abbaiare, ama molto i bambini e sviluppa verso di loro un vero e proprio istinto di protezione; non è molto considerato come “cane da guardia”, ma, nel caso avverta che i suoi amici uomini, piccoli o grandi che siano, sono minacciati da qualcosa, mostrerà un coraggio non indifferente nel difenderli.
A differenza di altri cani, il bulldog inglese è più un cane “da interni” che “da esterni”; coloro che abitano in regioni dal clima abbastanza caldo dovrebbero predisporre spazi con aria condizionata, badando bene a non far subire al bulldog eccessivi sbalzi di temperatura; coloro che, al contrario, vivono in zone particolarmente fredde dovrebbero predisporre stanze riscaldate badando bene che l’ambiente non sia né eccessivamente secco né particolarmente umido; queste precauzioni “climatiche” sono necessarie perché il bulldog è un cane spesso soggetto a problemi di natura respiratoria; problemi che, in gran parte, sono dovuti alla particolare struttura del muso e del naso.
Chi desidera avere un cane molto attivo dovrebbe orientarsi su una razza canina diversa; un certo esercizio fisico quotidiano è richiesto anche al bulldog, ma non è il caso di fargli compiere eccessivi sforzi; è necessario insegnargli a dosare le forze perché istintivamente tende a correre in modo forsennato all’inizio delle uscite per poi cadere a terra stremato…
Una certa attenzione va prestata alla cura del manto; è necessario soprattutto prendersi cura delle rughe del muso che devono essere sottoposte a quotidiana pulizia.
Il bulldog inglese deve essere seguito attentamente; non è infatti facile capire se il nostro amico ha sete, fame o se avverte dolore; è invero raro sentire un bulldog piangere o lamentarsi.
Un ultimo consiglio: la docilità del bulldog inglese fa sì che spesso si sia portati a trascurare il lato disciplinare; ciò può creare qualche problema a livello di obbedienza; è pertanto importante, fin dagli inizi, trattarlo dolcemente, ma con una certa fermezza.
Ecco come Wikipedia tratta l’argomento Bulldog inglese.