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MTB: le forcelle

La capacità di ammortizzare i continui impatti con il terreno irregolare su cui sono impiegate è una delle caratteristiche tipiche delle MTB ed è assicurata dalla forcella e dalle sospensioni posteriori. Così come esiste una grande varietà di modelli di MTB con caratteristiche molto differenziate, anche la gamma delle forcelle è molto ampia.

Cosa sono le forcelle

La forcella è il componente della MTB che consente di fissare il telaio della bici alla ruota anteriore. Le forcelle impiegate nelle MTB sono prevalentemente ammortizzate, ma sono anche in uso modelli rigidi per utilizzi specifici.

Sono realizzate con due metodi differenti: quello telescopico, decisamente il più diffuso, e quello a parallelogramma articolato, basato sulla presenza di bielle che collegano i foderi al tubo sterzo.

La forcella telescopica è composta dal tubo (tubo sterzo, cannotto) che si innesta nello sterzo della MTB, dalla piastra subito sotto il tubo (alcuni modelli hanno una doppia piastra, specialmente per escursioni molto ampie) e dalla parte a U allungata che va a contatto con la ruota. Questa parte è costituita da due elementi paralleli della forcella, dal tubo alla ruota: steli e foderi. Gli steli scorrono dentro i foderi e contengono gli elementi per l’ammortizzazione.

Per la realizzazione delle forcelle si utilizzano generalmente alluminio, magnesio, acciaio e carbonio per i diversi componenti; per esempio, una forcella può avere i foderi in magnesio, gli steli in alluminio e il tubo sterzo in carbonio.

Costi e misure delle forcelle per MTB

forcelle MTBCome detto sopra, i tipi di forcelle oggi disponibili in commercio sono tantissimi e non è semplice capire quale sia la soluzione migliore per le proprie esigenze. Anche i prezzi variano moltissimo: si va da poche decine di euro per i modelli più economici a molte centinaia per le forcelle più evolute e performanti. Le forcelle più economiche generalmente hanno un sistema di ammortizzazione a molla, mentre quelle di fascia più alta hanno sistemi a cartucce idrauliche o ad aria.

Le forcelle si distinguono poi riferendosi misura delle ruote a cui sono destinate: in commercio potremo perciò trovare forcelle da 26″, da 27,5″ e da 29″.

Un’altra misura che distingue fra loro le forcelle è quella dell’escursione (corsa), ossia della misura dello stelo completamente scoperto; è misurata in millimetri e può variare anche molto. Ci sono forcelle di fascia bassa con escursione da 35-60 mm e forcelle per il downhill con escursioni da 200/300 mm, ma sono anche disponibili forcelle con corsa regolabile.

Semplificando al massimo, si può dire che un’escursione molto estesa comporterà una forcella più “morbida”, con più oscillazioni e una pedalata meno efficace, ma più adatta ai tratti in discesa.

Forcelle rigide

Sulle mountain bike si possono montare anche forcelle rigide da 26″ e 29″ (d’altronde un tempo le forcelle erano tutte rigide…).

L’assenza di ammortizzazione è adatta soprattutto a percorsi con fondo omogeneo e compatto, dove gli urti sono ridotti al minimo e si può sfruttare al massimo l’efficienza della pedalata eliminando le oscillazioni legate alla forcella. Un altro vantaggio della forcella rigida è che in generale è più leggera di quelle ammortizzate.

Forcelle ammortizzate

forcelle freeride

La prima cosa da ricordare sulle forcelle ammortizzate è che… possono essere “quasi” rigide. Ormai il bloccaggio al manubrio della forcella è una soluzione diffusissima e consente di montare una forcella ammortizzata che, durante un’uscita, può essere resa più simile a una rigida azionando il dispositivo di bloccaggio.

Vediamo come si possono suddividere i tipi di forcelle ammortizzate da MTB in tre categorie principali secondo l’uso:

  • Forcelle da cross-country/marathon/trail – Forcelle generalmente leggere con escursione medio-bassa (fino a 140 mm), a piastra singola. Si trovano modelli economici e modelli più evoluti e costosi.
  • Forcelle per freeride/enduro/all-mountain – Forcelle con escursione maggiore delle XC (150/200 mm), a piastra singola o doppia, con peso superiore a quello delle XC. Generalmente di livello costruttivo più elevato.
  • Forcelle da downhill – Molto pesanti, con escursioni estremamente elevate, sono forcelle in cui si privilegiano robustezza, resistenza e precisione idraulica.

Le soluzioni di ammortizzazione sono molte e diverse, secondo tipo di forcella e produttore. Generalmente possiamo avere:

  • Tecnica open bath – Le molle sono immerse nell’olio contenuto nei foderi; lo stesso olio serve a lubrificare e ad ammortizzare.
  • Tecnica semi-open bath – In questo caso si utilizzano oli diversi per lubrificare e ammortizzare.
  • Tecnica a cartuccia sigillata – La parte idraulica risiede in una cartuccia. Qui aria e olio non entrano mai a contatto.

Ci sono poi molte altre variazioni tecniche che dipendono dalle scelte del costruttore, dall’uso di aria a molle in bagno d’olio, dalle camere pneumatiche ai distanziali. L’esperienza d’uso o i consigli di rivenditori e amici competenti potranno indirizzarci verso la soluzione migliore.

Regolare le forcelle delle MTB

Le caratteristiche operative delle forcelle possono essere generalmente regolate mediante viti o elementi simili, collocati in fondo ai foderi o in cima alla piastra della forcella. È meglio procedere con gradualità nelle regolazioni, verificando di volta in volta l’effetto ottenuto sperimentandolo in sella alla MTB. Generalmente si possono modificare le regolazioni delle impostazioni seguenti:

  • Sag: l’affondamento statico della sospensione regola la compressione della forcella quando salite sulla MTB. Di solito il produttore indica un valore ottimale di riferimento.
  • Velocità di rimbalzo (rebound), ossia la velocità impiegata dalla forcella per tornare allo stato iniziale (Sag) dopo la compressione.
  • Velocità di compressione, cioè la velocità con cui la forcella si comprime.

Cosa scegliere

Mai come nella scelta della forcella per la MTB, l’esperienza in sella gioca in ruolo fondamentale. Il principiante dovrà per forza di cose affidarsi ai consigli di chi ha maggiore esperienza sul campo, vista la notevolissima diversificazione di modelli, materiali, tecniche costruttive e destinazione d’uso.

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