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Terrorismo

Viviamo in tempi in cui terrorismo è un termine purtroppo molto comune. Secondo una definizione usualmente accettata per terrorismo s’intende l’uso di violenza illegittima allo scopo di incutere terrore nei cittadini, mediante azioni come attentati, rapimenti, dirottamenti di aerei ecc. Scopo del terrorismo è la modifica dell’ordine sociale esistente.

Le cose si complicano quando dalla definizione chiara a tutti (persino agli stessi terroristi) si passa alle motivazioni. La maggioranza della popolazione ritiene i terroristi criminali e, poiché agiscono illegittimamente, questo giudizio non fa una piega; del resto, i terroristi si sentono giustificati ad agire da una compromissione, reale o presunta, di loro diritti.

Nella pagina sulla democrazia ne abbiamo visto i limiti e abbiano chiarito che sono le incompatibilità fra gruppi che generano le tensioni sociali (principio di incompatibilità).

È ovvio che se B ritiene che A stia compiendo un delitto e/o che gli neghi un suo diritto possa agire in modo violento contro A. Notate la finezza: se l’insieme B è abbastanza numeroso, si parla di rivoluzionario (rivoluzione francese, americana, russa ecc.), se B è in netta minoranza si parla di terrorismo. È solo una questione di numeri, ma si parte sempre dall’incompatibilità.

Notate anche che in un regime democratico usa “toni terroristici” chi accende gli animi scambiando una compatibilità (io ritengo sbagliata la tua idea, ma non la ritengo un delitto) per incompatibilità e dipingendo l’avversario come un soggetto che si sta macchiando di un delitto.

Il modo giusto di combattere il terrorismo

terrorismoVediamo prima alcuni modi sbagliati. Il primo è quello di ritenere i terroristi dei folli. Sono solo persone che sentono su di sé la dittatura della maggioranza e agiscono al di fuori della legge, quindi sono criminali che vanno combattuti senza però criminalizzare quello in cui credono (di solito sono molto più coerenti di tanti normali cittadini).

La difesa dal terrorismo non deve essere una guerra santa, una crociata. Sono patetici quelli che nei talk show tentano di dipingere i terroristi come fanatici, come criminali all’ennesima potenza, partendo dai propri valori, ognuno di noi, anche il mio cane non avrebbe difficoltà a dimostrare di aver ragione.

Il secondo è quello di tentare un dialogo. Che senso ha dialogare con chi è con noi incompatibile; se per me è un diritto ciò che per lui è un delitto? Il dialogo si rivela solo una perdita di tempo.

Se la prima strategia usa troppa forza, la seconda ne usa troppo poca. La strategia giusta contro il terrorismo è che si è autorizzati ad agire contro di esso semplicemente per legittima difesa, senza entrare nel merito delle motivazioni: se uno mi spara io rispondo. Purtroppo nelle guerre discutere sulla “giusta causa” è spesso ipocrita.

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