La politica è la scienza e l’arte di governare. Il Neocinismo è una strategia di vita individuale che deve comunque necessariamente confrontarsi con la politica (dal greco politiké, che riguarda la polis, la città-stato, avendo come sottintenso técne, arte, tecnica: arte che si occupa della città-stato). Infatti, poiché per vivere al meglio è necessario adattarsi al mondo, in ogni epoca e in ogni società non si può prescindere dalla realtà che ci circonda.
Per arrivare a qualcosa di concreto è innanzitutto necessario fissare un modello di società.
La società
Per il Neocinismo tale modello è quello delle società occidentali, sicuramente quelle (con tutti i difetti che possono avere) dove il benessere della popolazione e i diritti umani sono al massimo livello: questa è una constatazione pratica e non vuole avere nessuno spessore ideologico.
Pertanto requisiti di applicabilità del Neocinismo sono:
- un regime democratico
- le leggi come espressione della civiltà.
Poiché lo scopo del Neocinismo è la qualità della vita del singolo, dalla ricerca del benessere è nata (2011) la proposta sociale del Neocinismo, fulcro del quale è la democrazia del benessere. In realtà, tale democrazia è un punto d’arrivo, probabilmente molti Stati non sono ancora pronti per attuarla, ma i suoi principi possono modulare tante scelte.
Per molti ciò non sarà sufficiente, ma fa parte della flessibilità del Neocinismo: fissare un grande recinto in cui lasciar scorrere idee anche diverse per arrivare ogni volta alla soluzione migliore per i singoli.
In particolare, la visione politica del Neocinismo non è quella dell’arrabbiato sociale, che spesso contesta persino il fatto che in Italia, in Europa e in molti altri Paesi ci sia un regime democratico (magari semplicemente perché tutto non va come lui vorrebbe; cioè scambia la democrazia con il risultato che produce); non è nemmeno quella di chi pretende uno sforzo maggiore per arrivare “con certezza” a stabilire cosa sia giusto e cosa no, dimenticandosi che la realtà che ci circonda non è uno scenario logico, ma è uno scenario incerto. In politica è veramente presuntuoso pensare di avere ragione su tutto (anzi, per il Neocinismo una vera mentalità democratica è pensare che nelle idee dell’avversario ci sia almeno qualcosa di giusto).
La politica è la scienza e l’arte di governare
Fatte queste premesse è poi necessario calarsi nella realtà del Paese che si vuole gestire.
Il Neocinismo non è né di destra né di sinistra, è per il progresso dell’uomo.
La vecchia divisione fra destra e sinistra è superata perché ormai in entrambi gli schieramenti c’è qualcosa di vecchio.
Pensiamo all’Italia e ai governi di centrodestra e di centrosinistra che si sono succeduti. I primi sono sempre stati schiavi di una visione cattolica della società, i secondi di quella comunista, non nel senso che erano cattolici o comunisti, ma che per poter governare subivano il ricatto di queste ideologie (che peraltro ci hanno insegnato qualcosa).
Né di destra né di sinistra
Il Neocinismo non è né di destra né di sinistra, è per la democrazia del benessere.
Per capirlo partiamo dalla crisi economica, iniziata negli USA nel 2008 sotto un’amministrazione decisamente di destra che non ha saputo tenere a freno l’apparenza di tanti americani che volevano realizzare i loro “sogni”, indebitandosi oltre le loro possibilità. Arriviamo poi in Europa, dove dal 2010 tre Paesi (Spagna, Grecia e Portogallo) hanno subito per anni più di altri gli effetti della crisi. I tre Paesi europei sono stati retti da amministrazioni di sinistra che non sono riuscite a controllare la disoccupazione (20% in Spagna) o garantire aspetti tipici dell’ideologia di sinistra come le pensioni (Grecia).
Si potrebbe pensare che la colpa degli insuccessi non sia da attribuire all’ideologia quanto all’incapacità dei politici. Ciò può sembrare sensato, ma in molti altri Paesi occidentali una caratteristica delle democrazie è la cosiddetta alternanza, cioè la ciclicità con cui destra e sinistra si succedono al potere: difficile credere che il politico che qualche anno prima era abilissimo sia diventato un incapace.
Se in campagna elettorale sembrano distantissime, nei Paesi occidentali destra e sinistra, una volta al governo, sono molto meno distanti di quanto si pensi, modulate dalla realtà.
Nella società il substrato su cui il motore agisce non può essere trascurato. In altri termini,
(1) ogni ideologia sarà fallimentare se i cittadini non sono abbastanza evoluti da poterla seguire.
La (1) ci spiega perché destra e sinistra non sanno far volare le democrazie occidentali: a differenza della democrazia del benessere che ha come compito principale l’educazione a limitare l’avidità sociale, di fatto sono schiave del loro passato e dei loro grandi abbagli.
Destra: santificazione della ricchezza – La ricchezza è vista come motore trainante della società, mentre in realtà può diventare ciò che la fa inceppare (sulle motivazioni si veda l’articolo sulla democrazia del benessere).
Sinistra: santificazione dei deboli – Un grave errore razionale che impedisce di vedere le colpe dei deboli che limitano i progressi sociali. Come esempio, uno dei tanti possibili, si consideri la lotta al precariato: giustissima, ma come assolvere un lavoratore che è precario da dieci anni? Possibile che non abbia mai cercato un altro lavoro? E, se non lo ha trovato, possibile che non comprenda che forse dovrebbe mitigare le sue ambizioni?
Sia a destra che a sinistra esistono persone moderne e persone che vogliono continuare a mantenere lo statu quo (espressione più corretta della più comune status quo, N.d.R.) sociale di 20-30 anni fa; non hanno nessuna intenzione di scoprire nuovi e più moderni valori. Non a caso, la nostra carta dei valori troverà sì dei consensi a destra o a sinistra, ma difficilmente un classico elettore di destra/sinistra approverà tutte le regole d’oro.
Non tutti possono entrare in politica
Purtroppo, almeno in Italia, non tutti possono entrare in politica perché è ancora necessario esserel politicamente corretti.
Vi immaginate un politico che segue le idee del sito che:
- rifiuta l’invito a partecipare alla prima della Scala perché preferisce Ligabue a Verdi?
- A un’inaugurazione chiede all’organizzatore cosa ci fa il vescovo?
- Apostrofa con l’epiteto di “sopravviventi” quelli che non possono fare a meno del tifo sportivo o della loro soap opera preferita?
- Chiede l’abolizione del latino con materie più moderne.
- Dà dell’incapace di intendere e di volere a chi gioca alle slot machine. Ecc.
Toccando pesantemente sul vivo almeno il 90% degli italiani, avrebbe un seguito ben modesto (quanti riuscirebbero a capire un’affermazione del tipo: “statisticamente, i figli peggiorano la qualità della vita dei genitori”?).