Per chi volesse conoscere la definizione e il significato di nazionalismo rimando al paragrafo finale. Mi preme soprattutto sottolineare come sia uno di quei termini (come populismo) che viene ormai descritto con una valenza negativa da tutti coloro che fanno di una presunta maggiore caratura etica le fondamenta della loro autostima.
A livello sociale è l’equivalente dell’egoismo a livello individuale. Solo chi è in malafede o è talmente ingenuo da non saper ragionare può concludere che l’egoismo è sempre e comunque negativo e promuove massime come ama il prossimo tuo come te stesso come un mantra che, ripetuto all’infinito, lo rende santo. In realtà, ognuno di noi sa che porre sullo stesso piano, non dico noi, ma anche una persona che amiamo tantissimo e un perfetto sconosciuto è semplicemente… disumano.
Analogamente, per quanto si voglia negare, tutti siamo nazionalisti, il nazionalismo è dentro di noi. E non solo alle partite di calcio!
L’identità nazionale può essere messa da parte solo quando non vengono lesi nostri interessi, sia a livello individuale sia a livello di comunità. Non solo, siamo nazionalisti ogni giorno, per esempio, quando guardiamo il telegiornale. Succede una disgrazia all’estero e subito il tg ci informa che non c’erano italiani. Il meccanismo d’informazione segue la regola “se non è italiano non ci interessa”. Ah, sospiro di sollievo. Se c’è una vittima ecco che la sua storia viene raccontata con enfasi: e quella degli altri morti? Dei telespettatori del tg quanti sono quelli che conoscevano la vittima e non sono informati? Mille? Se fosse per dar loro la notizia perché non farlo per ogni morte di italiani anche in Italia, con il tg che diventerebbe un necrologio continuo. Fanno eccezione alla regola tutte quelle tragedie così grandi da poterle commentare comunque ampiamente (un terremoto in Cina che fa mille morti non è così agevole da commentare) e che toccano i cuori dei patosensibili, brutta razza che pilota l’informazione con le sue debolezze. Due esempi.
Nel novembre 2018 la California è stata funestata da incendi apocalittici con centinaia di morti. Qualche spazio nei tg, ma mai in apertura, servizi veloci. Di fatto, gli americani sono ricchi e possono pensarci da sé alla ricostruzione; non ci sono italiani coinvolti e allora perché perderci tempo?
Sempre nel novembre 2018 la carovana degli honduregni partita alla volta degli USA arriva in Messico. Inizialmente è accolta benevolmente, ma quando i messicani (moltissimi dei quali hanno lo stesso sogno degli honduregni di andare negli USA) capiscono che c’è il rischio che gli honduregni non passino il confine e restino in Messico, ecco che scattano le proteste contro gli “invasori”. Tutto il mondo è Paese.
Definizione e significato di nazionalismo
Il nazionalismo è l’insieme di idee, dottrine e movimenti che promuovono il concetto di identità nazionale e di nazione, essendo questa vista come testimonianza dei valori storici del patrimonio culturale e spirituale di un popolo o di un’etnia.
Il termine venne coniato dal filosofo tedesco Johann Gottfried Herder (1770 circa) e fu ripreso da J-J. Rousseau, per il quale la sovranità spettava alla nazione, costituita dall’insieme di cittadini, individui eguali. La rivoluzione francese sostenne il concetto, addirittura il giacobinismo fuse i concetti di popolo e di nazione, eliminando ogni realtà intermedia. La Francia della Rivoluzione e di Napoleone esportarono queste idee fuori dai confini, idee che dopo la Restaurazione divennero la base del concetto di autodeterminazione dei popoli, tipico della tradizione liberale e democratica.