Dal 2012 abbiamo un motto ufficiale. Perché? Perché sintetizza una locuzione (Top People) che non è di immediata comprensione. Prima di spiegarlo, vediamo come è nato.
Innanzitutto, la prima parte. Avevamo pensato a people, ma poi abbiamo abbandonato questa strada. Il motivo nasce dalla deludente analisi della popolazione del nostro Paese. L’analisi mostra quanto la gente sia affetta da diversi problemi: ignoranza, condizionamenti, pigrizia rendono la media della popolazione veramente indietro agli occhi di chi è più avanti. La buona notizia è che la situazione può migliorare (altrimenti non esisterebbe il progresso).
Tornando al motto, quanto detto sopra, rende molto difficile credere nella “gente” (people), mentre si può credere nell’uomo (man) che non è il singolo componente della gente, ma è l’insieme più evoluto di essa. Insomma, citando Sciascia, si nasce pigliainculo, quaquaraquà, ominicchi, mezzi uomini e si diventa uomini.
Chiunque può diventare un Uomo, senza discriminazioni, basta che sia “uomo di buona volontà”.
La seconda parte del motto scimmiotta quello ufficiale degli USA (In God We Trust), un Paese in teoria moderno, ma ancora pesantemente condizionato dalla religione che discrimina gravemente chi manifesta apertamente il suo distacco da essa (per esempio un ateo o un agnostico dichiarati non avrebbero nessuna possibilità di essere eletti alla Presidenza degli USA), facendo della religione un must, proprio come quei Paesi islamici che molti americani aborrono.
Il motto completo resta però individuale e vuole semplicemente esprimere la speranza che tutti possano vivere meglio, che possano scalare la vetta dell’esistenza e dire ce l’ho fatta, sono un uomo con qualità che prima mi illudevo solo di avere.