• HOME
  • ALBANESI
    • Chi siamo
    • I nostri libri
    • Video
    • Pubblicità
    • Rassegna stampa
    • Contatti
  • Tu
    • Felicità
    • Intelligenza
    • Manuale della cultura
    • Il gioco della vita
    • Test e quiz
    • Gocce di vita
  • Salute
    • Medicina
    • Sintomi
    • Farmaci
    • Esami
    • Benessere
    • Fitoterapia
  • Nutrizione
    • Alimentazione
    • Dieta
    • Cucina e ricette
    • Cucina ASI
    • Alimenti (cibi)
    • Qualità dei cibi
  • Scuola
  • Sport
    • Corsa
    • Running
    • Maratona
    • Altri sport
    • Integratori
    • Medicina sportiva
  • Società
    • Ambiente
    • Diritto
    • Economia
    • Lavoro
    • Politica
    • Religione
  • Casa
    • Casa
    • Giardino
    • Orto
  • Animali
    • Patologie e sintomi
    • Consigli
    • Dal veterinario
    • Razze di cani
    • Gatti e altri amici
  • Scacchi
  • News
Ti trovi qui: Home / Scuola / Italiano / Sono una creatura (Ungaretti)

Sono una creatura (Ungaretti)

Sono una creatura è un componimento poetico di Giuseppe Ungaretti e compare per la prima volta nella raccolta Il porto sepolto (1916); adesso fa parte della seconda sezione Il Porto Sepolto nella raccolta L’Allegria.

La poesia è preceduta da un’indicazione di luogo e tempo: «Valloncello di Cima Quattro il 5 agosto 1916»: si tratta di una località sul monte San Michele, in Friuli, così definita per la presenza di un gelso che separava i territori controllati dall’esercito italiano da quelli controllati dall’esercito austro-ungarico.

In questa lirica il poeta esprime il dolore senza lacrime di fronte agli orrori e alla disumanità della guerra.

Si tratta di tre strofe di versi liberi, privi di punteggiatura.

Testo

Di seguito il testo di Sono una creatura.

Valloncello di Cima Quattro il 5 agosto 1916

Come questa pietra

del S. Michele

così fredda

così dura

così prosciugata                    5

così refrattaria

così totalmente

disanimata

Come questa pietra

è il mio pianto                     10

che non si vede

La morte

si sconta

vivendo

Sono una creatura (Ungaretti) – Parafrasi

Di seguito la parafrasi di Sono una creatura.

Come questa pietra

del monte San Michele

così fredda

così dura

così arida

così resistente

così totalmente

priva di vita

Come questa pietra

è il mio pianto

che scorre invisibile

Il destino di morte

si sconta

con le sofferenze del vivere

Sono una creatura - Ungaretti - Parafrasi - Analisi

Sono una creatura è un componimento poetico di Giuseppe Ungaretti e compare per la prima volta nella raccolta Il porto sepolto (1916)

Sono una creatura (Ungaretti) – Analisi del testo

Sono una creatura è una poesia costruita su una similitudine (figura retorica simile alla metafora), che sottolinea l’identità tra la pietra carsica (secondo termine di paragone) e il pianto «che non si vede» del poeta (primo termine di paragone, esplicitato al v. 10 dopo la ripetizione dell’incipit al v. 9): il paesaggio del Carso – freddo, arido, desolato – è come l’anima del poeta, che non riesce, quasi come se fosse pietrificato, a esprimere ciò che sente.

La prima strofa è caratterizzata dall’anafora di «così» (vv. 4-7), dall’allitterazione delle dentali /d/ e /t/ e dal climax degli aggettivi riferiti alla pietra (fredda, dura, prosciugata, refrattaria, disanimata).

A differenza di Veglia – nella quale il contatto anche fisico con la morte aveva suscitato nel poeta un inconsapevole e istintivo attaccamento alla vita -, in Sono una creatura prevalgono il tormento e l’angoscia per le sofferenze a cui l’uomo – e in special modo l’uomo travolto dalla guerra – è costretto  a sperimentare.

I versi finali sottolineano l’impossibilità di sfuggire al dolore che caratterizza l’esistenza. L’intera poesia si fonda sull’idea che esso possa arrivare a privare l’individuo della sua umanità e della capacità di “sentire” («disanimata / come questa pietra / è il mio pianto», vv. 8-10). È attraverso la sofferenza che l’uomo «sconta» la morte a cui tutti siamo destinati.

Articoli correlati

  • Commiato (Ungaretti)
  • Fratelli (Ungaretti)
  • Il porto sepolto (Ungaretti)
Condividi:
  • Share via Facebook
  • Share via Twitter
  • Share via Email

I BEST SELLER

  • Manuale di cultura generale
  • La felicità è possibile
  • Il manuale completo della corsa
  • Correre per vivere meglio
  • Il metodo Albanesi
  • Il manuale completo dell'alimentazione
  • Guida agli integratori alimentari
  • Migliora la tua intelligenza
  • Capire gli scacchi
  • Il manuale completo della maratona
  • Gli altri nostri libri...



Privacy Policy - Cookie Policy - Cambia impostazioni privacy - Ulteriori informazioni sul GDPR

ATTENZIONE - Le informazioni contenute e descritte in questo sito sono solo a scopo informativo; non possono essere utilizzate per formulare una diagnosi o per prescrivere o scegliere un trattamento, non vogliono né devono sostituire il rapporto personale medico-paziente o qualunque visita specialistica. Il visitatore del sito è caldamente consigliato a consultare il proprio medico curante per valutare qualsiasi informazione riportata nel sito.


L'IDEA REGALO

manuale della cultura Il Manuale di cultura generale è una grande opportunità per chi studia, prepara un concorso, seleziona il personale o, semplicemente, un'idea per un regalo a uno studente o a una persona di cultura. Da poche ore a pochi giorni per costruirsi un’eccellente cultura generale nella materia preferita fra le 43 trattate.

BUONUMORE

barzellette

Ogni giorno una delle nostre barzellette divertenti



I NOSTRI SOCIAL NETWORK

Twitter FacebookYouTubeFeed

modernità Il gruppo Facebook dei nostri più affezionati amici


Thea – San Martino Siccomario (PV) © 2000 - 2021 | P.IVA 01527800187 | Tutti i diritti riservati