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Soldati (Ungaretti)

Soldati è  uno dei più noti componimenti poetici di Giuseppe Ungaretti. Appartiene alla quarta sezione, Girovago, della raccolta L’Allegria, mentre era assente nella prima edizione, Il porto sepolto (1916). Il titolo originario era Militari.

Il testo

I quattro versi liberi (il primo e il terzo di quattro sillabe, il secondo e il terzo di tre sillabe, ricomponibili in un doppio settenario), privi di punteggiatura, sono preceduti da un’indicazione di luogo e tempo: Bosco di Courton luglio 1918: la località è situata in Francia, nei pressi di Reims, sulla linea del fronte occidentale, dove il poeta ha combattuto l’ultimo anno di guerra.

Si sta come

d’autunno

sugli alberi

le foglie

Soldati – Analisi

Il titolo è indispensabile per interpretare correttamente il significato del testo: Ungaretti ricorre al procedimento analogico[1] e rende affini la vita dei soldati e le foglie in autunno, accomunate dalla fragilità.

Questo componimento esprime l’ansia quotidiana dei soldati per la loro condizione precaria, paragonabile a quella delle fogli secche sui rami nella stagione autunnale, e l’angoscia per una morte che può essere imminente.

Tuttavia, il titolo al plurale e l’apertura con un «Si» impersonale rendono il contenuto della poesia universale e collettivo: Ungaretti non vuole descrivere la propria vicenda, ma una condizione generale, che riguarda tutti gli uomini accomunati dall’esperienza bellica.

Come la poesia Mattina, anche Soldati è diventata una delle più note di Ungaretti per la sua brevità, per la volontà di rendere la parola pura ed essenziale in pochissimi versi.

Il testo è costruito su un’anastrofe[2] che trasmette l’idea di attesa e sospensione.

Soldati Ungaretti Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie

Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie è il testo di uno dei più noti componimenti poetici di Giuseppe Ungaretti (Soldati).

L’immagine delle foglie autunnali come segno della fragilità dell’esistenza si trova già nell’Iliade di Omero («Tal quale la stirpe delle foglie è la stirpe degli uomini. / Le foglie il vento ne sparge molte a terra, ma rigogliosa la selva altre ne germina in primavera», vv. 146-147, libro VI), e verrà ripresa dal poeta greco Mimnermo («Al modo delle foglie che nel tempo / fiorito della primavera nascono / e ai raggi del sole rapide crescono, / noi simili a quelle per un attimo / abbiamo diletto del fiore dell’età, / ignorando il bene e il male per dono dei Celesti»), Virgilio («Quante nei boschi al primo freddo d’autunno / si staccano e cadono le foglie», Eneide, libro VI, vv. 309-310), Dante («Come d’autunno si levan le foglie / l’una appresso de l’altra, fin che ‘l ramo / vede a la terra tutte le sue spoglie», Inferno, canto III, vv. 112-114).

Soldati – Figure retoriche

[1] – L’analogia è un procedimento che mette in relazione due termini dal significato differente eliminando i nessi logici e lasciando all’intuizione del lettore l’interpretazione del legame creato tra i due elementi. Secondo alcuni autori, l’analogia non è di per sé una figura retorica vera e propria, ma un procedimento che si serve di strumenti quali la metafora e la similitudine, figura retorica che in effetti può essere ravvisata in questo breve componimento.

[2] – L’anastrofe è una figura retorica che consiste nell’inversione dell’ordine normale di un gruppo di parole.

È anche presente la figura retorica dell’enjambement (vv. 1-2, 2-3, 3-4).

 

Manuale di cultura generale – Letteratura italiana – Soldati – Continua

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