• HOME
  • ALBANESI
    • Chi siamo
    • I nostri libri
    • Video
    • Pubblicità
    • Rassegna stampa
    • Contatti
  • Tu
    • Felicità
    • Intelligenza
    • Manuale della cultura
    • Il gioco della vita
    • Test e quiz
    • Gocce di vita
  • Salute
    • Medicina
    • Sintomi
    • Farmaci
    • Esami
    • Benessere
    • Fitoterapia
  • Nutrizione
    • Alimentazione
    • Dieta
    • Cucina e ricette
    • Cucina ASI
    • Alimenti (cibi)
    • Qualità dei cibi
  • Scuola
  • Sport
    • Corsa
    • Running
    • Maratona
    • Altri sport
    • Integratori
    • Medicina sportiva
  • Società
    • Ambiente
    • Diritto
    • Economia
    • Lavoro
    • Politica
    • Religione
  • Casa
    • Casa
    • Giardino
    • Orto
  • Animali
    • Patologie e sintomi
    • Consigli
    • Dal veterinario
    • Razze di cani
    • Gatti e altri amici
  • Scacchi
  • News
Ti trovi qui: Home / Scuola / Italiano / Commiato (Ungaretti)

Commiato (Ungaretti)

Commiato è un componimento poetico di Giuseppe Ungaretti che chiudeva la raccolta Il Porto Sepolto (1916), dove aveva per titolo Poesia, che mantiene anche in Allegria di Naufragi (1919). Assume il titolo attuale nell’edizione de L’Allegria del 1942, dove chiude la sezione Il Porto Sepolto.

Come rivela il secondo verso, il destinatario del testo è Ettore Serra, poeta, amico di Ungaretti e primo stampatore del Porto Sepolto del 1916.

Nelle Note a L’Allegria, Ungaretti racconta: «Il Porto Sepolto fu stampato a Udine nel 1916, in edizione di 80 esemplari a cura di Ettore Serra. La colpa fu tutta sua. A dire il vero, quei foglietti: cartoline in franchigia, margini di vecchi giornali, spazi bianchi di care lettere ricevute… – sui quali da due anni andavo facendo giorno per giorno il mio esame di coscienza, ficcandoli poi alla rinfusa nel tascapane, portandoli a vivere con me nel fango della trincea o facendomene capezzale nei rari riposi, non erano destinati a nessun pubblico. […] Questo era l’animo del soldato che se ne andava quella mattina per le strade di Versa, portando i suoi pensieri, quando fu accostato da un tenentino. Non ebbi il coraggio di non confidarmi a quel giovine ufficiale che mi domandò il nome, e gli raccontai che non avevo altro ristoro se non di trovarmi e cercarmi in qualche parola e ch’era il mio modo di progredire umanamente. Ettore Serra portò con sé il tascapane, ordinò i rimasugli di carta, mi portò, un giorno che finalmente scavalcavamo il San Michele, le bozze del mio Porto Sepolto».

A proposito di Commiato, invece, Ungaretti spiega: «Ho sempre distinto tra vocabolo e parola e credo che la distinzione sia del Leopardi. Trovare una parola significa penetrare nel buio abissale di sé senza turbarne né riuscire a conoscerne il segreto».

La poesia è preceduta da un’indicazione di luogo e tempo: «Locvizza il 2 ottobre 1916»: si tratta di una località che all’epoca si trovava sul fronte di guerra, al confine italo-sloveno, sull’altopiano del Carso.

Si tratta di due strofe di versi liberi, privi di punteggiatura.

Testo

Locvizza il 2 ottobre 1916

Gentile

Ettore Serra

poesia

è il mondo l’umanità

la propria vita 5

fioriti dalla parola

la limpida meraviglia

di un delirante fermento

Quando trovo

in questo mio silenzio 10

una parola

scavata è nella mia vita

come un abisso

Commiato (Ungaretti) – Parafrasi

 

Gentile

Ettore Serra

la poesia

è il mondo, l’umanità,

la vita di ognuno

che fioriscono dalla parola,

è lo stupore limpido

che nasce da una vitalità irrazionale

Quando

in questo mio silenzio

trovo una parola,

essa è scavata nella mia vita

come in un abisso

Commiato (Ungaretti) - Parafrasi - Analisi del testo

Come rivela il secondo verso di “Commiato”, il destinatario del testo è Ettore Serra, poeta, amico di Ungaretti e primo stampatore del Porto Sepolto del 1916.

Commiato (Ungaretti) – Analisi e figure retoriche

Il componimento è una dichiarazione di poetica: nella prima strofa la poesia – la parola è isolata al v. 3 per darle importanza – assume un significato universalizzante («poesia / è il mondo l’umanità», vv. 3-4), mentre nella seconda uno individualizzante, come sottolineano gli aggettivi possessivi («mio silenzio» al v. 10, «mia vita» al v. 12). La poesia rivela verità valide per tutti e per ciascuno, originandosi da una «limpida meraviglia» mescolata a un «delirante fermento» (vv. 7-8): essa è dunque chiarore, stupore, vitalità, confusione. Emozioni in antitesi, ma d’altronde Ungaretti stesso, parlando della propria poesia e poetica, affermava: «C’è volontà di espressione, necessità d’espressione, c’è esaltazione, nel Porto Sepolto, quell’esaltazione quasi selvaggia dello slancio vitale, dell’appetito di vivere, che è moltiplicato dalla prossimità e dalla quotidianita frequentazione della morte. Viviamo nella contraddizione».

Per quanto riguarda le figure retoriche si segnalano in particolare i numerosi enjambement (vv. 1-2; 3-4; 4-5; 5-6; 6-7; 7-8; 9-10; 10-11; 11-12; 12-13), la sinestesia al v. 7 («limpida meraviglia») e l’anticlimax del vv. 4-5 («è il mondo l’umanità / la propria vita»).

Articoli correlati

  • Fratelli (Ungaretti)
  • Natale (Ungaretti)
  • Sono una creatura (Ungaretti)
Condividi:
  • Share via Facebook
  • Share via Twitter
  • Share via Email

I BEST SELLER

  • Manuale di cultura generale
  • La felicità è possibile
  • Il manuale completo della corsa
  • Correre per vivere meglio
  • Il metodo Albanesi
  • Il manuale completo dell'alimentazione
  • Guida agli integratori alimentari
  • Migliora la tua intelligenza
  • Capire gli scacchi
  • Il manuale completo della maratona
  • Gli altri nostri libri...



Privacy Policy - Cookie Policy - Cambia impostazioni privacy - Ulteriori informazioni sul GDPR

ATTENZIONE - Le informazioni contenute e descritte in questo sito sono solo a scopo informativo; non possono essere utilizzate per formulare una diagnosi o per prescrivere o scegliere un trattamento, non vogliono né devono sostituire il rapporto personale medico-paziente o qualunque visita specialistica. Il visitatore del sito è caldamente consigliato a consultare il proprio medico curante per valutare qualsiasi informazione riportata nel sito.


L'IDEA REGALO

manuale della cultura Il Manuale di cultura generale è una grande opportunità per chi studia, prepara un concorso, seleziona il personale o, semplicemente, un'idea per un regalo a uno studente o a una persona di cultura. Da poche ore a pochi giorni per costruirsi un’eccellente cultura generale nella materia preferita fra le 43 trattate.

BUONUMORE

barzellette

Ogni giorno una delle nostre barzellette divertenti



I NOSTRI SOCIAL NETWORK

Twitter FacebookYouTubeFeed

modernità Il gruppo Facebook dei nostri più affezionati amici


Thea – San Martino Siccomario (PV) © 2000 - 2021 | P.IVA 01527800187 | Tutti i diritti riservati