• HOME
  • ALBANESI
    • Chi siamo
    • I nostri libri
    • Video
    • Pubblicità
    • Rassegna stampa
    • Contatti
  • Tu
    • Felicità
    • Intelligenza
    • Manuale della cultura
    • Il gioco della vita
    • Test e quiz
    • Gocce di vita
  • Salute
    • Medicina
    • Sintomi
    • Farmaci
    • Esami
    • Benessere
    • Fitoterapia
  • Nutrizione
    • Alimentazione
    • Dieta
    • Cucina e ricette
    • Cucina ASI
    • Alimenti (cibi)
    • Qualità dei cibi
  • Scuola
  • Sport
    • Corsa
    • Running
    • Maratona
    • Altri sport
    • Integratori
    • Medicina sportiva
  • Società
    • Ambiente
    • Diritto
    • Economia
    • Lavoro
    • Politica
    • Religione
  • Casa
    • Casa
    • Giardino
    • Orto
  • Animali
    • Patologie e sintomi
    • Consigli
    • Dal veterinario
    • Razze di cani
    • Gatti e altri amici
  • Scacchi
  • News
Ti trovi qui: Home / Scuola / Italiano / Amai (Saba)

Amai (Saba)

Amai è una nota poesia di Umberto Saba che fu pubblicata per la prima volta nel 1946 sulla rivista Milano Sera e poi inserita nella sezione Mediterranee, che contiene i componimenti composti tra 1945 e 1946 nell’edizione del Canzoniere del 1948.

Questo testo è una dichiarazione di poetica: Saba rivela la continuità della propria poesia con la tradizione letteraria, incarnata dalla rima «fiore / amore», che sembra elementare, ma in realtà è la più «difficile del mondo», perché dà vita a significati profondi. Il vero oggetto della poesia è la verità, che può suscitare dolore, ma alla fine è ciò che consola l’uomo. Nel finale, il poeta dichiara di amare il lettore, perché ascolta e partecipa alla sua poesia.

Si tratta di tre strofe di diversa lumghezza costituite da endecasillabi (eccetto il v. 3 che è trisillabo).

Testo

Di seguito il testo di Amai.

 

Amai trite parole che non uno

osava. M’incantò la rima fiore

amore,

la più antica difficile del mondo.

 

Amai la verità che giace al fondo,                    5

quasi un sogno obliato, che il dolore

riscopre amica. Con paura il cuore

le si accosta, che più non l’abbandona.

 

Amo te che mi ascolti e la mia buona

carta lasciata al fine del mio gioco.                 10

 

Amai (Saba) – Parafrasi

Di seguito la parafrasi di Amai.

 

Ho amato parole consumate dal loro uso di cui nessuno

osava servirsi. Mi ha affascinato la rima fiore /

amore,

la più antica e difficile del mondo.

Ho amato la verità che è sepolta nell’anima,

come se fosse un sogno dimenticato, che il dolore

fa riscoprire amica [poiché capace di consolare]. Il cuore, con paura,

si avvicina alla verità, ma poi non la abbandona più.

Amo te che mi ascolti e la mia buona

carta [la poesia] lasciata alla fine della mia partita [la vita].

amai - saba - Testo - analisi - parafrasi

Il testo di Amai è una dichiarazione di poetica: Saba rivela la continuità della propria poesia con la tradizione letteraria, incarnata dalla rima «fiore / amore», che sembra elementare, ma in realtà è la più «difficile del mondo», perché dà vita a significati profondi

Amai (Saba) – Analisi del testo

Le prime due strofe sono introdotte dall’anafora del verbo «Amai» al passato e Saba ripercorre ciò che ha caratterizzato la sua poetica e la sua vita: la scelta di un lessico quotidiano che, da parte di molti poeti, era considerato banale e inadeguato; la continuità con la tradizione lirica; l’uso della rima baciata, apparentemente scontata, ma in realtà originale se capace di assegnare nuovi significati alle cose da dire. In questo senso, Saba si discosta sia dalle Avanguardie, ostili alla tradizione letteraria e innovatori sul piano lessicale e stilistico, sia dall’Ermetismo, che privilegiava un linguaggio evocativo spesso di difficile comprensione.

Nella seconda strofa, Saba rivela che l’oggetto della poesia è la verità e compito del poeta è rintracciarla nel «fondo» dell’anima e delle cose toglierla dall’oblio. Essa può provocare dolore e incutere timore, ma il cuore la ricerca perché sa che ne ha bisogno.

Il poeta, attraverso un lessico quotidiano e scelte espressive che sanno di semplicità, può far emergere la verità.

Nel distico finale, aperto dal verbo amare al presente, il poeta si rivolge ai propri lettori, destinatari delle sue parole, nella consapevolezza di lasciare una «buona / carta», una poesia di valore.

Articoli correlati

  • A mia moglie
  • Ritratto della mia bambina
  • Trieste
Condividi:
  • Share via Facebook
  • Share via Twitter
  • Share via Email

I BEST SELLER

  • Manuale di cultura generale
  • La felicità è possibile
  • Il manuale completo della corsa
  • Correre per vivere meglio
  • Il metodo Albanesi
  • Il manuale completo dell'alimentazione
  • Guida agli integratori alimentari
  • Migliora la tua intelligenza
  • Capire gli scacchi
  • Il manuale completo della maratona
  • Gli altri nostri libri...



Privacy Policy - Cookie Policy - Cambia impostazioni privacy - Ulteriori informazioni sul GDPR

ATTENZIONE - Le informazioni contenute e descritte in questo sito sono solo a scopo informativo; non possono essere utilizzate per formulare una diagnosi o per prescrivere o scegliere un trattamento, non vogliono né devono sostituire il rapporto personale medico-paziente o qualunque visita specialistica. Il visitatore del sito è caldamente consigliato a consultare il proprio medico curante per valutare qualsiasi informazione riportata nel sito.


L'IDEA REGALO

manuale della cultura Il Manuale di cultura generale è una grande opportunità per chi studia, prepara un concorso, seleziona il personale o, semplicemente, un'idea per un regalo a uno studente o a una persona di cultura. Da poche ore a pochi giorni per costruirsi un’eccellente cultura generale nella materia preferita fra le 43 trattate.

BUONUMORE

barzellette

Ogni giorno una delle nostre barzellette divertenti



I NOSTRI SOCIAL NETWORK

Twitter FacebookYouTubeFeed

modernità Il gruppo Facebook dei nostri più affezionati amici


Thea – San Martino Siccomario (PV) © 2000 - 2021 | P.IVA 01527800187 | Tutti i diritti riservati