Il solfato di magnesio è un composto chimico di formula bruta MgSO4; è il sale di magnesio dell’acido solforico (H2SO4); a temperatura ambiente è una polvere bianca inodore solubile in acqua e in alcol.
Il solfato di magnesio esiste sia in forma anidra sia sotto forma di vari idrati; la forma monoidrata (MgSO4•H2O) è nota anche come kieserite ed è presente in abbondanza nei giacimenti salini di Stassfurt, in Germania.
Nella forma eptaidrata (MgSO4•7H2O) è noto come sale di Epsom (Epsom salt); altre denominazioni utilizzate sono sale inglese ed epsomite (Epsom è una località della Gran Bretagna dove tale composto è stato estratto per la prima volta).
Solfato di magnesio – Uso lassativo
In determinati dosaggi (generalmente 20 g/die), il solfato di magnesio eptaidrato è commercializzato come lassativo; le indicazioni sono quindi quelle del trattamento della stitichezza occasionale e dell’emissione difficoltosa di feci dure.
In dosi elevate come quelle sopra riportate, un certo quantitativo di solfato di magnesio non è assorbito a livello intestinale e richiama acqua nel lume dei visceri; ne consegue una maggiore idratazione della massa fecale e una più facile evacuazione della stessa.
Dosi eccessive o un prolungato utilizzo possono essere causa di effetti collaterali di una certa importanza, vale a dire problemi a livello renale e squilibri elettrolitici.
Il prodotto è controindicato in coloro che soffrono di malattie renali, nelle persone anziane e nei bambini.
La medicina popolare, oltre che come lassativo, lo consiglia come depurante della colecisti (trattamento della durata di un mese con dosaggi molto bassi: una puntina di cucchiaino da disciogliere in acqua tiepida da assumere la mattina).
Il solfato di magnesio (anche magnesio solfato) è un composto chimico di formula bruta MgSO4
Solfato di magnesio – Usi medici
Il solfato di magnesio eptaidrato, sotto forma di concentrato per soluzione per infusione, ha vari utilizzi medici:
- Prevenzione e controllo degli attacchi convulsivi nella grave tossiemia gravidica (eclampsia).
- Controllo di attacchi convulsivi in corso di encefalopatia ipertensiva in corso di glomerulonefrite, specie se associati con basse concentrazioni plasmatiche di magnesio.
- Trattamento di deficit acuto di magnesio associato con diversi stati patologici (sindrome da malassorbimento, alcoolismo, cirrosi, pancreatiti acute o croniche), esprimentesi con tetania, simile a quelle osservate in corso di ipocalcemia.
- Nella prevenzione dei deficit da magnesio nei soggetti sottoposti a nutrizione parenterale totale.
- Nel trattamento di stati clinici che si giovano della somministrazione di ioni magnesio, nelle aritmie ipercinetiche sopraventricolari e ventricolari, in particolare nelle fibrillazioni ventricolari e nella torsione di punta.
- Prevenzione delle aritmie associate con la intossicazione digitalica e della fase acuta dell’infarto del miocardio.
Per gli utilizzi sopra riportati, il solfato di magnesio è somministrato per via endovenosa in dosaggi che dipendono dall’età del soggetto, dal suo peso e dalle sue condizioni cliniche; il trattamento deve essere effettuato in modo discontinuo sino al raggiungimento degli effetti desiderati. La velocità di somministrazione non dovrebbe superare i 1,5 ml/minuto di una soluzione concentrata al 10%. Nei casi di pre-eclampsia ed eclampsia grave la modalità di somministrazione deve essere la seguente: somministrare per via endovenosa una soluzione di 40 ml al 10% o 20 ml al 20% per 3-4 minuti, monitorizzare la magnesiemia i cui livelli ottimali devono mantenersi attorno ai 6 mg/dl. All’infusione per via endovenosa deve seguire un trattamento per via intra-muscolare fino alla cessazione del parossismo. Monitorizzare la magnesiemia e non superare i 30-40 g di solfato di magnesio nelle 24 ore in presenza di funzionalità renale normale.
Il farmaco non deve essere somministrato nel caso di frequenza respiratoria inferiore a 16 atti respiratori per minuto o nel caso di insufficienza renale oligurica, o in soggetti con disturbi di conduzione o con danno miocardico, o in pazienti comatosi.
Il solfato di magnesio non deve essere iniettato come tale, ma soltanto dopo opportuna diluizione con soluzione glucosata al 5% o soluzione fisiologica. La soluzione deve essere limpida, incolore e priva di particelle visibili. Serve per una sola e ininterrotta somministrazione e l’eventuale residuo non può essere utilizzato.
La somministrazione richiede grande cautela in pazienti con insufficienza renale o cardiaca, in cardiopatici specie se digitalizzati, in pazienti in trattamento con farmaci depressori del SNC e bloccanti neuromuscolari. I pazienti che ricevono trattamento a base di solfato di magnesio necessitano di attento controllo medico, i livelli plasmatici di magnesio devono essere monitorizzati. Si devono monitorizzare il bilancio dei fluidi e gli elettroliti, la frequenza respiratoria, la pressione arteriosa e i riflessi osteotendinei (la loro presenza rende poco probabile l’eventualità di paralisi respiratoria).
In caso di intossicazione sottoporre il paziente a respirazione assistita e somministrare sali di calcio per via endovenosa. Sospendere l’allattamento durante il trattamento con solfato di magnesio. Nei bambini la sicurezza e l’efficacia non sono state determinate. Nei neonati da madri trattate per tossiemia gravidica con solfato di magnesio, possono essere presenti segni di tossicità da magnesio (depressione respiratoria e neuromuscolare).
Possibili effetti indesiderati legati al trattamento con solfato di magnesio sono: vasodilatazione, sudorazione, ipotensione, bradicardia, aritmie, sincope arresto cardiaco, coma, depressione respiratoria. Iporeflessia, paralisi flaccida, ipocalcemia con segni di tetania. Risposte febbrili, infezioni nella sede di iniezione, trombosi venose o flebiti, stravaso e ipervolemia.
In caso di reazione avversa si deve interrompere la somministrazione di solfato di magnesio e conservare la parte non somministrata per eventuali esami.
Altri utilizzi
Oltre agli usi medici nonché come lassativo e coleretico, il solfato di magnesio ha diversi altri impieghi.
In agricoltura, per esempio, è impiegato come apportatore di magnesio al terreno; rispetto ad altre sostanze magnesio-apportanti, il solfato è maggiormente solubile e quindi più facilmente utilizzabile.
Il solfato di magnesio è anche utilizzato come mordente in tintoria, nell’industria tessile e in quella della carta.
Nei laboratori di sintesi chimica, il solfato di magnesio, nella sua forma anidra, è usato come agente disidratante.
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