Quando un trombo si forma nelle arterie si parla di trombosi arteriosa, una condizione più rara della trombosi venosa, ma che, in linea generale, risulta essere più pericolosa.
È opportuno, allo scopo di chiarire alcuni concetti, fornire qualche dettaglio sull’anatomia dei vasi interessati da questa particolare condizione, le arterie.
Le arterie sono canali circolari la cui funzione è quella di portare il sangue ossigenato e ricco di nutrimento alle cellule dei vari tessuti dell’organismo.
Esistono vari tipi di arterie; tutte quelle presenti nel nostro corpo sono delle diramazioni di due grandi arterie che si dipartono dai ventricoli cardiaci: l’arteria aorta e l’arteria polmonare; queste, man mano che si allontanano dal muscolo cardiaco, formano rami che si riducono progressivamente di diametro.
Solitamente, anche se non sempre, le arterie prendono il loro nome dagli organi o dai distretti nei quali sono localizzate (per esempio arteria epatica, arteria femorale, arteria ovarica ecc.). Le arterie sono strutture elastiche che risentono della pressione generata dal muscolo cardiaco.
Cause di trombosi arteriosa
La trombosi arteriosa può dipendere da vari fattori; un fattore importante è per esempio l’età; con l’età le arterie tendono a perdere di elasticità (ma un buon stile di vita può minimizzare il problema) e possono verificarsi fenomeni patologici quali l’aterosclerosi, una condizione i cui fattori eziologici non sono stati ancora del tutto chiariti (approfondimenti sono reperibili nel nostro articolo Aterosclerosi) e di cui la trombosi rappresenta una complicanza.
Trombosi e aterosclerosi sono fortemente correlate tant’è che sempre più spesso si tende a parlare di aterotrombosi.
Danni a livello arterioso possono inoltre essere provocati dall’assunzione di sostanze stupefacenti, da infezioni virali, da iperomocisteinemia ecc.
Tutte le arterie dell’organismo possono essere colpite da trombosi; solitamente la sintomatologia più grave viene data dalle arterie di maggiori dimensioni come per esempio l’aorta o l’arteria intestinale oppure da quelle che, pur non essendo particolarmente grandi, portano il sangue a distretti di notevole importanza (è il caso delle coronarie e delle arterie cerebrali).
È difficile che la trombosi si limiti a colpire un’unica arteria; infatti, dal momento che la struttura delle varie arterie è identica e visto che le patologie arteriose subiscono danni principalmente a causa di sostanze circolanti nel flusso ematico, i danni sono solitamente generalizzati; se in un soggetto è presente una patologia delle coronarie, con molta probabilità sarà presente anche una patologia carotidea o a carico dell’aorta.
Sintomi
Non sempre in caso di trombosi arteriosa si manifestano sintomi; talvolta infatti i trombi sono piccoli e possono sciogliersi spontaneamente, altre volte danneggiano cellule che non sono adibite a particolari funzioni; in altri casi ancora si ha manifestazione sintomatologica quando i trombi si frammentano e danno origine a embolia.
Cure
Le cure della trombosi arteriosa, oltre che sulla riduzione dei fattori di rischio modificabili (ipertensione arteriosa, sovrappeso, ipercolesterolemia, iperlipidemia, fumo di sigaretta ecc.) attraverso un buon stile di vita, si basano sull’utilizzo di farmaci ad hoc, gli antitrombotici (antiaggreganti, anticoagulanti, trombolitici ecc.).
Tra gli antiaggreganti, il farmaco principale è l’acido acetilsalicilico (l’aspirina per intendersi); da qualche tempo in associazione all’aspirina è stato introdotto un altro farmaco, il clopidogrel, principio attivo utile nella prevenzione di patologie cardiovascolari.
Fra i farmaci anticoagulanti utilizzati nella terapia si ricordano l’eparina e gli anticoagulanti orali (fra i più utilizzati il warfarin, più noto con il suo nome commerciale: Coumadin).
Il trattamento con farmaci trombolitici può essere effettuata soltanto in ambito ospedaliero o comunque da personale specializzato.
A livello profilattico vengono utilizzati anche altre categorie di farmaci quali antiaritmici, ipocolesterolemizzanti e antipertensivi.