Tinea è un termine generico con il quale, in ambito medico, si designano numerose dermatosi causate da funghi patogeni; il termine, latino, corrisponde all’italiano tigna. Generalmente, Tinea è seguito da un altro termine che indica la sede colpita dalla micosi in questione.
Le varie forme di Tinea
Fra le principali forme di Tinea si ricordano le seguenti:
- Tinea corporis
- Tinea cruris
- Tinea pedis
- Tinea unguium
- Tinea capitis
- Tinea barbae
- Tinea versicolor.
Di seguito una breve analisi di queste affezioni dermatologiche.
Tinea corporis – La Tinea corporis (tigna del corpo) è un’affezione che generalmente colpisce soggetti in età pediatrica, anche se nessuno ne è immune. Gli agenti eziologici sono numerosi e, di solito, provengono dai gatti (ma anche da altri animali).
La Tinea corporis (talvolta detta anche Tinea circinata, Tinea glabrosa o Herpes circinatus) si manifesta con varie lesioni asimmetriche dalla forma rotondeggiante.
I principali fattori di rischio per lo sviluppo di questa dermatosi sono rappresentanti da un’eccessiva umidità della cute e da un’igiene non particolarmente scrupolosa. È un’affezione contagiosa la cui trasmissione può avvenire sia direttamente che indirettamente. Il trattamento si avvale di creme antimicotiche (ciconazolo, clotrimazolo, ketoconazolo e terbinafina); nei casi più seri si ricorre a farmaci per via orale (generalmente itraconazolo o terbinafina).
Tinea cruris – Nota anche come tigna dell’inguine, è una che interessa la zona inguinale. I soggetti più a rischio sono coloro che praticano attività sportive, i soggetti obesi e le persone che indossano abitualmente indumenti molto stretti. I soggetti più frequentemente colpiti dalla tigna dell’inguine sono gli adulti di sesso maschile. Si tratta di una forma estremamente contagiosa e fra gli ambienti più a rischio vi sono le piscine e i bagni pubblici; di solito l’affezione malattia si manifesta nella zona inguinale sinistra con una macchia eritematosa il cui centro risulta più chiaro. La zona colpita tende a desquamarsi e in alcuni casi si formano delle vesciche.
La Tinea cruris ha la tendenza a espandersi dirigendosi verso la zona dei glutei; la malattia è inoltre caratterizzata da un prurito decisamente fastidioso. Gli agenti eziologici più spesso coinvolti sono il Trichophyton rubrum e l’Epidermophyton floccosum.
Il trattamento si avvale di antimicotici quali il miconazolo, il clotrimazolo, la butenafina e la griseofulvina.
Tinea pedis – Più nota come tigna del piede e soprattutto come piede d’atleta, è una patologia causata da funghi appartenenti ai generi Trichophyton ed Epidermophyton; circa il 60% dei casi di piede d’atleta sono riconducibili al Trichophyton rubrum; nel 25% dei casi il fungo responsabile è il Trichophyton mentagrophytes var. interdigitale; il 10% dei casi è invece attribuibile all’Epidermophyton floccosum; il rimanente 5% dei casi ha origine mista. Vista la sua importanza, abbiamo trattato questa forma in un articolo a parte: Piede d’atleta.
Tinea unguium – È nota anche come tigna delle unghie, micosi delle unghie od onicomicosi, è un’infezione a carico delle lamine ungueali, sia delle mani che dei piedi, provocata da diverse tipologie di agenti patogeni quali dermatofiti, lieviti e muffe non dermatofite.
Anche questa forma viene trattata in un articolo a parte: Onicomicosi.
Tinea capitis – Viene anche detta tigna del cuoio capelluto. È una delle forme di tigne del pelo più comuni. Ne esistono tre tipologie:
- tigna favosa
- tigna microsporica
- tigna tricofitica.
La prima è un’affezione che interessa di solito il cuoio capelluto, ma che potrebbe insediarsi anche a livello cutaneo e sulle unghie. L’agente eziologico è il Trichophyton schoenleinii; l’affezione colpisce più frequentemente i bambini e gli adolescenti.
La patologia provoca la rottura dei capelli e la distruzione dei bulbi piliferi diventando causa di alopecia permanente. Si manifesta con chiazze squamose di tipo eritematoso; in seguito tali chiazze lasciano il posto a croste maleodoranti di colore giallastro che vengono denominate scutuli dalle quali possono uscire alcuni capelli opachi e pulverulenti. Gli scutuli tendono ad ampliarsi, ma non superano mai i due cm di diametro; il problema è che le lesioni possono confluire e possono venirsi quindi a formare chiazze particolarmente estese e inestetiche. Il trattamento si avvale di antifungini sia locali che sistemici. La malattia può essere trasmessa sia per contagio diretto che indiretto.
Ingrandimento dell’infezione di Tinea corporis sulla pelle
Le tigne microsporiche sono dermatosi provocate da Microsporum canis o da Microsporum audouini; i soggetti colpiti sono i bambini fino ai dieci anni di età. Di solito il contagio avviene attraverso animali infetti (solitamente cani o gatti). L’affezione si manifesta con una o due chiazze del diametro di circa 6 cm; tali chiazze sono ricoperte da squame di colore grigiastro; i capelli presenti in tali zone sono fragili e tendono a spezzarsi con facilità. La malattia guarisce in modo spontaneo e non lascia esiti permanenti; il trattamento quindi non è necessario.
Le tigne tricofitiche sono provocate da diverse specie di Trichophyton. I soggetti più colpiti sono quelli in età scolare. Si manifesta sul cuoio capelluto con piccole, ma numerose chiazze di forma rotonda che tendono a desquamarsi. In sé la patologia guarisce in modo spontaneo, ma se si sovrappongono fenomeni di tipo infiammatorio c’è il rischio che il quadro diventi più complicato e si formino cicatrici alopeciche permanenti.
Tinea barbae – Detta anche tigna della barba, è una micosi che si manifesta di solito nelle sedi di barba e baffi. I funghi generalmente coinvolti sono il Trichophyton mentagrophytes e il Trichophyton verrucosum. Veicoli di trasmissione privilegiati sono gli animali da cortile e il terreno ed è per questo che tale tipo di tigna si riscontra spesso in allevatori e agricoltori. Il trattamento di questa affezione si avvale di antibiotici locali a base di itraconazolo o griseofulvina.
Tinea versicolor – È forse più nota come pitiriasi versicolor; si tratta di un’infezione cutanea causata da un lievito noto come Malassetia furfur. La pitiriasi versicolor interessa prevalentemente adolescenti e adulti, anche se talora colpisce bambini in età scolare e raramente lattanti. Il contagio avviene per contatto diretto con le lesioni della pelle. La terapia della pitiriasi versicolor è generalmente topica con creme a base di acido acetilsalicilico, iposolfito di sodio, acido tartarico, miconazolo, econazolo. Per via generale è possibile usare farmaci con ketoconazolo e fluconazolo. Ulteriori informazioni sono presenti nell’articolo Pitiriasi.
Articoli correlati