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Xantelasma

Xantelasma è un termine con il quale si fa riferimento a un deposito di colesterolo o di materiale lipidico di colore giallastro che si sviluppa sulla superficie palpebrale (più frequentemente si formano agli angoli delle palpebre). Il termine xantelasma deriva dal greco (xanthos, giallo ed elasma, piatto) e rende bene l’idea di queste lesioni, innocue e non dolorose, ma che possono risultare fastidiose e che comunque sono sempre piuttosto inestetiche.

Lo xantelasma interessa entrambi i sessi con una predilezione maggiore per quello femminile; non esistono dati precisi, ma sembra che tale inestetismo sia più comune nei soggetti di origine asiatica e del bacino mediterraneo.

Rarissimamente lo si riscontra nei bambini o negli adolescenti, mentre non è infrequente negli adulti che hanno superato i 45-50 anni.

Le dimensioni delle lesioni sono piuttosto variabili; alcuni xantelasmi sono molto piccoli, altri possono superare i tre centimetri. Con il passare del tempo gli xantelasmi possono cambiare colore e ingrandirsi.

Xantelasma: una forma di xantoma

Gli xantelasmi fanno parte della famiglia dei cosiddetti xantomi, formazioni nodulari costituite da materiale lipidico, cellule immunitarie e macrofagi. Oltre agli xantomi palpebrali si ricordano gli xantomi tuberosi (che si formano nelle aree di pressioni quali le natiche, i gomiti e le ginocchia), i tendinei (localizzati nelle guaine di alcuni tendini, in particolar modo nell’achilleo, nel rotuleo e in quelli dei muscoli estensori delle dita), i piani (che insorgono nel palmo delle mani, fra le pieghe del volto e in quelle della parte superiore del tronco) e gli eruttivi (localizzati sulle superfici estensorie degli arti e sui glutei).

Fra tutte le forme di xantoma, lo xantelasma palpebrale è forse quella di più comune riscontro.

xantelasma

Cause

Le cause alla base dell’insorgenza degli xantelasmi non sono del tutto note, anche se molti di coloro che ne sono soggetti sono presentano quadri di ipercolesterolemia (alti livelli di colesterolo nel sangue) e ipertrigliceridemia (valori elevati di trigliceridi nel sangue); è però vero che in moltissime persone in cui è insorto uno xantelasma, non presentano alcun disturbo relativo al metabolismo dei grassi (in altri termini, i loro valori di colesterolo e trigliceridi risultano perfettamente nella norma).

Alcuni autori associano la comparsa di xantelasmi alla presenza di determinate patologie quali, per esempio, cirrosi biliare primitiva, ipotiroidismo, pancreatite e alcune forme tumorali.

Come si presenta uno xantelasma

Lo xantelasma è una lesione asintomatica (non è doloroso e non è pruriginoso); si presenta, come accennato, sotto forma di lesioni più o meno estese e di varia forma, papulose o nodulari, in genere di colore giallastro. Le lesioni, che di solito hanno contorni ben definiti, possono presentarsi su una su entrambe le zone palpebrali, di solito in prossimità della piramide nasale.

La diagnosi è piuttosto semplice e si basa sull’osservazione diretta della lesione. Non è necessario ricorrere a un esame istologico. Dal momento che però in circa la metà dei soggetti in cui sono insorti uno o più xantelasmi sono presenti alterazioni del metabolismo lipidico, solitamente il medico curante o lo specialista dermatologo richiedono l’effettuazione di alcuni esami ematici, in particolare quelli relativi al profilo lipidico.

xantelasma

Cura dello xantelasma

Nel caso in cui gli esami abbiano dato esito positivo per quanto riguarda eventuali problemi a livello del quadro lipidico, si dovrà intervenire di conseguenza (in primis con la modifica dello stile di vita ed eventualmente con interventi farmacologici).

Per quanto concerne invece il fattore meramente estetico, le possibilità di rimozione di uno xantelasma sono numerose:

  • escissione chirurgica
  • ablazione laser (CO2 o argon)
  • El.C. (flusso di elettroni convogliati)
  • BioPlasma
  • peeling con TCA (acido tricloroacetico).

Va ovviamente sottolineato che, nonostante la rimozione della lesione, è concreta la possibilità di recidive.

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