Il riscontro di linfociti bassi in gravidanza è un’evenienza piuttosto comune che però mette spesso in apprensione la gestante; in molti casi si tratta di lievi riduzioni dei livelli che non hanno significato patologico; in altri casi possono essere spia di un disturbo sottostante.
Linfociti – Cosa sono
I linfociti sono una tipologia di leucociti (globuli bianchi); sono cellule che hanno una funzione essenziale per la risposta immunitaria dell’organismo; i linfociti, infatti, sono le cellule responsabili della cosiddetta risposta immunologica attiva, ovvero quella reazione difensiva contro microrganismi patogeni, non innata, ma innescata tramite l’introduzione di un antigene. Le varie tipologie di linfociti (T, B e NK) riconoscono, grazie a un meccanismo piuttosto complesso. il tipo di agente infettivo che si è introdotto nell’organismo e cercano di distruggerlo.
La gran parte dei linfociti è presente nei linfonodi, nel timo e nella milza; una piccola parte è presente anche nel sangue; quando è in corso un processo infettivo di una certa gravità, si ha una moltiplicazione dei linfociti che, in alcune occasioni, può determinare persino un ingrossamento dei linfonodi. I linfociti NK (Natural Killer) sono deputati alla distruzione delle cellule infette da virus e delle cellule tumorali.
In condizioni di normalità, i linfociti rappresentano una buona parte del numero dei globuli bianchi (dal 20 al 45% circa). Innalzamenti o abbassamenti dei valori normali di linfociti possono avere molte cause, non sempre patologiche.
Le tre popolazioni linfocitarie: T, B e Natural Killer
Linfociti bassi in gravidanza – Quali sono le cause?
Come anticipato in apertura, il riscontro di linfociti bassi in gravidanza può non avere un significato patologico; spesso, infatti, può essere semplicemente il risultato di una temporanea fluttuazione dei livelli linfocitari, che si normalizzerà al successivo controllo.
Per esempio, livelli di linfociti più bassi del normale in gravidanza possono essere il risultato dell’aumento dei liquidi corporei complessivi che si verifica durante la gestazione, che porta ad emodiluizione con lieve calo della concentrazione di tutte le cellule del sangue delle altre sostanze presenti nel circolo sanguigno.
Un lieve abbassamento dei livelli dei linfociti in gravidanza, in presenza di un quadro clinico normale per la gestazione, è da considerarsi fisiologico; nelle donne in gravidanza, infatti, si verificano variazioni ormonali che possono incidere, abbassandoli, sui livelli dei linfociti; in particolare si registrano variazioni dei livelli di progesterone e dei corticosteroidi (che inducendo immunodepressione determinano una riduzione dei linfociti), degli estrogeni (che tendono a ridurre quei processi infiammatori che causano un aumento dei linfociti) e delle gonadotropine (che tendono a ridurre i livelli dei linfociti T).
In ogni caso, il riscontro di una riduzione della conta linfocitaria in gravidanza deve essere indagato prontamente, in particolar modo se è associato ad alterazioni dei livelli di altre cellule ematiche, con presenza di linfociti bassi e neutrofili alti, monociti elevati o ipereosinofilia.
In particolare, il riscontro di linfociti bassi e neutrofili alti in gravidanza può suggerire la presenza di un’infezione batterica, che va prontamente indagata e curata.
Il riscontro di linfociti bassi in gravidanza è un evento piuttosto frequente e spesso fisiologico, ma è compito del medico curante stabilire se siano o no necessari ulteriori indagini cliniche per stabilirne con certezza la causa
Ovviamente, non è detto che sia la gravidanza, la causa principale di linfociti bassi; esistono infatti diverse che possono determinare un abbassamento della popolazione linfocitaria; tra esse si ricordano le seguenti:
- AIDS
- Aplasia midollare
- Atassia-teleangectasia
- Farmaci (cortisonici, citostatici, ACTH)
- Irradiazioni
- LES
- Linfomi
- Morbo di Hodgkin
- Miastenia
- Neoplasie
- Scompenso congestizio grave
- Tubercolosi miliare
Linfociti bassi in gravidanza – Cosa fare?
Spetta al medico curante o allo specialista ginecologo decidere, dopo aver visitato la paziente e dopo aver valutato i risultati degli esami del sangue nel loro complesso, se il riscontro di linfociti bassi in gravidanza merita o no ulteriori approfondimenti; se il curante ritiene che tale condizioni sia semplicemente una reazione fisiologica dell’organismo della gestante, non sarà necessario né effettuare ulteriori esami di approfondimento né intraprendere una terapia; se, al contrario, il medico, visti i risultati degli esami, ritiene che l’alterazione dei livelli dei linfociti possa essere legata a un disturbo più o meno grave, procederà con gli interventi che ritiene più opportuni al caso in questione (esami di laboratorio, esami strumentali ecc.).
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