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Protesi dentaria (dentiera)

La protesi dentaria (anche protesi dentale o, a seconda dei casi, dentiera) è un dispositivo ampiamente utilizzato in ambito odontoiatrico che ha lo scopo di ripristinare al meglio le funzioni masticatorie di coloro che soffrono di edentulia (ovvero mancanza di denti) parziale o totale. Si può quindi parlare di dentatura artificiale.

La protesi dentaria deve essenzialmente rispettare quattro requisiti: funzionalità, resistenza, atossicità ed estetica.

Il requisito della funzionalità viene rispettato se sono ristabilite al meglio la funzione masticatoria e quella articolare; ovviamente una protesi deve poi essere resistente all’usura dei liquidi della bocca e al carico masticatorio; inoltre deve essere atossica e risultare il più possibile simile a una dentatura naturale.

Esistono varie tipologie di protesi dentaria, fra le più note ricordiamo: protesi dentaria fissa, protesi dentaria mobile, protesi dentaria combinata e protesi dentaria fissa su impianti.

Protesi dentaria fissa

La protesi dentaria fissa sostituisce la dentatura mancante con dei manufatti stabili e definitivi. Gli elementi sostitutivi sono essenzialmente di due tipi: corone e ponti; una corona è un elemento artificiale che copre completamente un dente danneggiato o rovinato, mentre il ponte è un dispositivo che sostituisce due o più elementi dentari naturali. Le corone e i ponti non sono elementi che il soggetto può rimuovere.

Si distinguono tre tipologie di protesi fissa: protesi fissa di ricostruzione, protesi fissa di sostituzione e protesi fissa di fissazione.

La protesi dentaria fissa di ricostruzione viene utilizzata quando l’integrità dell’elemento dentario è talmente compromessa che esso non è più in grado di resistere al carico masticatorio e rischierebbe di danneggiarsi in modo tale da creare danni alle strutture parodontali. Il dente danneggiato viene quindi protetto dalla totale distruzione tramite una corona di ceramica e metallo che lo avvolge totalmente.

La protesi dentaria fissa di sostituzione ha il compito di sostituire un dente naturale mancante; è costituita da una serie di corone unite fra loro in modo da formare un tutt’uno. Le corone esterne vengono posizionate sopra i denti contigui alla zona del dente mancante, mentre le altre (gli elementi intermedi) occupano lo spazio rimasto vuoto.

La protesi dentaria fissa di fissazione serve a fissare un dente vacillante e ripristinare la correttezza della forza masticatoria. Tali risultati vengono ottenuti tramite ganci o peduncoli che legano l’elemento protesico agli elementi dentari adiacenti.

Fanno parte della categoria delle protesi fisse anche le faccette dentali e gli intarsi.

Le faccette dentali sono delle lamine in ceramica o porcellana particolarmente sottili che vengono cementate su denti imperfetti dal punto di vista estetico. Sono note anche come faccette estetiche o veneers. La loro funzione è sostanzialmente di tipo estetico. Per approfondire questo argomento si consulti il nostro articolo Faccette dentali nel quale questa tipologia di protesi viene trattata nel dettaglio.

Gli intarsi dentali sono invece ricostruzioni che vengono realizzate allo scopo di rimpiazzare una parte di dente che è andata perduta a causa di una carie o di un evento traumatico. I materiali più utilizzati sono la ceramica o il composito; diversamente da quanto accade per un’otturazione diretta (ovvero eseguita direttamente alla poltrona), il medico dentista prende l’impronta della cavità dentale, dopodiché in laboratorio viene creata la porzione mancante del dente trattato; ciò permette di ottenere un manufatto che ha caratteristiche fisiche e meccaniche superiori rispetto alla semplice otturazione e che permette anche un notevole risparmio di tessuto dentale rispetto a quello occorrente per una corona completa.

Protesi fisse con tecnologia 3D – Negli ultimi anni ha assunto una notevole importanza la realizzazione computer-assistita di protesi fisse; a tale scopo si utilizza la tecnologia CAD/CAM. Grazie a tale tecnica, viene creato, grazie a uno scanner 3D, un modello virtuale che viene successivamente inviato sotto forma di file a un centro di produzione che provvede alla realizzazione in zirconio, allumina o metallo. Trattandosi di una tecnologia di recente introduzione, i suoi costi sono ancora troppo ingenti per essere utilizzata su ampia scala; è comunque decisamente che in futuro assumerà sempre più un ruolo di primo piano.

Protesi dentaria mobile

La protesi dentaria mobile può essere totale o parziale; nel primo caso sostituisce tutta l’arcata dentale naturale (la classica dentiera), mentre nel secondo caso soltanto una parte di essa. Si tratta di un dispositivo rimovibile essenzialmente costituito da una base protesica che viene appoggiata sulla struttura ossea e sulle mucose della bocca; su tale base vengono montati gli elementi dentali artificiali.

 

Le protesi dentarie mobili di ultima generazione vengono realizzate in nylon; sono biocompatibili e anallergiche e la loro resa estetica è decisamente elevata. Le protesi mobili meno recenti sono costituite da strutture metalliche dette scheletrati; queste protesi vengono ancorate ai denti naturali residui tramite dei ganci oppure a elementi protesici tramite degli appositi attacchi; la loro resa estetica è decisamente inferiore a quella delle protesi di ultima generazione.

In linea generale la protesi dentaria fissa è preferibile a quella mobile, ma in determinate situazioni (ovvero quando la presenza di osso non è tale da garantire il corretto inserimento dell’impianto oppure quando non sono possibili la rigenerazione o l’innesto ossei) quest’ultima è una soluzione praticamente obbligata.

Le protesi mobili obbligano il soggetto, ogni sera e ogni volta che mangia, alla loro rimozione allo scopo di agevolare le manovre di igiene dentale.

I materiali utilizzati sono il titanio o il cromo cobalto per gli scheletrati, la resina rosa (per la simulazione della gengiva) e la resina bianca per la sostituzione dei denti mancanti.

Le protesi mobili non sono esenti da problemi, talvolta infatti si possono formare decubiti importanti sulla mucosa e perdipiù può essere notevole l’accumulo di placca e tartaro in seguito all’aumento della salivazione; esiste anche un maggior rischio di carie nei denti pilastro cui la protesi viene agganciata.

protesi dentaria - dentiera

Il 14,9% della popolazione italiana sopra i 14 anni dichiara di non avere più denti naturali

Protesi dentaria combinata

La protesi dentaria combinata è un dispositivo costituito da una parte mobile e da una parte fissa. Quella mobile è generalmente costituita da uno scheletro in metallo sul quale vengono montati dei denti artificiali insieme alla finta gengiva. Questo tipo di protesi sostituisce in modo artificiale l’arcata dentale grazie a un supporto di impianti osteointegrati realizzati in titanio; in alcuni casi si ricorre a una lega di cromo-cobalto. La gengiva finta viene realizzata con una resina acrilica il cui colore deve essere il più simile a quello della gengiva naturale.

È una protesi rimovibile, ma fissata e stabilizzata grazie alla presenza di alcuni dispositivi di ancoraggio. Di norma si ricorre a questa soluzione quando il soggetto ha conservato i denti frontali (da canino a canino) e non invece i premolari e i molari.

Questo tipo di protesi dentaria risulta utile nel caso in cui che i denti conservati siano particolarmente fragili, insufficienti o comunque non in grado di far fronte ai carichi masticatori scaricati da una protesi dentaria parziale e necessitano quindi di un rinforzo con capsule.

Rappresenta inoltre una soluzione per quei casi in cui la quantità e la qualità dell’osso della mascella non consentono il ricorso a impianti dentali ai quali avvitare una protesi fissa oppure un ponte circolare completo.

Protesi dentaria fissa su impianti

Per quanto concerne la protesi dentaria fissa su impianti, la soluzione che sicuramente è la più moderna ed è quella raccomandata dai dentisti più aggiornati, rimandiamo al nostro articolo Implantologia.

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