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Presbiopia

La presbiopia è un disturbo visivo, per la precisione è un disturbo dell’accomodazione* (alcune fonti classificano la presbiopia come difetto refrattivo, ma, da alcuni anni, in accordo a criteri più moderni, tale difetto visivo viene catalogato fra i disturbi accomodativi e non fra quelli refrattivi).

La presbiopia è dovuta alla riduzione fisiologica della capacità di mettere a fuoco le cose che si trovano vicine; di fatto viene provocata da un indurimento del cristallino e/o dall’indebolimento del muscolo che regola l’accomodazione; il sintomo più comune è la difficoltà nella lettura da vicino.

Da un punto di vista clinico, la conseguenza di queste modificazioni è un allontanamento progressivo di quello che viene definito “punto prossimo”, ovvero il punto più vicino che si è in grado di mettere a fuoco sfruttando al massimo il potere di accomodazione.

In linea generale, a 10 anni di età, il punto prossimo è a circa 8 cm dall’occhio; a 45 è a circa 25 cm, mentre nei sessantenni si arriva a circa un metro.

Diventeremo tutti presbiti?

La presbiopia è un disturbo molto comune nella popolazione over 40; le maggiori probabilità di insorgenza del disturbo si hanno nel intervallo di età compreso tra i 42 e i 44 anni (nei soggetti che non accusano disturbi visivi, i cosiddetti emmetropi). L’influenza di vari fattori può modificare gli estremi dell’intervallo spostandoli a 38 e 48 anni; intorno ai 52 anni, comunque, la percentuale di incidenza della presbiopia è vicinissima al 100% (Kleinstein R.N., “Epidemiology of presbyopia”). In linea generale, coloro che sono affetti da ipermetropia, diventano presbiti più precocemente; nei soggetti affetti da miopia, invece, il fenomeno si manifesta più tardi.

In realtà i dati in letteratura si riferiscono a studi datati o evidentemente il campione non era dei migliori. Infatti la risposta alla domanda “diventeremo tutti presbiti?” è probabilmente sì, ma ci sono soggetti che muoiono in tarda età senza diventarlo. Con buona pace dei ricercatori, molti over 50 non sono presbiti e superano facilmente il test sottoindicato.

Nell’immagine sottostante (fonte: daioptical.com) riportiamo la tabella di Hofstetter che ha stabilito un range di valori di addizione diviso in cinque fasce di età. Nonostante si avverta che la tabella è una media sulla popolazione, non si può non rilevare il fine commerciale: ogni soggetto over 40 avrebbe bisogno di lenti di correzione! Cosa che ovviamente non è vera.

tabella presbiopia

Sintomi e segni

Come detto inizialmente, il sintomo principale che caratterizza la presbiopia è la difficoltà che il soggetto ha nel leggere da vicino; a tale problema se ne associano altri quali lo sdoppiamento delle lettere, l’affaticamento visivo dopo una lettura prolungata, l’arrossamento oculare, bruciori agli occhi di lieve intensità e, in alcuni casi, anche mal di testa.

Che la si consideri una patologia o un mero processo fisiologico legato all’invecchiamento, la presbiopia non può essere prevenuta, ma solo adeguatamente trattata. Come vedremo più avanti, le strategie che possono essere messe in atto per contrastare gli effetti della presbiopia sono numerose.

Come trattare la presbiopia?

Le modalità di trattamento della presbiopia sono le seguenti:

  • occhiali
  • lenti a contatto
  • trattamento chirurgico
  • laser e radiofrequenza
  • cristallini artificiali
  • monovisione.

Il primo passo da compiere nel trattamento della presbiopia è quello di verificarne la presenza tramite una visita oculistica. Sarà quindi l’oculista a suggerire il metodo migliore per trattarla. Di seguito forniamo una breve trattazione di alcune delle metodologie sopra riportate.

La scelta del tipo di trattamento dipende da diversi fattori quali per esempio la gravità della presbiopia, l’eventuale contemporanea presenza di altri difetti visivi, la tolleranza al tipo di lenti scelto, questioni estetiche ecc.

Occhiali – La presbiopia può essere facilmente corretta con lenti che suppliscano alla ridotta funzione accomodativa, per esempio lenti convergenti nei soggetti emmetropi, cioè con visione normale; negli ipermetropi (soggetti con occhio troppo piccolo rispetto alla sua potenza diottrica totale) il valore della correzione per la presbiopia va sommato al valore delle lenti in uso; nei miopi invece le diottrie della presbiopia devono essere sottratte dal valore delle lenti utilizzate per la visione lontana, spesso i miopi lievi che diventano presbiti leggono senza occhiali.

Le soluzioni che possono essere prospettate sono diverse: lenti monofocali, bifocali e multifocali.

Se il soggetto non è portatore di altri difetti visivi, la presbiopia può essere corretta attraverso semplici occhiali da lettura monofocali, ormai reperibili in diversi tipi di esercizi commerciali; questo tipo di occhiali viene indossato solamente nel caso si debba leggere oppure dedicarsi ad attività che necessitino di una visione ravvicinata. Le lenti monofocali possono essere indossate anche da coloro che indossano lenti a contatto per correggere altri tipi di difetti della vista come la miopia o l’ipermetropia. Le lenti monofocali non sono però immuni da problemi, quello principale è che indossando questo tipo di lenti si ha un peggioramento delle visioni intermedia e lontana e ciò costringe il soggetto a un fastidioso “leva e metti” nel momento in cui ci si deve dedicare ad attività che richiedono processi visivi di tipo diverso.

Per quanto riguarda invece l’uso delle lenti bifocali, questo tipo di rimedio è ormai avviato a un progressivo declino e a questa tipologia di lenti viene ormai preferito l’uso di lenti multifocali progressive.

Le lenti a contatto – Esistono lenti a contatto multifocali per la presbiopia, ma il loro impiego non è particolarmente diffuso; esse infatti non offrono un grado di qualità visiva ottimale.

Va comunque precisato che non tutti i presbiti possono ricorrere a lenti a contatto o a occhiali progressivi; infatti, attualmente, vi sono ancora alcuni limiti per coloro che devono correggere anche miopia, ipermetropia o astigmatismo di grado molto elevato. Alcune persone peraltro non tollerano molto bene questa tipologia di correzione perché i passaggi attraverso le varie gradazioni procura loro un certo disagio.

Trattamento chirurgico – Esistono diverse tipologie di intervento chirurgico atte a curare la presbiopia. È ormai caduto in disuso il metodo chirurgico degli inserti sclerali, un intervento macchinoso e non scevro da numerosi fastidi post-intervento; viene invece utilizzata, anche se non in modo particolarmente frequente, la tecnica delle incisioni radiali sulla sclera; tale incisioni vengono effettuate con il laser o con il bisturi e ciò consente una buona correzione della presbiopia. Anche questo tipo di intervento però non è privo di inconvenienti e deve quindi essere valutato con attenzione con il proprio oculista di riferimento.

Laser e radiofrequenza – Il laser e la radiofrequenza sono tecniche che usano il calore allo scopo di modificare la curvatura corneale correggendo la presbiopia. Queste tecniche sono collaudate e i rischi sono ridotti al minimo. La durata della correzione è limitata nel tempo (si va dai 3 ai 6 anni circa); è però possibile ripetere l’intervento una volta che la presbiopia si ripresenta.

Cristallini artificiali – Vengono utilizzati cristallini fachici oppure cristallini multifocali o accomodativi. I cristallini fachici sono piccole lenti che vengono inserite all’interno dell’occhio senza procedere alla rimozione del cristallino naturale; sono però più adatti alla correzione della miopia che della presbiopia; i cristallini multifocali e quelli accomodativi sono invece metodiche che hanno mostrato buoni risultati nel trattamento della presbiopia, ma non tutti i soggetti sono idonei a questo tipo di intervento.

Monovisione – Questa modalità di intervento corregge parzialmente il problema della presbiopia. Si parte dal presupposto che ogni persona ha un occhio che utilizza maggiormente, il cosiddetto occhio dominante. Con la monovisione si fa sì che l’occhio dominante venga utilizzato per vedere da lontano, mentre l’altro per la visione da vicino. Dal momento che diversi soggetti potrebbero trovare difficoltà ad adattarsi alla monovisione, è possibile simulare il risultato di quest’ultima utilizzando delle lenti a contatto. Di fatto si agisce rendendo l’occhio non dominante leggermente miope; col tempo il cervello apprende come sopprimere, a ogni distanza, le immagini sfocate, utilizzando solamente le immagini a fuoco di uno dei due occhi. La monovisione richiede un certo periodo di adattamento (dalle due alle quattro settimane circa). Si può ottenere la monovisione con occhiali, lenti a contatto, laser a eccimeri oppure laser a olmio, radiofrequenza ecc.

Test per la presbiopia: scopri se hai bisogno di una correzione

Puoi fare un test della presbiopia utilizzando questo file pdf sul tuo computer; ecco la procedura da seguire (se indossate degli occhiali da vista vanno indossati prima di eseguire il test):

  • ridimensionare il file utilizzando la funzione zoom al 65%
  • posizionarsi a 40 cm di distanza dal monitor
  • coprite l’occhio sinistro senza comprimerlo
  • ripetere il test coprendo l’occhio destro e poi con entrambi gli occhi aperti.
Presbiopia collirio

La presbiopia è dovuta alla riduzione fisiologica della capacità di mettere a fuoco le cose che si trovano vicine; di fatto viene provocata da un indurimento del cristallino e/o dall’indebolimento del muscolo che regola l’accomodazione; il sintomo più comune è la difficoltà nella lettura da vicino

Il potere correttivo necessario per una correzione della presbiopia (se esistente) sarà indicato sopra alla prima riga che non si è in grado di mettere a fuoco.

Si tenga presente che questo è un semplice test di autovalutazione che non sostituisce quello che viene eseguito da un oculista.

Il test, se stampato, non è attendibile; può essere utilizzato soltanto sul pc con le modalità sopra descritte.

Se non vuoi eseguire il test sul computer scarica invece questo file e stampalo, dopodiché posiziona il foglio a 40 cm dagli occhi; leggi riga dopo riga annotando il numero corrispondente all’ultima che si è stati in grado di mettere bene a fuoco.

Il numero serve a verificare la tua acuità visiva; nel caso in cui esso sia compreso tra 0,8 e 1,0 la tua acuità visiva è nella norma.

Valori tra 0,4 e 0,6 indicano che l’acuità visiva è leggermente ridotta e potrebbe essere necessario indossare un paio di occhiali per presbiopia.

Valori tra 0,1 e 0,32 indicano che è praticamente necessario ricorrere a un paio di occhiali per presbiopia.

Negli ultimi due casi risulta opportuno consultare il proprio oculista di fiducia che saprà darti il suggerimento giusto per il livello di correzione.

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