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Metodo Bates

Il metodo Bates fu proposto negli anni ’20  del secolo scorso da un famoso oculista di New York, W. H. Bates. Bates sosteneva che i difetti della vista derivano da uno squilibrio fra corpo e mente; utilizzando tecniche di rilassamento sarebbe quindi possibile recuperare le piene capacità visive senza usare i tradizionali occhiali.

Il metodo Bates è stato interpretato in diversi modi; di seguito suggeriamo le tre interpretazioni più note.

Alternativo-mistico – Viene esaltato il potere della mente, l’equilibrio con il resto del corpo e dell’ambiente. Questa interpretazione non ha nessuna base scientifica.

Alternativo-scientifico – Si pone in antitesi all’oculistica classica, ritenuta responsabile di “ammalare l’occhio, anziché guarirlo”. Se alcune osservazioni sono sicuramente corrette, l’estensione a tutta l’oculistica è fuori luogo. Suggerire che l’occhio può essere guarito solo con l’allenamento è come pensare di rieducare un infartuato con il solo esercizio fisico.

Complementare-scientifico – Senza ombra di dubbio il metodo Bates ha sottolineato l’importanza dell’esercizio oculare (proprio come per la salute del soggetto è indispensabile l’esercizio fisico). Forse è riduttivo considerarlo come un potente mezzo di ginnastica oculare con cui è possibile risolvere casi lievi e prevenire danni futuri, ma è una posizione che può essere scientificamente accettata ed è compatibile con i metodi di cura tradizionali.

Gli esercizi del metodo Bates

Vediamo di seguito alcuni degli esercizi previsti dal metodo Bates.

Palming – Serve per il riposo oculare. Si coprono gli occhi con le mani e si appoggia il peso della testa sui palmi delle mani, immaginando per un paio di minuti scene naturali e rilassanti.

Punto nero – A occhi chiusi si immagina un punto nero il più a lungo possibile; poi si aprono gli occhi e si fonde il punto con l’immagine che compare davanti a sé.

Sunning – Per 5′ si guarda a occhi chiusi in direzione del sole, immaginando di assorbire il calore e ridistribuirlo dentro gli occhi. Importante una respirazione lenta e consapevole.

Forma – Si segue lentamente il contorno di un’immagine a circa due metri di distanza, cercando di disegnarla con la punta del naso.

Palpebre – Si battono le palpebre ora in modo leggero, ora violento, fino a strizzare gli occhi.

Rotazione del collo – Davanti a uno specchio si mima per dieci volte un sì convinto con la testa, poi un no. Infine si ruota la testa lungo un grande cerchio, prima in una direzione poi nell’altra. Non si deve mai perdere il contatto con gli occhi riflessi nello specchio.

Oggetto – Si avvicina e si allontana un oggetto, osservandolo e sbattendo spesso gli occhi.

Sbadiglio – Si simula uno sbadiglio

metodo bates

Il metodo Bates fu proposto negli anni ’20  del secolo scorso da un famoso oculista di New York, W. H. Bates. Bates sosteneva che i difetti della vista derivano da uno squilibrio fra corpo e mente; utilizzando tecniche di rilassamento sarebbe quindi possibile recuperare le piene capacità visive senza usare i tradizionali occhiali. Funziona davvero?

Il metodo Bates funziona?

Il metodo Bates funziona davvero? Personalmente non mi ha mai convinto per almeno due motivi:

a) sicuramente chi lo applica esagera i danni causati dagli occhiali, come pure i danni causati dall’attitudine moderna di leggere, magari al personal computer. Moltissime persone che conosco sono miopi fin da bambini e, visto che hanno 50 anni, da bambini erano portati a leggere veramente poco e non avevano il pc.

b) Il metodo Bates, checché se ne dica, ha un’efficienza bassissima. Usare gli occhiali e/o le lenti a contatto, farsi operare ecc. è enormemente più semplice che “tentare” di usare il metodo Bates. Dico “tentare” perché se in due anni la mia miopia passa per esempio da -1,75 a -1,25 non è che abbia ottenuto grandi risultati in base agli sforzi fatti. Penso che la propensione a usare metodi come questo si basi su una certa ritrosia a usare il tecnologico e il moderno in favore di una vita “naturale”.

Ciò che mi ha convinto a un sostanziale ridimensionamento dei metodi di ginnastica oculare (come il Power Vision System, il metodo Bates ecc.) è il fatto che le basi teoriche che ho trovato in letteratura sono costituite da ricerche che difettano di spirito critico. Ne cito una a mo’ di esempio:

in uno studio scientifico sono state poste delle scimmie in un ambiente in cui non potessero vedere oltre la distanza di 38 cm: si è riscontrata l’insorgenza di miopia nelle medesime.

Potrebbe sembrare che la ricerca dimostri che l’abitudine a leggere, guardare il pc ecc. per molte ore al giorno possa essere assimilabile alla condizione delle scimmie.

In realtà, chi è dotato di spirito critico nota la fondamentale differenza: noi non stiamo a distanza di soli 38 cm per tutto il giorno! La ricerca, checché se ne dica, è una forzatura.

A chi non ne fosse convinto, ricordo che è banale confezionare una ricerca che dimostri che soggetti che stanno sempre seduti hanno uno stato di forma disastroso. Ragionando come per le scimmie potrei dedurre che chi fa un lavoro sedentario è spacciato. Ovviamente non è così perché basta un’ora di esercizio al giorno (sport) e si può essere in perfetta forma.

Allo stesso modo leggere per diverse ore al giorno, guardare la televisione, lavorare al pc o con il notebook non porta naturalmente alla miopia se il soggetto ha l’avvertenza di esercitarsi per almeno una-due ore al giorno alla visione su lunga distanza. Non è necessario un metodo di ginnastica oculare, basta uscire e farsi una bella passeggiata o una corsa e ammirare il paesaggio buttando lo sguardo fino all’orizzonte.

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