La malattia di Kawasaki è una vasculite con carattere epidemico che colpisce l’infanzia (6 mesi-5 anni). Le cause sembrano essere legate ad agenti esogeni (allergeni, batteri, virus, tossine batteriche) che provocano la malattia su base immunotossica.
La sintomatologia è polimorfa e non specifica. Più frequentemente sono presenti sintomi e segni quali: febbre elevata, cardiomiopatia acuta, aneurismi arteriosi, congiuntivite, eritema palmare e plantare, rash, linfoadenopatia cervicale.
La malattia di Kawasaki ha un decorso similinfettivo con una fase acuta febbrile, poi subacuta, con evidenza della vasculite e infine la convalescenza. Per la diagnosi, oltre all’evidenze sintomatiche sono necessari esami ematici di laboratorio.
La terapia si basa sull’acido acetilsalicilico (aspirina) fino alla guarigione, con dosi iniziali che possono essere raddoppiate o triplicate nella prima fase della malattia. Si preferisce non ricorrere alla somministrazione di corticosteroidi. È utile, particolarmente per prevenire complicanze miocardiche, la somministrazione di immunoglobuline per via endovenosa.
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