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Lifting del viso

Il lifting del viso è uno degli interventi di chirurgia estetica più praticati, ma allo stesso tempo più complessi e delicati e, conseguentemente, richiede una grande esperienza e una notevole abilità.

Lo scopo del lifting del viso è essenzialmente quello di ringiovanire il volto eliminando rughe e lassità cutanee. Se ben eseguito, l’intervento di lifting del viso consente miglioramenti notevoli e di durata non minimale (mediamente circa 10-12 anni, ma a seconda dei casi si può arrivare anche a 15). Nel lifting del viso è fondamentale il corretto stiramento della cute; uno stiramento eccessivo, infatti, potrebbe dar luogo al cosiddetto effetto maschera con perdita di naturalezza, al contrario, uno stiramento troppo lieve non raggiungerebbe gli effetti sperati.

Lifting del viso: qual è l’età giusta?

Si deve premettere che l’invecchiamento è un processo inevitabile, ma che cambia da persona a persona; in altri termini, ci sono cinquantenni che hanno un aspetto decisamente più giovanile di molti loro coetanei e addirittura di persone più giovani. In parte entrano in gioco fattori genetici, ma molto è legato allo stile di vita; se questo è buono, anche l’aspetto estetico ne trae giovamento. Fatta questa necessaria premessa, nella gran parte dei casi, l’età più giusta per intervenire con un lifting del viso può essere individuata nel range che va dai 40 ai 60 anni. Facendo riferimento a questa fascia di età, nei più giovani potrebbero essere sufficienti lifting parziali (i cosiddetti mini-lifting, vedasi più avanti), mentre nelle persone in età più avanzata, nelle quali il rilassamento cutaneo nella parte media del viso, le borse attorno agli occhi e l’eccesso di pelle nella zona della mandibola inferiore e in quella del collo sono decisamente più evidenti, si può prendere in considerazione un intervento di lifting totale.

Ma quali sono i primi segni che possono indurci a pensare a un intervento di lifting? Il segno forse più evidente è la perdita della netta linea della mandibola inferiore associata alla formazione di accumuli di adipe, alla comparsa del cosiddetto doppio mento e alla perdita della linea di confine normalmente presente fra mandibola inferiore e collo; altri segni sono l’abbassamento degli angoli della bocca e l’aumento del numero delle rughe che si trovano fra il naso e gli angoli della bocca.

Lifting totale e lifting parziale

Quando l’intervento prende in considerazione il viso nella sua globalità si parla di lifting totale del viso; è però possibile intervenire su una o più zone specifiche del volto a seconda delle esigenze; si ha quindi un lifting parziale del viso; tale procedura viene denominata mini-lifting; esistono quattro tipologie di mini-lifting (lifting del collo, lifting delle guance, lifting temporale e lifting frontale) che analizzeremo nel paragrafo successivo.

L’operazione di lifting del viso può venire effettuata secondo metodiche molto diverse fra loro; a seconda dei casi può essere proposta una specifica tecnica. Di seguito si illustrano alcune delle varie possibilità a disposizione.

SMAS lifting – Con questa tecnica, oltre allo strato cutaneo, viene sollevato anche lo SMAS (sistema muscolo-aponeurotico superficiale); anche lo SMAS, infatti, subisce un rilassamento e se viene nuovamente messo in tensione il risultato ottenuto sarà più duraturo e appariscente.

I segni chirurgici possono essere collocati davanti, dietro e sopra l’orecchio. I candidati ideali allo SMAS lifting sono gli over 45 in cui cominciano a essere evidenti i segni del rilassamento dei tessuti molli del volto. Questa tecnica ha il vantaggio di essere probabilmente la migliore sia in termini correttivi sia in termini di risultati; presenta però maggiori rischi di lesioni nervose.

Lifting facciale profondo – Si tratta di una tecnica più invasiva rispetto alle altre tecniche; vengono infatti sollevati anche i muscoli mimici. I candidati ideali a questo tipo di intervento sono le persone relativamente giovani che vogliono ottenere risultati duraturi e di notevole impatto. Un lifting profondo può durare tranquillamente 15 anni, ma il fatto di lavorare molto in profondità fa aumentare notevolmente i rischi di traumi o lesioni a carico del nervo facciale con tutto quello che di negativo ciò potrebbe comportare.

Lifting facciale a cicatrice corta – In questo caso si fa riferimento alla tipologia di incisione effettuata e, quindi, al tipo di esito cicatriziale; nel caso di un lifting tradizionale l’incisione si estende dietro l’orecchio, mentre in questo tipo di intervento la cicatrice è meno estesa. Una delle tecniche a cicatrice corta più note è la MACS (Minimal Access Cranial Suspension) lift nella quale l’incisione si ferma al lobo dell’orecchio. Si tratta di un intervento adatto a persone tra i 40 e i 50 anni che non hanno particolari problemi nella zona del collo e in cui le lassità cutanee siano di lieve o moderata entità.

Lifting facciale endoscopico – Si tratta di un lift facciale che fa ricorso a un endoscopio, una piccola sonda alla quale è collegata una telecamera che rende possibile al chirurgo la visione delle strutture interne del volto su uno schermo televisivo. È un intervento mini-invasivo che è adatto a coloro che non hanno lassità cutanee particolarmente accentuate e che non hanno problemi nella zona del collo. La guarigione da questo intervento è solitamente molto più breve che in altre tipologie di lifting del viso più invasive; è anche meno costoso. Si deve però tenere conto che è praticamente adatto soltanto nei casi in cui i cedimenti cutanei riguardino la sola zona delle guance.

Lifting facciale sottoperiosteo – La denominazione per esteso di questo intervento è “lift facciale sottoperiosteo del terzo medio”. Nel corso di questo intervento, lo strato di grasso presente nella zona degli zigomi viene sollevato e riposizionato; può essere più o meno invasivo; nel primo caso il chirurgo solleverà anche lo SMAS, nel secondo caso viene eseguito con la tecnica endoscopica (periorbitoplastica). È una tecnica adatta a coloro che hanno un’età compresa tra i 40 e i 50 anni e che presentano guance cadenti e una certa lassità cutanea nella zona naso-labiale. Tra i pro va segnalato un moderato effetto ringiovanente con pochi rischi operatori e tempi di recupero piuttosto brevi, mentre tra i contro, soprattutto nel caso della periorbitoplastica, in cui il miglioramento è abbastanza contenuto.

Lifting facciale con threads – Si tratta di un intervento non invasivo noto anche come FTC lift (Fine Thread Contour lift); viene anche definito come “lifting non chirurgico”; praticamente, senza effettuare incisioni, vengono inseriti dei fili di biostimolazione in polidioxanone nel tessuto cutaneo; i fili vengono inseriti con aghi ipodermici molto sottili che contengono i fili stessi in modo da creare un vero e proprio reticolo nelle aree da trattare. Si tratta di una sorta di rinforzo destinato a eliminare il rilassamento cutaneo senza interventi invasivi. Ovviamente è soprattutto adatto a persone tra i 30 e i 40 anni con cedimenti non particolarmente evidenti. È un intervento relativamente economico che viene eseguito in anestesia locale e con tempi di recupero piuttosto brevi. Si deve però considerare che la sua efficacia non può essere paragonabile a quella di un lifting profondo; eventualmente può costituire un passaggio intermedio prima di un intervento più invasivo ed efficace.

Lifting facciale secondario – Ci si riferisce a interventi che seguono un intervento di lifting primario e che sono relativi alle zone non precedentemente trattate che possono poi apparire più lasse rispetto a quelle trattate con il lifting tempo prima. Si tratta quindi di interventi che servono a ottenere un aspetto più omogeneo.

lifting viso

Il lifting del viso è un intervento molto praticato, ma molto complesso e da non sottovalutare

L’intervento

Di seguito riportiamo a grandi linee la procedura per un intervento standard; le tecniche utilizzate comunque sono molte e ovviamente le manovre chirurgiche possono essere anche molto diverse.

L’intervento di lifting del viso viene effettuato praticando un’incisione nella zona delle tempie, un po’ più in alto dell’attaccatura dei capelli, l’incisione viene continuata internamente al rilievo auricolare, gira intorno al lobo per risalire poi dietro al padiglione auricolare fino ad arrivare alla parte inferiore dell’attaccatura dei capelli. L’incisione viene effettuata internamente alle pieghe della cute perché la cicatrice che si formerà in seguito all’intervento resterà nascosta. Effettuata l’incisione si devono separare i tessuti cutanei dalla struttura ossea (il cosiddetto scollamento), si procede poi tonificando le strutture muscolari sottostanti e si procede con l’eliminazione della cute in eccesso; infine si effettua il riposizionamento della pelle e si procede con le adeguate suture.

La durata di un intervento di lifting totale del viso può variare dalle tre alle cinque ore; la variabilità della durata è determinata dall’eventuale abbinamento ad altri tipi di intervento (per esempio la blefaroplastica e la liposuzione del collo).

A seconda della complessità del caso, l’intervento di lifting del volto può essere effettuato in anestesia locale con sedazione in regime di day-hospital oppure in anestesia generale, nel qual caso è richiesto il ricovero per almeno una notte.

La ripresa post-intervento non è in genere particolarmente traumatica; gonfiori in diverse zone del viso e una certa dolenzia sono da considerarsi normali. Nel primo mese dall’intervento la pelle apparirà abbastanza secca e ruvida.

Le attività meno impegnative possono essere riprese gradatamente nel giro di un paio di settimane mentre per quanto concerne quelle più pesanti e impegnative è necessario attendere circa un mese di tempo.

I minilifting

Come accennato in precedenza, è possibile praticare un intervento di lifting nella zona del collo oppure in una specifica zona del volto; si parla in questo caso di minilifting; se ne distinguono quattro categorie:

  • del collo
  • delle guance
  • temporale
  • frontale.

Il lifting del collo viene spesso praticato abbinandolo al lifting completo del volto allo scopo di ottenere un migliore effetto estetico globale. Scopo del lifting del collo è quello di rassodarlo eliminando le lassità cutanee e i cedimenti muscolari tipici di questa zona. Sono sostanzialmente tre le problematiche che causano un invecchiamento del collo: collo eccessivamente adiposo, cedimento del muscolo laminare del collo (platisma) e ipoplasia del mento.

Quando il collo è particolarmente adiposo, ma la pelle non presente particolari segni di lassità, la situazione migliore è quella di procedere con una liposuzione. Nel caso invece che la cute sia particolarmente lassa è necessario procedere con un vero e proprio intervento di lifting che elimini l’eccesso cutaneo.

Quando l’invecchiamento del collo è dovuto al cedimento del muscolo platisma si può ricorrere a un intervento noto come platismoplastica, un’operazione che consta sostanzialmente di due fasi: inizialmente si pratica un’incisione nella zona del sottomento e si procede con l’aspirazione dell’adipe in eccesso; in seguito si procede con l’accostamento dei margini del muscolo attraverso delle suture correggendone il rilassamento. Le incisioni praticate per questo tipo di intervento possono essere più o meno lunghe dipendentemente dai gradi di invecchiamento cutaneo e di cedimento; solitamente si incide a partire dalla zona del lobo dell’orecchio e si termina nei pressi della nuca; talvolta, allo scopo di accedere più facilmente alle fasce muscolari, è necessario praticare delle incisioni nella zona del sottomento. Le cicatrici post-intervento sono difficilmente visibili dal momento che si trovano nascoste nella parte posteriore del capo, tra i capelli.

Il lifting delle guance viene praticato per sollevare la parte muscolo-cutanea delle guance. A tale scopo si praticano delle incisioni di fronte alla linea di attaccatura del padiglione auricolare che terminano dietro l’orecchio. La lunghezza delle incisioni varia a seconda del cedimento cutaneo e dell’ampiezza della zona che si intende trattare. Questo tipo di intervento permette un certo risollevamento delle guance, di far risaltare maggiormente gli zigomi e il contorno della mandibola; inoltre vengono ridotte le pieghe naso-labiali e si restituisce un certo tono a tutta la parte mediana del volto.

La fase post-operatoria è decisamente meno pesante rispetto a quella che si riscontra dopo un lifting totale del viso (dolore e gonfiore meno intensi e ripresa più rapida delle normali attività).

mini lifting del viso

Il lifting temporale (o dell’arcata sopracciliare) viene praticato allo scopo di sollevare le arcate dei sopraccigli facendo risaltare maggiormente gli occhi e dare più espressività al volto. A differenza di altri interventi di chirurgia estetica, lo scopo primario non è quello di un ringiovanimento della zona, ma appunto di un miglioramento dell’espressività. Viene spesso abbinato alla blefaroplastica. Le incisioni vengono effettuate poco sopra le tempie; in pratica viene asportata una porzione cutanea a forma di losanga più o meno estesa a seconda delle necessità.

L’intervento non è particolarmente gravoso e viene solitamente praticato ambulatorialmente. Il dolore post-operatorio è scarsamente significativo e può essere efficacemente controllato con farmaci antidolorifici. La presenza di un leggero edema frontale che può scendere a livello palpebrale è da considerarsi normale. La ripresa delle normali attività può essere ripresa dopo una o due settimane. È necessario evitare di esporsi al sole per almeno trenta giorni.

Il lifting frontale è un intervento che ha lo scopo di eliminare le rughe frontali. L’intervento di lifting frontale viene effettuato incidendo il cuoio capelluto partendo al di sopra di un orecchio per finire al di sopra dell’altro. Si procede con lo scollamento dei tessuti e si riposizionano più in alto. L’intervento non è particolarmente impegnativo e può essere effettuato in  anestesia locale con sedazione in regime di day-hospital. Dietro richiesta specifica del paziente si potrà optare per l’intervento in anestesia generale; in questo caso è necessaria almeno una notte di degenza nella struttura sanitaria. È possibile un certo gonfiore della zona interessata per circa una settimana. La ripresa delle normali attività può essere ripresa dopo una o due settimane. È necessario evitare di esporsi al sole per almeno trenta giorni.

Attualmente con il termine minilifting si intendono tecniche molto meno invasive, spesso in anestesia locale. Si consulti l’articolo minilifting.

Costi di un lifting

I costi di un lifting del viso variano ovviamente in ragione dell’estensione del trattamento. Ovviamente un intervento di lifting totale del volto è molto più costoso per esempio, di un semplice lifting delle guance. Indicativamente i costi delle operazioni variano dai 5.000 ai 12.000 euro circa.

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