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Tachifludec

Prima di assumere un farmaco consultare sempre il foglietto illustrativo che l’accompagna

Tachifludec polvere per soluzione orale è un farmaco che contiene tre principi attivi: paracetamolo, vitamina C (acido ascorbico) e fenilefrina cloridrato.

Il paracetamolo (il principio attivo del notissimo farmaco Tachipirina) è una sostanza dotata di proprietà analgesiche e antipiretiche ascrivibili all’inibizione della cicloossigenasi dell’acido arachidonico con conseguente inibizione della biosintesi delle prostaglandine e dei trombossani responsabili della comparsa dei sintomi della flogosi, del dolore e della febbre presenti nel raffreddore comune.

La vitamina C esplica un effetto protettivo sul sistema vascolare e attiva i poteri difensori e immunitari dell’organismo. Essa viene spesso introdotta nelle associazioni per il raffreddore per compensare la perdita di vitamina C che si verifica nelle fasi iniziali di un’infezione acuta virale incluso il raffreddore comune.

La fenilefrina cloridrato funge da decongestionante nasale; è un aminosimpaticomimetico che viene assorbito nel tratto gastrointestinale e raggiunge la mucosa nasale. La fenilefrina cloridrato induce vasocostrizione dei microvasi congestionati della mucosa nasale e di conseguenza riduce la secrezione e favorisce la disostruzione delle vie aeree.

A cosa serve Tachifludec

Tachifludec è un medicinale indicato nel trattamento sintomatico dell’influenza, del raffreddore e degli stati febbrili e dolorosi a essi correlati, con azione decongestionante sulle prime vie aeree superiori.

Tachifludec – Posologia e modo di somministrazione

Adulti e bambini al di sopra dei 12 anni: una bustina ogni 4-6 ore e fino a un massimo di 3 bustine nelle 24 ore. Sciogliere una bustina in mezzo bicchiere di acqua molto calda e, a piacere, diluire con acqua fredda per raffreddare e dolcificare come si desidera.

Tachifludec - A cosa serve

Tachifludec è un medicinale indicato nel trattamento sintomatico dell’influenza, del raffreddore e degli stati febbrili e dolorosi a essi correlati, con azione decongestionante sulle prime vie aeree superiori

Avvertenze, precauzioni per l’uso e controindicazioni

Durante il trattamento con paracetamolo, prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poiché se il paracetamolo è assunto in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse.

Invitare il paziente a contattare il medico prima di associare qualsiasi altro farmaco.

È sconsigliato l’uso del prodotto se il paziente è in trattamento con antiinfiammatori. Non somministrare per oltre 3 giorni consecutivi senza consultare il medico.

Tachifludec gusto limone contiene 4,9 mmol (112,9 mg) di sodio per bustina; Tachifludec gusto limone e miele contiene 5,9 mmol (135,8 mg) di sodio per bustina: da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalità renale o che seguano una dieta a basso contenuto di sodio.

Tachifludec contiene saccarosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio o da insufficienza di sucrasi- isomaltasi non devono assumere Tachifludec.

Tachifludec gusto limone contiene glucosio: i pazienti affetti da rari problemi di malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Gravidanza e allattamento

L’uso di Tachifludec durante la gravidanza non è controindicato, ma richiede comunque una certa cautela; la somministrazione del preparato in gravidanza e nell’allattamento deve avvenire sotto il diretto controllo del medico e in caso di effettiva necessità.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Tachifludec non interferisce sulla capacità di guidare e di usare macchinari.

Controindicazioni

Tachifludec è controindicato nei seguenti casi:

  • Bambini di età inferiore ai 12 anni.
  • Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Pazienti che assumono beta-bloccanti, inibitori delle monoaminoossidasi e antidepressivi triciclici.
  • Pazienti affetti da insufficienza epatica o renale, diabete, ipertiroidismo, ipertensione arteriosa (pressione alta) e malattie cardiovascolari.
  • Grave insufficienza epatocellulare.

Si ricorda inoltre che i i prodotti a base di paracetamolo sono controindicati nei pazienti con manifesta insufficienza dell’enzima glucosio-6-fosfato deidrogenasi e in quelli affetti da grave anemia emolitica.

Interazioni di Tachifludec con altre sostanze

L’effetto epatotossico del paracetamolo può essere potenziato dall’assunzione di altri farmaci attivi sul fegato.

Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l’induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimmide, fenobarbital, carbamazepina).

Il paracetamolo aumenta l’emivita del cloramfenicolo.

Il prodotto assunto in dosi elevate può potenziare l’effetto degli anticoagulanti cumarinici. La fenilefrina può antagonizzare l’effetto dei farmaci beta-bloccanti ed antiipertensivi e può potenziare l’azione degli inibitori delle monoaminoossidasi.

Interferenze con alcuni test di laboratorio

La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione della uricemia (mediante il metodo dell’acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi).

Effetti collaterali di Tachifludec

Con l’uso del paracetamolo sono state segnalate reazioni cutanee di vario tipo e gravità, inclusi casi di eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica.

Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità quali, per esempio:

  • angioedema
  • edema della laringe
  • shock anafilattico.

Inoltre sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati:

  • trombocitopenia
  • leucopenia
  • anemia
  • agranulocitosi
  • alterazioni della funzionalità epatica ed epatiti
  • alterazioni a carico del rene (insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria)
  • reazioni gastrointestinali
  • vertigini.

Con i simpaticomimetici (fenilefrina) possono manifestarsi occasionalmente stati di irritazione cutanea, tachicardia, ipertensione e molto più raramente nausea, vomito o anoressia.

Per approfondimenti si consulti il foglietto illustrativo presente nella confezione.

Sovradosaggio

Alle dosi consigliate, o anche nell’ipotesi in cui si dovesse assumere l’intera confezione, non dovrebbero comparire sintomi da sovradosaggio di paracetamolo. Tuttavia, in caso di ingestione di dosi molto elevate di paracetamolo (superiori a 15 g), la complicanza più comunemente riscontrata è il danno epatico, che si manifesta in genere 2-4 giorni dopo l’assunzione. I sintomi precoci sono nausea, vomito e dolori addominali: la terapia idonea consigliata è la lavanda gastrica usando antidoti specifici quali acetilcisteina o metionina. Oltre 10 ore dall’ingestione potrebbe rendersi necessaria una emoperfusione.

Altri sintomi da sovradosaggio, sono causati dalla fenilefrina e si manifestano con irritabilità, emicrania e aumento della pressione arteriosa.

Per ulteriori approfondimenti: Banca Dati AIFA.

NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo.

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