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Pantorc (pantoprazolo)

Prima di assumere un farmaco consultare sempre il foglietto illustrativo che l’accompagna. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.

Pantorc è un farmaco a base di pantoprazolo, un antiacido (gli antiacidi sono medicinali usati per trattare la sintomatologia dell’iperacidità gastrica, per la terapia di ulcere peptiche e per il reflusso gastroesofageo).

Il pantoprazolo appartiene alla classe degli inibitori della pompa protonica, una proteina responsabile della fase finale della secrezione di acido cloridrico nello stomaco. Altri principi attivi molto noti appartenenti a questa classe sono l’omeprazolo e il lansoprazolo.

Gli inibitori della pompa protonica non influenzano la secrezione di altri componenti del succo gastrico (come la pepsina).

Fra i farmaci più noti a base di pantoprazolo si ricordano appunto il Pantorc e il Pantopan.

A cosa serve Pantorc (pantoprazolo)

Pantorc è indicato negli adulti ed adolescenti di 12 anni ed oltre per:

  • Sintomi da reflusso gastroesofageo.
  • Trattamento a lungo termine e prevenzione delle recidive delle esofagiti da reflusso.

Pantorc è indicato negli adulti per:

Prevenzione delle ulcere gastroduodenali indotte da farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) non selettivi in pazienti a rischio che necessitano di un trattamento continuativo con FANS.

Pantoprazolo – Posologia e modo di somministrazione

Posologia

Dose raccomandata

Adulti e adolescenti di 12 anni ed oltre

Sintomi da reflusso gastroesofageo

La dose raccomandata per somministrazione orale è di una compressa di Pantorc 20 mg al giorno. Il sollievo dei sintomi si ottiene generalmente in 2-4 settimane. Se tale periodo non è sufficiente, il sollievo dei sintomi si otterrà, normalmente, prolungando la terapia per ulteriori 4 settimane. Una volta ottenuto il sollievo dei sintomi, si può controllare il ripresentarsi dei sintomi utilizzando, quando necessario, un trattamento al bisogno con 20 mg una volta al giorno. Nei casi in cui con la somministrazione al bisogno non può essere mantenuto un soddisfacente controllo dei sintomi andrebbe valutato il passaggio ad una terapia continuativa.

Trattamento a lungo termine e prevenzione delle recidive delle esofagiti da reflusso

Per il trattamento a lungo termine, si raccomanda una dose di mantenimento con una compressa di Pantorc 20 mg al giorno, aumentando a 40 mg di al giorno in caso di recidiva. Per questi casi è disponibile il dosaggio da 40 mg. Dopo guarigione della recidiva la dose può essere ridotta nuovamente a 20 mg.

Adulti

Prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali indotte da farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) non selettivi in pazienti a rischio che necessitano di un trattamento continuativo con FANS.

La dose raccomandata per somministrazione orale è di una compressa di Pantorc 20 mg al giorno.

Pazienti con insufficienza epatica

Nei pazienti con funzionalità epatica gravemente compromessa non si deve superare una dose giornaliera di 20 mg di Pantorc (pantoprazolo).

Pazienti con insufficienza renale

Non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con funzionalità renale compromessa.

Persone anziane

Non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti anziani.

Popolazione pediatrica

L’uso di Pantorc (pantoprazolo) non è raccomandato nei bambini al di sotto di 12 anni di età a causa dei dati limitati sulla sicurezza ed efficacia in questa fascia di età.

Modo di somministrazione: uso orale

Le compresse di Pantorc non devono essere masticate o frantumate, e devono essere deglutite intere con un po’ di acqua un’ora prima di un pasto.

pantorc pantoprazolo reflusso gastroesofageo

Pantorc è un farmaco a base di pantoprazolo, un antiacido (gli antiacidi sono medicinali usati per trattare la sintomatologia dell’iperacidità gastrica, per la terapia di ulcere peptiche e per il reflusso gastroesofageo)

Avvertenze e controindicazioni

Insufficienza epatica

Nei pazienti con grave compromissione epatica, gli enzimi epatici devono essere controllati regolarmente durante la terapia con Pantorc (pantoprazolo), specialmente nell’uso a lungo termine. In caso di aumento degli enzimi epatici si deve sospendere il trattamento con Pantorc.

Co-somministrazione con FANS

L’impiego di Pantorc (pantoprazolo) 20 mg nella prevenzione delle ulcere gastroduodenali indotte da farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) non selettivi deve essere limitato ai pazienti che richiedano un trattamento continuativo con FANS e che presentino un aumentato rischio di complicanze gastrointestinali. La valutazione dell’accresciuto rischio deve essere effettuata in base alla presenza di fattori di rischio individuali, per esempio l’età elevata (>65 anni), l’anamnesi positiva per ulcera gastrica o duodenale o per il sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore.

Neoplasia gastrica

La risposta sintomatica di Pantorc (pantoprazolo) può mascherare i sintomi di un tumore gastrico e può ritardarne la diagnosi.

In presenza di qualsiasi sintomo allarmante (per esempio, significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi, anemia o melena) e quando si sospetta o è confermata la presenza di ulcera gastrica, la natura maligna deve essere esclusa, in quanto il trattamento con Pantorc (pantoprazolo) può alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi.

Se i sintomi persistono nonostante un trattamento adeguato deve essere considerata un’ulteriore indagine.

Co-somministrazione con inibitori della proteasi dell’HIV

Non è raccomandata la co-somministrazione di inibitori della pompa protonica con inibitori della proteasi dell’HIV, per i quali l’assorbimento dipende dal pH acido intragastrico, come per esempio quello dell’atazanavir, a causa della notevole riduzione della loro biodisponibilità. Se la combinazione di atazanavir con un inibitore della pompa protonica è ritenuta inevitabile, si raccomanda uno stretto monitoraggio clinico (per esempio, carica virale) in combinazione con un aumento della dose di atazanavir a 400 mg utilizzando 100 mg di ritonavir. Non si deve superare una dose di Pantorc (pantoprazolo) di 20 mg al giorno.

Influenza sull’assorbimento della vitamina B12

Nei pazienti con sindrome di Zollinger-Ellison e altre condizioni patologiche caratterizzate da ipersecrezione acida che richiedono un trattamento a lungo temine, Pantorc (pantoprazolo), come tutti i farmaci inibenti la secrezione acida, può ridurre l’assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) causato da ipo- o acloridria. Questa eventualità deve essere considerata nella terapia a lungo termine con Pantorc o nel caso si osservino i relativi sintomi clinici in pazienti con ridotte riserve corporee o fattori di rischio per un ridotto assorbimento della vitamina B12.

Trattamento a lungo termine

Nel trattamento a lungo termine con Pantorc, specialmente quando si supera un periodo di trattamento di un anno, i pazienti devono essere tenuti sotto regolare sorveglianza.

Infezioni gastrointestinali causate da batteri

Ci si potrebbe attendere che Pantorc (pantoprazolo), come tutti gli inibitori della pompa protonica (PPI), aumenti la conta dei batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale superiore. Il trattamento con Pantorc (pantoprazolo) può portare ad un modesto incremento del rischio di infezioni gastrointestinali causate da batteri quali Salmonella, Campylobacter e C. difficile.

Ipomagnesiemia (bassi livelli di magnesio nel sangue)

Nei pazienti trattati con IPP come Pantorc (pantoprazolo) per almeno 3 mesi, e nella maggior parte dei casi per un anno, è stata riferita grave ipomagnesiemia. Possono verificarsi gravi manifestazioni di ipomagnesiemia quali affaticamento, tetania, delirio, convulsioni, capogiri e aritmia ventricolare, ma possono iniziare in maniera insidiosa ed essere trascurati. Nella maggior parte dei pazienti colpiti, l’ipomagnesiemia è migliorata dopo l’integrazione di magnesio e l’interruzione dell’IPP.

Per i pazienti per i quali è previsto un trattamento prolungato o che assumono IPP con digossina o altri medicinali che possono causare ipomagnesiemia (per esempio, diuretici), il personale medico deve prendere in considerazione la misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con IPP e periodicamente durante il trattamento.

Fratture dell’osso

Gli inibitori della pompa protonica, in particolare se utilizzati a dosi elevate e per periodi lunghi (>1 anno), possono aumentare in maniera modesta il rischio di frattura dell’anca, del polso e della colonna, principalmente negli anziani e in presenza di altri fattori di rischio riconosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica possono aumentare il rischio globale di frattura del 10-40%. Parte di questo aumento può essere dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono essere trattati in base alle linee guida attuali e devono ricevere un apporto adeguato di vitamina D e calcio.

Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS)

Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l’operatore sanitario deve valutare l’opportunità di interrompere il trattamento con Pantoprazolo. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.

Interferenza con esami di laboratorio

Un aumentato livello di cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale interferenza, il trattamento con Pantorc (pantoprazolo) deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni della CgA. Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica.

Gravidanza

Una modesta quantità di dati in donne gravide (tra 300-1.000 esiti di gravidanza) non indicano malformazioni feto-neonatali causate dalla tossicità di Pantorc (pantoprazolo).

Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva.

In via precauzionale, è preferibile evitare l’uso di Pantorc (pantoprazolo) durante la gravidanza

Allattamento

Studi sugli animali hanno dimostrato l’escrezione di Pantorc (pantoprazolo) nel latte materno. Non ci sono informazioni sufficienti sull’escrezione di Pantorc (pantoprazolo) nel latte materno, anche se è stata riportata l’escrezione nel latte materno. Non può essere escluso un rischio per il neonato/lattante. Pertanto deve essere presa una decisione circa la sospensione dell’allattamento al seno o la sospensione/astensione dalla terapia con Pantorc (pantoprazolo), tenendo conto del beneficio dell’allattamento al seno per il neonato e del beneficio della terapia con Pantorc (pantoprazolo) per le madri.

Fertilità

Studi su animali non hanno evidenziato la diminuzione della fertilità in seguito alla somministrazione di Pantorc (pantoprazolo).

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Pantorc (pantoprazolo) non altera o al limite influenza in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e l’uso di macchinari.

Possono manifestarsi reazioni avverse al farmaco quali capogiro e disturbi visivi. In tali casi, i pazienti non devono guidare veicoli o usare macchinari.

Controindicazioni

Pantorc (pantoprazolo) è controindicato in caso di ipersensibilità al principio attivo, ai derivati benzimidazolici o aduno qualsiasi degli altri eccipienti presenti nel preparato.

Interazioni con altre sostanze

Prodotti medicinali con assorbimento dipendente del pH Farmacocinetica

A causa della inibizione marcata e di lunga durata della secrezione acida gastrica, Pantorc (pantoprazolo) può interferire con l’assorbimento di altri medicinali per la biodisponibilità orale, per esempio, alcuni antifungini azolici come ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo e altri medicinali come ad esempio l’erlotinib.

Medicinali inibitori della proteasi dell’HIV

La co-somministrazione di Pantorc (pantoprazolo) non è raccomandata con inibitori della proteasi dell’HIV per i quali l’assorbimento dipende dal pH acido intragastrico come ad esempio atazanavir, a causa della notevole riduzione della loro biodisponibilità.

Se la combinazione di inibitori della proteasi dell’HIV con un inibitore della pompa protonica è ritenuta inevitabile, si raccomanda uno stretto monitoraggio clinico (per esempio, la carica virale). Non deve essere superata la dose giornaliera di 20 mg di Pantorc (pantoprazolo). Può essere necessario regolare il dosaggio dell’inibitore della proteasi dell’HIV.

Anticoagulanti cumarinici (fenprocumone o warfarin)

La co-somministrazione di Pantorc (pantoprazolo) con warfarin o fenprocumone non ha influenzato la farmacocinetica di warfarin, fenprocumone o dell’INR. Tuttavia, ci sono state segnalazioni di aumento del tempo di protrombina INR nei pazienti in trattamento con inibitori della pompa protonica in concomitanza di trattamento con warfarin e fenprocumone. L’incremento del tempo di protrombina INR può portare a sanguinamenti anomali e persino alla morte.

Pazienti trattati con Pantorc (pantoprazolo) e fenprocumone o warfarin (Coumadin), potrebbero necessitare di essere monitorati per l’aumento del tempo di protrombina/INR.

Metotrexato

È stato osservato che l’uso concomitante di metotrexato ad alte dosi (per esempio 300 mg) e inibitori di pompa protonica porta ad un aumento dei livelli di metotrexato in alcuni pazienti. Pertanto, in situazioni in cui vengono utilizzate alte dosi di metotrexato, ad esempio il cancro e la psoriasi, può essere necessario considerare la sospensione temporanea di Pantorc (pantoprazolo).

Altri studi di interazioni

Pantorc (pantoprazolo) è ampiamente metabolizzato nel fegato dal sistema enzimatico del citocromo P450. La principale via di metabolizzazione è la demetilazione da parte del CYP2C19 e altre vie metaboliche includono l’ossidazione mediante il CYP3A4.

Studi di interazione con sostanze anch’esse metabolizzate attraverso questi sistemi enzimatici, come carbamazepina, diazepam, glibenclamide, nifedipina, e un contraccettivo orale contenente levonorgestrel ed etinilestradiolo non hanno rivelato interazioni clinicamente significative.

Non può essere esclusa un’interazione di Pantorc (pantoprazolo) con altri medicinali o composti che vengano metabolizzati attraverso lo stesso sistema enzimatico.

I risultati di una serie di studi di interazione dimostrano che Pantorc (pantoprazolo) non influenza il metabolismo di sostanze attive metabolizzate dal CYP1A2 (come caffeina, teofillina), CYP2C9 (come piroxicam, diclofenac, naprossene), CYP2D6 (come metoprololo), CYP2E1 (come etanolo) e non interferisce con l’assorbimento della digossina mediato dalle p-glicoproteine.

Non si sono evidenziate interazioni con antiacidi somministrati contemporaneamente.

Sono stati anche condotti studi di interazione somministrando Pantorc (pantoprazolo) in concomitanza con i rispettivi antibiotici (claritromicina, metronidazolo, amoxicillina). Non sono state evidenziate interazioni clinicamente significative.

Prodotti medicinali che inibiscono o inducono il CYP2C19:

Gli inibitori di CYP2C19 come fluvoxamina potrebbero aumentare l’esposizione sistemica di Pantorc (pantoprazolo). Può essere considerata una riduzione della dose per i pazienti trattati a lungo termine con alte dosi di Pantorc (pantoprazolo), o quelli con insufficienza epatica.

Gli induttori enzimatici che influenzano il CYP2C19 e il CYP3A4 come la rifampicina e l’erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) possono ridurre le concentrazioni plasmatiche degli IPP che vengono metabolizzati attraverso questi sistemi enzimatici.

Pantoprazolo – Effetti collaterali

Ci si può aspettare che circa il 5% dei pazienti manifesti reazioni avverse al farmaco (ADRs). Le ADRs più comunemente riportate sono diarrea e mal di testa, entrambe riscontrabili in circa l’1% dei pazienti.

La tabella seguente elenca le reazioni avverse riportate con pantoprazolo, disposte secondo la seguente classificazione di frequenza:

Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Per tutte le reazioni avverse rilevate nell’esperienza post-marketing, non è possibile stabilire alcuna frequenza di reazione avversa e quindi esse sono indicate con frequenza “non nota”.

All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.

Reazioni avverse con pantoprazolo negli studi clinici e nell’esperienza post-marketing

Classificazione per sistemi e organiNon comune Raro Molto raroNon nota
Patologie del sistema emolinfopoieticoAgranulocitosiTrombocitopenia; Leucopenia; Pancitopenia
Disturbi del sistema immunitarioIpersensibilità (incluse reazioni anafilattiche e shock anafilattico)
Disturbi del metabolismo e della nutrizioneIperlipidemia e aumento dei lipidi (trigliceridi, colesterolo); Cambiamenti di pesoIponatremia; Ipomagnesiemia: Ipocalcemia¹; Ipopotassemia
Disturbi psichiatriciDisturbi del sonnoDepressione (e tutti gli aggravamenti)Disorientamento (e tutti gli aggravamenti)Allucinazioni; confusione (specialmente nei pazienti predisposti, come anche il peggioramento di questi sintomi nel caso di pre-esistenza)
Patologie del sistema nervosoCefalea CapogiriDisturbi nel gustoParestesia
Patologie dell’occhioDisturbi della visione/visione offuscata
Patologie gastrointestinaliDiarrea; Nausea / vomito; Distensione addominale e gonfiore; Stipsi; Bocca secca; Dolore e disturbi addominali
Patologie epatobiliariAumento degli enzimi epatici (transaminasi, γ – GT)Aumentata bilirubinaLesione epatocellulare; itterizia; compromissione epatocellulare
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneoRash/esantema/eruzione cutanea; pruritoOrticaria; angioedemaSindrome di Stevens-Johnson; Sindrome di Lyell; Eritema multiforme; Fotosensibilità; Lupus eritematoso cutaneo subacuto
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivoFrattura dell’anca, del polso e della colonnaArtralgia; MialgiaSpasmi muscolari²
Patologie renali e urinarieNefrite interstiziale (con possibile progressione ad insufficienza renale)
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammellaGinecomastia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazioneAstenia, affaticamento e malessereElevata temperatura corporea; edema periferico

¹ In associazione a ipomagnesemia

² come conseguenza di disturbi elettrolitici

Sovradosaggio

Non sono noti sintomi da sovradosaggio di pantoprazolo nell’uomo.

È stata ben tollerata l’esposizione sistemica fino a 240 mg somministrati per via endovenosa in 2 minuti.

Poiché Pantorc è ampiamente legato alle proteine, non è prontamente dializzabile.

In caso di sovradosaggio con segni clinici di intossicazione, non possono essere fatte specifiche raccomandazioni terapeutiche, tranne per un trattamento sintomatico e di supporto.

Per ulteriori approfondimenti: Banca Dati AIFA.

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NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.

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