L’ossicodone (anche oxicodone) è un principio attivo che appartiene alla vasta categoria degli antidolorifici oppioidi.
L’ossicodone è un oppioide semisintetico che viene ricavato dalla tebaina, quest’ultima è uno dei molti alcaloidi che sono contenuti nell’oppio; da un punto di vista chimico presente varie similitudini con codeina e morfina, ma ha una maggiore tossicità e viene quindi impiegata per la creazione di derivati sintetici come appunto l’ossicodone, la buprenorfina, il naloxone ecc.
Le proprietà analgesiche dell’ossicodone sono abbastanza simili a quelle della morfina; la sua emivita plasmatica è di circa 3-4 ore; ciò imporrebbe somministrazioni piuttosto frequenti ed è questa la ragione per cui tale principio attivo è disponibile sotto forma di compresse (o capsule) a rilascio prolungato.
Nel nostro Paese l’ossicodone è presente in diversi farmaci, sia da solo (per esempio, nel farmaco OxyContin) sia in associazione ad altri principi attivi fra cui paracetamolo (per esempio, nel farmaco Depalgos) e naloxone (per esempio, nel farmaco Targin); quest’ultima associazione ha lo scopo di prevenire, o perlomeno ridurre, la stitichezza, uno dei fastidiosi effetti collaterali legati all’assunzione di oppioidi (l’effetto dolorifico rimane inalterato).
A cosa serve l’OxyContin (ossicodone)
Trattamento del dolore severo. OxyContin (ossicodone) è indicato negli adulti dai 20 anni di età e oltre.
Modalità di utilizzo di OxyContin (ossicodone)
OxyContin è disponibile sotto forma compresse a rilascio prolungato in vari dosaggi (5 mg, 10 mg, 20 mg, 40 mg, 80 mg). Le compresse sono da assumere per via orale.
Le compresse vanno ingerite intere e non devono essere rotte, masticate o frantumate. L’assunzione di compresse di OxyContin rotte, masticate o frantumate può portare a un rapido rilascio e all’assorbimento di un quantitativo di ossicodone potenzialmente letale.
Il medico che prescrive il trattamento con OxyContin deve considerare un trattamento concomitante con antiemetici e lassativi per la prevenzione di nausea, vomito e stipsi.
Posologia
Adulti: le compresse vanno assunte a intervalli di 12 ore. La posologia dipende dall’intensità del dolore, dal bisogno di analgesici manifestato in passato dal paziente, dal peso corporeo e dal sesso del paziente (nelle donne la concentrazione plasmatica risulta più elevata).
La dose iniziale usuale per i pazienti anziani debilitati, per i pazienti naive agli oppioidi
pazienti che non abbiano avuto precedenti esposizioni terapeutiche a un determinato farmaco o per i quali le precedenti esposizioni, in base al giudizio del medico prescrittore, siano sufficientemente distanti nel tempo) o per i pazienti che presentano dolore severo non controllabile con oppioidi più deboli è di 10 mg ogni 12 ore. Alcuni pazienti possono trarre beneficio con una dose iniziale di 5 mg per minimizzare l’incidenza di effetti indesiderati. Per ottenere sollievo dal dolore, la dose deve essere accuratamente aggiustata, se necessario ogni giorno. Considerato il tempo necessario per raggiungere lo stato stazionario, le dosi devono essere aggiustate in aumento solo dopo 24 ore e, quando possibile, devono essere fatti incrementi del 25%-50%. Il dosaggio corretto per ciascun paziente è quello che controlla il dolore ed è ben tollerato per un periodo di 12 ore. La necessità di farmaci di salvataggio più di due volte al giorno, indica che il dosaggio di OxyContin compresse deve essere aumentato.
Conversione dalla morfina orale: Nei pazienti trattati con morfina orale prima del trattamento con ossicodone, la dose giornaliera deve essere calcolata sulla base del seguente rapporto: 10 mg di ossicodone orale equivalgono a 20 mg di morfina orale. Occorre sottolineare che questo rapporto serve da guida nel determinare il dosaggio necessario di OxyContin compresse. La variabilità fra pazienti richiede che la dose sia accuratamente aggiustata per ogni paziente.
Pazienti anziani: L’aggiustamento della dose non è solitamente necessario nei pazienti anziani. Studi farmacocinetici controllati in pazienti anziani (sopra i 65 anni) hanno dimostrato che, rispetto agli adulti più giovani, la clearance dell’ossicodone è solo leggermente ridotta. Non sono state osservate reazioni avverse dovute al farmaco dipendenti dall’età; pertanto, negli anziani, sono adeguate le dosi e gli intervalli di dosaggio impiegati per gli adulti.
Dolore non maligno: Il trattamento con ossicodone deve essere di breve durata e non continuativo per minimizzare il rischio di dipendenza. La necessità di continuare il trattamento deve essere valutata ad intervalli regolari. I pazienti, di solito, non necessitano più di 160 mg al giorno.
Dolore oncologico: Nei pazienti la dose deve essere aggiustata fino a raggiungere quella che produce sollievo dal dolore salvo che ciò non sia impedito dalla comparsa di incontrollabili reazioni avverse dovute al farmaco.
Pazienti con danno renale o epatico: A differenza delle preparazioni a base di morfina, la somministrazione di ossicodone non produce livelli significativi di metaboliti attivi. Comunque, in questa popolazione di pazienti, la concentrazione plasmatica di ossicodone può aumentare rispetto ai pazienti con una normale funzione renale o epatica. Occorre scegliere la dose iniziale in questi pazienti con cautela. La dose iniziale raccomandata per gli adulti deve essere ridotta del 50% (per esempio una dose giornaliera orale totale di 10 mg in pazienti naive agli oppioidi) e per ogni paziente la dose deve essere aggiustata per ottenere un adeguato controllo del dolore in base alla situazione clinica individuale.
Popolazione pediatrica e adulti sotto i 20 anni: L’utilizzo non è raccomandato. L’esperienza nei bambini è limitata.
Dimenticanza di una dose: Se un paziente dimentica di prendere una dose, ma se ne ricorda entro 4 ore dal momento in cui la dose doveva essere assunta, le compresse possono essere prese immediatamente. La dose successiva deve essere assunta al consueto orario. Oltre le 4 ore, il prescrittore dovrebbe considerare l’eventuale ricorso a un medicinale di soccorso in attesa della dose successiva.
Durata del trattamento: OxyContin (ossicodone) non deve essere assunto più a lungo del necessario.
Interruzione del trattamento: Quando un paziente non richiede più il trattamento con OxyContin, può essere opportuno diminuire gradualmente il dosaggio al fine di evitare il manifestarsi di una sindrome di astinenza.
Avvertenze e controindicazioni
Il rischio maggiore causato da un eccesso di oppioidi è la depressione respiratoria.
Si deve procedere con cautela quando si somministra ossicodone ad anziani debilitati; a pazienti con funzioni polmonari gravemente compromesse, con funzioni renali o epatiche compromesse; a pazienti con mixedema, ipotiroidismo, malattia di Addison, psicosi tossica, insufficienza adrenocorticale, ipertrofia prostatica, trauma cranico (a causa del rischio di elevata pressione intracranica), disturbi convulsivi, delirium tremens, disturbi della coscienza, ipotensione, ipovolemia. Usare con cautela in pazienti con dipendenza da oppioidi, malattie delle vie biliari, colica biliare o renale, pancreatite, disturbi intestinali ostruttivi e infiammatori, malattia respiratoria cronica ostruttiva delle vie aeree, riserva respiratoria ridotta o alcolismo o pazienti che assumono inibitori delle MAO. Nei pazienti per i quali è richiesta cautela, può essere consigliabile una riduzione della dose.
Dosi di OxyContin (ossicodone) maggiori di 60 mg possono causare una depressione respiratoria letale se somministrate a pazienti non precedentemente trattati con oppioidi e devono essere utilizzate solo in pazienti tolleranti gli oppioidi. Occorre cautela nel prescrivere dosi giornaliere di ossicodone di 120 mg e oltre.
OxyContin (ossicodone) compresse non deve essere usato quando esiste una possibilità di ileo paralitico. Se durante l’uso si dovesse sospettare o si verificasse un ileo paralitico, la somministrazione di OxyContin (ossicodone) compresse deve essere immediatamente interrotta. Così come per tutte le preparazioni di oppioidi, per alleviare il dolore nei pazienti che devono essere sottoposti ad ulteriori procedure (chirurgia, blocco del plesso) non bisogna somministrare ossicodone nelle 12 ore prima dell’intervento. Se è richiesto un ulteriore trattamento con OxyContin (ossicodone) compresse, occorre aggiustare il dosaggio in base alle sopravvenute esigenze postoperatorie.
Come per tutte le preparazioni di oppioidi, i prodotti a base di ossicodone devono essere utilizzati con cautela dopo un intervento chirurgico addominale, poiché è noto che gli oppioidi alterano la motilità intestinale e non devono essere usati fino a quando il medico non è certo della presenza di una funzione intestinale normale.
OxyContin non è raccomandato per uso pre-operatorio o nelle 12-24 ore successive ad interventi chirurgici.
Il paziente in terapia cronica può sviluppare tolleranza al farmaco e richiedere progressivamente dosi più elevate per mantenere il controllo del dolore. L’uso prolungato del medicinale può provocare dipendenza fisica e si può verificare una sindrome da astinenza in caso di brusca interruzione della terapia. Nel caso in cui il paziente non richieda più una terapia con ossicodone è consigliabile diminuire gradualmente il dosaggio per prevenire sintomi da astinenza. I sintomi di astinenza includono sbadigli, midriasi, lacrimazione, rinorrea, tremori, iperidrosi, ansia, agitazione, convulsioni e insonnia.
Molto raramente, ed in particolare ad alte dosi, potrebbe verificarsi un’iperalgesia che non risponde ad un incremento del dosaggio di ossicodone. Potrebbe essere necessaria la riduzione del dosaggio o il passaggio ad un altro oppioide.
L’ossicodone ha un profilo di abuso simile ad altri forti agonisti oppioidi. L’ossicodone può essere ricercato ed assunto a scopo di abuso da persone con latenti o manifesti disordini da dipendenza. Esiste la possibilità di sviluppare dipendenza psicologica agli oppioidi analgesici (dipendenza), incluso l’ossicodone. Il farmaco deve essere utilizzato con particolare attenzione da pazienti con una storia di abuso di alcool e di farmaci.
Le compresse a rilascio prolungato devono essere assunte intere, non devono essere rotte, masticate o frantumate. L’assunzione di compresse di ossicodone a lento rilascio rotte, masticate o frantumate porta ad un rapido rilascio e all’assorbimento di una dose potenzialmente letale di ossicodone.
L’uso concomitante di alcool e OxyContin (ossicodone) può aumentare gli effetti indesiderati del farmaco; l’uso concomitante deve essere quindi evitato.
L’abuso di forme farmaceutiche orali somministrate per via parenterale può comportare gravi eventi avversi, che possono essere fatali.
Deve essere sottolineato che, una volta aggiustata la dose per ottenere quella per un certo oppioide, i pazienti non possono essere trattati con altre preparazioni analgesiche senza valutazione clinica e accurato aggiustamento della dose, se necessario. In caso contrario, non è assicurata un’azione analgesica continua.
Pazienti con rari problemi ereditari d’intolleranza al galattosio, carenza di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Può capitare che la matrice vuota delle compresse sia visibile nelle feci.
Controindicazioni – Ipersensibilità a ossicodone o a uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nella preparazione. Oxycontin non deve essere assunto in tutte le situazioni in cui i farmaci oppioidi siano controindicati: depressione respiratoria severa con ipossia, elevati livelli di biossido di carbonio nel sangue (ipercarbia), trauma cranico, ileo paralitico, addome acuto, svuotamento gastrico ritardato, malattia ostruttiva cronica grave dei polmoni, asma bronchiale grave, cuore polmonare, sensibilità nota alla morfina o ad altri oppioidi.
Gravidanza e allattamento – L’uso di questo medicinale va evitato per quanto possibile in pazienti in gravidanza o in allattamento.
I dati relativi all’uso di ossicodone in donne in gravidanza sono in numero limitato. I neonati le cui madri sono state trattate con oppioidi nelle 3-4 settimane prima del parto devono essere monitorati per la depressione respiratoria. Sintomi di astinenza possono essere osservati nei neonati le cui madri sono state sottoposte a trattamento con ossicodone.
L’ossicodone penetra nella placenta. OxyContin (ossicodone) non deve essere usato durante la gravidanza e il travaglio in quanto compromette la contrattilità uterina e per il rischio di depressione respiratoria neonatale.
L’ossicodone può essere secreto nel latte materno e può provocare depressione respiratoria nel neonato.
OxyContin (ossicodone) quindi non deve essere usato in madri che allattano.
Fertilità – Studi tossicologici non-clinici sui ratti non hanno mostrato alcun effetto sulla fertilità.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari – OxyContin (ossicodone) può alterare la capacita di guidare veicoli o di usare macchinari. OxyContin (ossicodone) può modificare le reazioni dei pazienti in misura diversa in funzione del dosaggio e della sensibilità individuale. I pazienti che manifestano questi effetti non devono guidare veicoli o usare macchinari.
Sovradosaggio – Il sovradosaggio acuto di ossicodone può manifestarsi con depressione respiratoria, sonnolenza, progressione allo stupor o coma, ipotonia, miosi, bradicardia, ipotensione e morte.
Interazioni dell’ossicodone con altre sostanze
Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.
Può verificarsi un potenziamento dell’effetto depressivo sul SNC durante terapia concomitante con medicinali che agiscono sul SNC come fenotiazine, antidepressivi triciclici, anestetici, ipnotici, sedativi, alcool, miorilassanti, altri oppioidi, neurolettici, antiipertensivi e SSRI. OxyContin deve essere usato con cautela e in quei pazienti che fanno uso di tali medicinali può essere necessario ridurne il dosaggio. È noto che gli inibitori della monoamino-ossidasi interagiscono con gli analgesici stupefacenti dando origine, a livello del SNC, a eccitazione o depressione associata a crisi ipertensive o ipotensive.
OxyContin (ossicodone) deve essere utilizzato con cautela in pazienti che assumono o che hanno assunto nelle ultime due settimane farmaci inibitori delle MAO.
L’alcool potrebbe aumentare gli effetti farmacodinamici di OxyContin; l’uso concomitante deve essere evitato.
L’ossicodone è metabolizzato principalmente dal citocromo CYP3A4 e parzialmente dal CYP2D6. L’attivazione di queste vie metaboliche può essere inibita o indotta dalla contemporanea somministrazione di diversi farmaci o di elementi della dieta.
Gli inibitori di CYP3A4, come gli antibiotici della classe dei macrolidi (per es. claritromicina, eritromicina e telitromicina), gli antifungini azolici (per esempio, ketoconazolo, voriconazolo, itraconazolo e posaconazolo), gli inibitori delle proteasi (per esempio, boceprevir, ritonavir, indinavir, nelfinavir e saquinavir), la cimetidina e il succo di pompelmo possono causare una riduzione della clearance di ossicodone da cui può derivare un aumentato della sua concentrazione plasmatica. Pertanto, la dose di ossicodone può necessitare di essere modificata di conseguenza.
I medicinali che inibiscono l’attività di CYP2D6, come la paroxetina e la chinidina, possono provocare una riduzione della clearance di ossicodone che potrebbe portare ad un aumento della sua concentrazione plasmatica.
Effetti collaterali dell’ossicodone
OxyContin (ossicodone) può essere causa di numerosi effetti collaterali, anche se non è detto che tutti i soggetti li manifestino o comunque, in caso di manifestazione, l’intensità può variare da soggetto a soggetto. Di seguito un elenco degli effetti avversi che possono verificarsi in caso di trattamento con OxyContin (ossicodone).
Reazioni allergiche – La terapia con OxyContin (ossicodone) può provocare reazioni allergiche in soggetti sensibili; queste reazioni possono manifestarsi sotto varie forme fra cui sibili respiratori o difficoltà di respirazione, angioedema, eruzioni cutanee e prurito.
Disturbi gastrointestinali – OxyContin (ossicodone) può causare vomito, dispepsia, dolori addominali, infiammazione dello stomaco, diarrea o stipsi.
Patologie del sistema nervoso – OxyContin (ossicodone) può causare mal di testa, capogiri, sonnolenza, debolezza, stanchezza, tremori, convulsioni, formicolii, torpore, diminuzione dello stato di coscienza.
Disturbi psichiatrici – Il trattamento con Oxycontin può essere causa di stato confusionale, depressione, alterazioni dell’umore, allucinazioni, insonnia, agitazione, euforia.
Patologie cutanee e del tessuto sottocutaneo – OxyContin (ossicodone) può provocare eruzioni cutanee, prurito, sudorazione, pelle secca, orticaria.
Altri effetti collaterali – Altri effetti avversi che potrebbero manifestarsi durante il trattamento con OxyContin sono: tolleranza e dipendenza (sia fisica che psichica), depressione respiratoria, sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico, difficoltà nella minzione, ulcerazioni del cavo orale, disidratazione, modifica del peso corporeo, edema, miosi, brividi, ipotensione ortostatica, blocco del flusso biliare e aumento della sensibilità al dolore.
Per ulteriori approfondimenti: Banca Dati AIFA.
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