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Coumadin

Prima di assumere un farmaco consultare sempre il foglietto illustrativo che l’accompagna

Coumadin è un farmaco anticoagulante orale a base di warfarin; la sua assunzione ha lo scopo di “fluidificare il sangue” e impedire la formazione di coaguli all’interno della circolazione.

Coumadin e gli altri anticoagulanti cumarinici agiscono inibendo la sintesi dei fattori della coagulazione vitamina K dipendenti, che comprendono i Fattori II, VII, IX e X e le proteine anticoagulanti C e S.

La gestione del Coumadin non è semplice e i dosaggi di assunzione devono essere sempre stabiliti dal proprio medico curante in base ai risultati dell’INR (attualmente l’INR è considerato come il miglior sistema possibile per la gestione del monitoraggio delle terapie anticoagulanti orali).

A cosa serve Coumadin

Le principali indicazioni di Coumadin sono le seguenti:

  • profilassi e terapia dell’embolia polmonare, della trombosi venosa profonda, della tromboembolia arteriosa associata a fibrillazione atriale cronica, a protesi valvolari cardiache meccaniche o biologiche, a trombosi murale intracardiaca, a infarto miocardico acuto;
  • profilassi del reinfarto.

Modalità di utilizzo

La gestione del Coumadin è piuttosto complessa. Il prodotto è distribuito in compresse da 5 mg.

Dose iniziale – La dose di Coumadin deve essere individualizzata secondo la risposta del paziente al farmaco, come indicato dal monitoraggio giornaliero del tempo di protrombina (PT) ed espresso secondo il Rapporto internazionale Normalizzato (INR). Una dose di carico elevata può aumentare il rischio di emorragia e di altre complicazioni, non offre una protezione più rapida contro la formazione dei trombi e non viene quindi raccomandata.

Coumadin è un farmaco con uno stretto indice terapeutico. Si raccomandano dosi iniziali basse nei pazienti anziani, in quelli debilitati o che possono avere un INR maggiore di quello previsto in risposta al Coumadin. Si raccomanda di iniziare la terapia con Coumadin usando dosi da 2,5 a 5 mg al giorno con aggiustamenti del dosaggio basati sulle determinazioni dell’INR.

Dose di mantenimento – La maggior parte dei pazienti viene mantenuta a dosaggi da 2,5 a 10 mg al giorno con risultati soddisfacenti. La dose individuale e gli intervalli di somministrazione devono essere determinati in base ai valori di INR del paziente. La durata della terapia è individuale; in genere, la terapia anticoagulante deve proseguire fin quando non si supera il rischio di trombosi ed embolia.

Di seguito vengono illustrate le raccomandazioni di dosaggio per indicazioni specifiche.

Tromboembolismo venoso (incluse la trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare)

  • In pazienti con tromboembolismo venoso, la dose di Coumadin deve essere aggiustata al fine di mantenere un INR target di 2,5 (intervallo 2,0 – 3,0) per tutta la durata del trattamento.
  • Ai pazienti con una trombosi venosa profonda o una embolia polmonare secondarie a un fattore di rischio transitorio (reversibile), si raccomanda un trattamento con Coumadin di 3 mesi.
  • Ai pazienti con una trombosi venosa profonda o una embolia polmonare non provocate, si raccomanda un trattamento con Coumadin di 3 mesi. Dopo 3 mesi di trattamento, valutare il rapporto rischio-beneficio di un trattamento a lungo termine per il singolo paziente.
  • Ai pazienti con due episodi di trombosi venosa profonda o embolia polmonare non provocate, si raccomanda un trattamento a lungo termine con Coumadin. Nei pazienti che ricevono trattamenti anticoagulanti a lungo termine, rivalutare il rapporto rischio-beneficio di continuare tale trattamento nel singolo paziente a intervalli periodici.

Fibrillazione Atriale

  • In pazienti con fibrillazione atriale non valvolare, la dose di Coumadin deve essere aggiustata al fine di mantenere un INR target di 2,5 (intervallo 2,0 – 3,0).
  • In pazienti con fibrillazione atriale non valvolare, permanente, persistente o parossistica ad alto rischio di ictus e a rischio intermedio di ictus è indicata la terapia anticoagulante orale a lungo termine con Coumadin.
  • Ai pazienti con fibrillazione atriale e stenosi mitralica, si raccomanda la terapia anticoagulante orale a lungo termine con Coumadin.
  • Per pazienti con fibrillazione atriale e protesi valvolare cardiaca, è indicata la terapia anticoagulante orale a lungo termine con Coumadin; l’INR target può essere aumentato in funzione del tipo e della posizione della valvola, e dei fattori del paziente.

Protesi Valvolare Cardiache Meccaniche e Biologiche

  • Ai pazienti con una valvola meccanica bidisco o una valvola a tilting disk Medtronic Hall (Minneapolis, MN) in posizione aortica in ritmo sinusale e senza allargamento atriale sinistro, Coumadin è raccomandato a un valore target di INR di 2,5 (intervallo 2,0 – 3,0).
  • Ai pazienti con valvole a tilting disk e valvole meccaniche bidisco in posizione mitrale, e quelli con valvole caged ball o caged disk, Coumadin è raccomandato a un valore target di INR di 3,0 (intervallo 2,5 – 3,5).
  • Ai pazienti con protesi valvolari biologiche in posizione mitrale, Coumadin è raccomandato a un valore target di INR di 2,5 (intervallo 2,0 – 3,0) per i primi 3 mesi successivi all’inserimento della valvola. Lo stesso valore target di INR di 2,5 (intervallo 2,0 – 3,0) è raccomandato per i pazienti con fattori di rischio addizionali (fibrillazione atriale, pregresso tromboembolismo, disfunzione ventricolare sinistra) per il tromboembolismo.

Post-Infarto Miocardico

Ai pazienti ad alto rischio con infarto del miocardio, compresi quelli con un ampio infarto del miocardio anteriore, un’insufficienza cardiaca significativa, un trombo intracardiaco visibile all’ecocardiografia transtoracica, fibrillazione atriale, o una storia di un evento tromboembolico, si raccomanda la terapia di combinazione con Coumadin orale di moderata intensità (INR da 2,0 a 3,0) e aspirina a basse dosi (100 mg/giorno) per almeno 3 mesi dopo l’IM.

In caso di INR>5 il paziente deve immediatamente sospendere l’assunzione di Coumadin e consultare un medico.

Compromissione renale – Nei pazienti con compromissione renale non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio sebbene possa essere opportuno effettuare controlli più frequenti al fine di mantenere la dose di Coumadin all’interno dell’intervallo terapeutico.

Compromissione epatica – La disfunzione epatica può potenziare la risposta al Coumadin per effetto della diminuzione del suo metabolismo e a causa della compromissione della sintesi dei fattori di coagulazione. È pertanto necessaria una diminuzione del dosaggio.

Popolazione pediatrica – Non sono disponibili informazioni sufficienti provenienti da studi clinici controllati sull’uso nei bambini. La sicurezza e l’efficacia di Coumadin nei bambini ed adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite.

Pazienti anziani e/o debilitati – Sono raccomandate dosi iniziali basse nei pazienti anziani e/o pazienti debilitati.

Coumadin con eparina – Dal momento che intercorre un intervallo di circa 12-18 ore fra la somministrazione della dose iniziale ed il prolungamento terapeutico del tempo di protrombina e un ritardo di 36-72 ore per il raggiungimento dell’effetto anticoagulante globale, in situazioni di emergenza (per esempio in caso di embolia polmonare), somministrare inizialmente eparina sodica insieme a warfarin (Coumadin). La terapia concomitante con eparina non frazionata influenza i risultati del test di determinazione dell’INR per cui è consigliato eseguire il test almeno 6 ore dopo la sospensione di eparina.

Avvertenze e controindicazioni

Coumadin può causare sanguinamento maggiore o fatale. Il sanguinamento si verifica con maggiore probabilità nel primo mese di trattamento.

Fattori di rischio per il sanguinamento includono elevata intensità di anticoagulazione (INR >4,0), età maggiore o uguale a 65 anni, storia di elevata variabilità dei valori di INR, storia di sanguinamento gastrointestinale, pressione alta, malattia cerebrovascolare, anemia, tumore maligno, trauma, danno renale, alcuni fattori genetici e prolungata terapia con il warfarin.

Nella maggior parte dei pazienti, sembra che un INR maggiore di 4,0 non dia ulteriori benefici terapeutici e che sia associato a un rischio di sanguinamento più elevato.

Determinazioni periodiche dell’INR devono essere condotte in tutti i pazienti in corso di terapia. I pazienti a maggior rischio di sanguinamento possono trarre beneficio da controlli più frequenti dell’INR, da attenti aggiustamenti della dose per ottenere l’INR desiderato, e da una minore durata della terapia, appropriata alla condizione clinica. Tuttavia, il mantenimento dell’INR nell’intervallo terapeutico non elimina il rischio di sanguinamento.

Farmaci, modifiche della dieta e altri fattori possono influenzare i livelli di INR raggiunti con la terapia con Coumadin. L’INR deve essere monitorato con maggior frequenza in caso di inizio o interruzione della terapia con altri farmaci, compresi quelli a base di erbe o in caso di modifica dei dosaggi con altri farmaci.

I pazienti devono essere istruiti circa le misure per la minimizzazione del rischio di sanguinamento e di riportare i segni e i sintomi del sanguinamento. Un forte innalzamento (>50 secondi) del tempo di tromboplastina parziale attivata (APTT) con un PT/INR nell’intervallo desiderato è stato identificato come un indice di aumentato rischio di emorragia postoperatoria.

Fattori che possono influenzare la risposta alla terapia con Coumadin sono:

  • compromissione epatica da moderata a severa
  • malattie infettive o disturbi nella flora intestinale
  • utilizzo di cateteri fissi
  • deficit nella risposta anticoagulante mediata dalla proteina C
  • chirurgia dell’occhio
  • policitemia vera
  • vasculite
  • diabete mellito
  • scarso stato nutrizionale
  • carenza di vitamina K
  • aumento di assunzione di vitamina K
  • resistenza ereditaria al warfarin.

I pazienti con insufficienza cardiaca congestizia possono mostrare un PT/INR maggiore del previsto, quindi sono necessari più frequenti controlli di laboratorio e dosi di Coumadin ridotte.

La necrosi e/o la cancrena della cute e di altri tessuti è un rischio non comune, ma grave (<0,1%).

Rari casi di calcifilassi (sindrome di calcificazione vascolare con necrosi cutanea associata a elevata mortalità) si sono verificati in pazienti che assumevano warfarin, anche in assenza di malattia renale. Se è diagnosticata calcifilassi, deve essere iniziato un trattamento adeguato e si deve interrompere il trattamento con warfarin.

La terapia anticoagulante con Coumadin può aumentare il rilascio di placche ateromatose emboliche. Il trattamento con Coumadin deve essere interrotto qualora vengano osservati fenomeni collegati a tale problema. Qualora sia necessario continuare la terapia anticoagulante, devono essere considerati farmaci alternativi.

Coumadin non deve essere usato come terapia iniziale nei pazienti con trombocitopenia eparino-indotta (HIT) e con trombocitopenia eparino-indotta con sindrome trombotica (HITTS).

Trattamento in corso di operazioni odontoiatriche e chirurgiche – Alcune procedure dentali o chirurgiche possono necessitare dell’interruzione o della modifica della dose della terapia con Coumadin. Si devono considerare i rischi e i benefici in caso di interruzione della terapia con Coumadin, anche per brevi periodi.

Popolazione pediatrica – Non sono stati condotti studi adeguati e ben controllati sulla popolazione pediatrica e non sono note la dose ottimale, la sicurezza e l’efficacia in tale popolazione.

Uso negli anziani – Per i pazienti anziani sono raccomandate basse dosi iniziali di warfarin.

Il medicinale contiene lattosio pertanto i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Occorre cautela quando il warfarin viene somministrato a donne in allattamento in quanto il rischio per i neonati-lattanti non può essere escluso.

Coumadin è controindicato nelle seguenti circostanze:

  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nel farmaco
  • gravidanza
  • nelle donne in età fertile che non adottano misure
  • tendenze emorragiche e discrasie ematiche
  • intervento chirurgico recente o previsto associato a elevato rischio di sanguinamento
  • tendenze emorragiche associate ad ulcerazioni attive o sanguinamento in atto del: tratto gastrointestinale, genito-urinario e respiratorio; emorragia del sistema nervoso centrale; aneurisma cerebrale, aneurisma dissecante dell’aorta; pericardite, effusione pericardica; endocarditi batteriche
  • minaccia d’aborto, eclampsia e preeclampsia
  • pazienti non supervisionati con associato un elevato rischio di non aderenza al trattamento
  • puntura spinale ed altre procedure diagnostiche o terapeutiche con rischio di sanguinamento incontrollabile
  • anestesia lombare o regionale maggiore
  • ipertensione maligna
  • erba di San Giovanni (iperico; preparazioni a base di iperico non devono essere assunte in contemporanea con warfarin a causa del rischio di decremento dei livelli plasmatici e di diminuzione dell’efficacia terapeutica di warfarin.

Interazioni del Coumadin con altre sostanze

warfarin coumadinNumerosi fattori, da soli o in combinazione, incluse variazioni dei farmaci, delle preparazioni a base di erbe e della dieta (vedasi Anticoagulanti e alimentazione), possono influenzare la risposta del paziente agli anticoagulanti, compreso il warfarin.

 

Al fine di ottenere ulteriori informazioni sulle interazioni con Coumadin o sulle reazioni avverse relative al sanguinamento, consultare le informazioni sul prodotto di tutti i farmaci utilizzati in concomitanza.

Farmaci che aumentano il rischio di sanguinamento

Sono presentati di seguito farmaci appartenenti a classi specifiche note per aumentare il rischio di sanguinamento.

Poiché il rischio di sanguinamento viene aumentato quando tali medicinali sono somministrati in concomitanza con il warfarin, i pazienti che ricevono uno qualsiasi di questi medicinali con Coumadin devono essere monitorati attentamente.

  • Anticoagulanti
  • Antiaggreganti piastrinici
  • Trombolitici
  • Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS)
  • Inibitori della ricaptazione della serotonina

Antibiotici e antifungini

Sono stati riportati casi di modificazioni dell’INR in pazienti in trattamento con warfarin e antibiotici o antifungini, ma studi di farmacocinetica clinica non hanno mostrato effetti consistenti di tali agenti sulle concentrazioni plasmatiche di warfarin. L’INR deve essere monitorato con attenzione quando si inizia o si interrompe un antibiotico o un antifungino in pazienti in trattamento con Coumadin.

Gli antibiotici a largo spettro possono potenziare gli effetti del warfarin riducendo la flora batterica intestinale che produce vitamina K.

Farmaci che influenzano l’INR

I farmaci che possono interagire con Coumadin e causare un aumento dei valori di INR includono: chinidina, propafenone, amiodarone, propranololo, prasugrel, ticlopidina, abciximab, tirofiban, eparina, argatroban, bivalirudina, desirudina, lepirudina, streptochinasi, alteplasi, acido etacrinico, acido tienilico, pentossifillina, benziodarone, benzafibrato, clofibrato, ciprofibrato, fenofibrato, gemfibrozil, atorvastatina, fluvastatina, lovastatina, pravastatina, rosuvastina, simvastatina, ezetimibe, cimetidina, ranitidina, esomeprazolo,  lansoprazolo, omeprazolo, pantoprazolo, rabeprazolo, chenodiolo, cisapride, olsalazina, allopurinolo, benzbromarone, sulfinpirazone, desvenlafaxina, duloxetina, venlafaxina, citalopram, escitalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina, viloxazina, trazodone, acido valproico, valproato, fosfenitoina, fenitoina, entacapone, tolcapone, ropinirolo, ginkgo biloba, memantina, metilfenidato, cloralio idrato, glutetimide, zafirlukast, noscapina, oxolamina, desametasone, metilprednisolone, prednisone, tibolone, tamoxifene, toremifene, medrossiprogesterone, megestrolo, testosterone, bicalutamide, flutamide, nilutamide, danazolo, metandienone, oxandrolone, metandienone, oxandrolone, exenatide, glucagone, levotiroxina, liotironina, estratti tiroidei, levotiroxina, liotironina, estratti tiroidei, metimazolo, propiltiouracile, tolterodina, tolterodina, tamsulosin, leflunomide, amoxicillina,benzilpenicillina, penicillina G, piperacillina, ticarcillina, cefaclor, cefamandolo, cefazolina, cefixime, cefotetan, cefonicid, cefotiam, cefoxitina, ceftriaxone, cefuroxima, doxiciclina, tetraciclina, tigeciclina, azitromicina, claritromicina, eritromicina, roxitromicina, telitromicina, neomicina, ciprofloxacina, levofloxacina, acido nalidixico, moxifloxacina, norfloxacina, pefloxacina, ofloxacina, sulfadossina, sulfafurazolo, sulfametizolo, sulfametoxazolo/trimetoprim, sulfisoxazolo, acido aminosalicilico, isoniazide, cloramfenicolo, vancomicina, clindamicina, miconazolo, econazolo, fluconazolo, chetoconazolo, itraconazolo, voriconazolo, proguanil, metronidazolo, nimorazolo, tinidazolo, chinina, delavirdina, efavirenz, etravirina, nevirapina, atazanavir, ritonavir, atazanavir, ritonavir, acetaminofene (paracetamolo), aspirina (acido acetilsalicilico), diflunisal, propoxifene, tramadolo, diclofenac, indometacina, ketorolac, sulindac, fenoprofene, ibuprofene, chetoprofene, naproxene, oxaprozin, celecoxib, etoricoxib, lumiracoxib, rofecoxib, acido mefenamico, acido meclofenamico, lomoxicam, piroxicam, glucosamina, ciclofosfamide, ifosfamide, carboplatino, capecitabina, fluorouracile, tegafur, paclitaxel, trastuzumab, etoposide, erlotinib, gefitinib, imatinib, sorafenib, romidepsin, vorinostat, vaccino antiinfluenzale, vitamina E, alcol, cloruro di benzetonio, disulfiram, metil salicilato unguento, trolamina salicilato unguento, orlistat.

I farmaci che possono interagire con il warfarin e causare una diminuzione dei valori di INR includono: disopiramide, spironolattone, clortalidone, colesevelam, colestiramina, bosentan, ubichinone (ubidecarenone), ranitidina, sucralfato, aprepitant, fosaprepitant, trazodone, fenobarbital, primidone, carbamazepina, fenitoina, aloperidolo, clordiazepossido, butobarbital, pentobarbital, secobarbital, cortisone, prednisone, contraccettivi orali contenenti estrogeno, lasofoxifene, raloxifene, metimazolo, propiltiouracile, corticotropina, aminoglutetimide, peginterferon alfa-2b, ciclosporina, azatioprina, dicloxacillina, nafcillina, rifampicina, rifapentina, griseofulvina, ribavirina, efavirenz, nevirapina, darunavir, ritonavir, glucosamina, ciclofosfamide, mercaptopurina, mitotano, vitamina C, vitamina K, alcol, etretinato, isotretinoina.

Preparazioni a base di erbe e cibi

Si deve prestare attenzione quando preparazioni a base di erbe sono assunti unitamente a warfarin. Esistono pochi studi adeguati e ben controllati che valutano il potenziale per le interazioni metaboliche e/o farmacologiche tra le preparazioni a base di erbe e warfarin. A causa della mancanza di standardizzazione della produzione di medicinali a base di erbe, la quantità di sostanza attiva può variare. Ciò potrebbe ulteriormente confondere la capacità di valutare interazioni potenziali ed effetti sull’azione anticoagulante.

Alcune preparazioni a base di erbe possono causare sanguinamento quando assunte da sole (per esempio, l’aglio e il ginkgo biloba) e possono avere proprietà anticoagulanti, antipiastriniche e/o fibrinolitiche. Ci si aspetta che tali effetti siano additivi agli effetti anticoagulanti del Coumadin. Al contrario, alcuni prodotti a base di erbe possono diminuire l’effetto del Coumadin (per esempio il coenzima Q10, l’erba di San Giovanni, il ginseng). Alcune preparazioni a base di erbe e cibi possono interagire con Coumadin attraverso interazioni con il CYP450 (per esempio, echinacea, succo di pompelmo, ginkgo, idraste, erba di San Giovanni).

La risposta del paziente deve essere monitorata con ulteriori determinazioni dell’INR qualora venga iniziata o sospesa l’assunzione di qualsiasi preparazione a base di erbe.

Alcune preparazioni a base di erbe che possono influenzare la coagulazione sono elencate di seguito per riferimento, sebbene tale lista non debba essere considerata esaustiva. Molte preparazioni a base di erbe hanno diversi nomi comuni e nomi scientifici. I nomi comuni più largamente conosciuti delle preparazioni a base di erbe sono riportate di seguito.

Preparazioni a base di erbe che contengono cumarinici con un potenziale effetto anticoagulante

  • Agrimoniaa
  • Angelica cinese (Angelica sinensis)
  • Anice
  • Arnica
  • Asafoetida (Ferula assafoetida)
  • Trifoglio d’acqua (Menyanthes trifoliata)b
  • Boldo
  • Buchu (Agathosma Betulina)
  • Capsicoc
  • Cassiad
  • Sedano
  • Camomilla (tedesca e romana)
  • Tarassacod
  • Fieno greco
  • Ippocastano
  • Rafano
  • Liquiriziad
  • Olmaria (Filipendula ulmaria)b
  • Ortica
  • Passiflora
  • Frassino spinoso (settentrionale)
  • Quassia
  • Trifoglio rosso
  • Trifoglio dolce
  • Asperula (Asperula odorata)
  • Dipteryx odorata

Preparazoni a base di erbe con proprietà anticoagulanti

  • Fucus vesiculosus
  • Pau d’Arco

Preparazioni a base di erbe che contengono salicilati e/o hanno proprietà antipiastriniche

  • Agrimoniaa
  • Mirtillo rosso
  • Olmaria (Filipendula ulmaria)b
  • Pioppo tremulo
  • Tarassacod
  • Policosanolo
  • Cimicifuga rubifolia
  • Partenio (Tanacetum parthenium)
  • Tamarindo
  • Trifoglio d’acqua (Menyanthes trifoliata)b
  • Aglioe
  • Salice
  • Cassiad
  • Ginger
  • Tè del Canada
  • Chiodo di garofano
  • Ginkgo biloba
  • Millefoglie
  • Ginseng (Panax spp)e
  • Liquiriziad

Preparazioni a base di erbe con proprietà fibrinolitiche

  • Bromelina
  • Aglioe
  • Capsicoc
  • Ginseng (Panax spp)e
  • Salvia miltiorrhiza

Preparazioni a base di erbe con proprietà coagulanti

  • Ortaggi verdi (broccoli, cavoli, spinaci, cime di rapa e cavoletti di Bruxelles)
  • Alfa-alfa (Medicago sativa)
  • Agrimoniaa
  • Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum).

 a Contiene cumarinici, ha proprietà antipiastriniche, e può avere proprietà coagulanti dovute al possibile contenuto di vitamina K. b Contiene cumarinici e salicilati. c Contiene cumarinici e ha proprietà fibrinolitiche. d Contiene cumarinici e ha proprietà antipiastriniche. e Ha proprietà antipiastriniche e fibrinolitiche.

L’efficacia terapeutica di warfarin potrebbe essere ridotta dalla somministrazione contemporanea di preparazioni a base di erba di San Giovanni (Hypericum perforatum). Ciò a seguito dell’induzione degli enzimi responsabili del metabolismo dei farmaci da parte di tali preparazioni che pertanto non devono essere somministrate in concomitanza con warfarin. L’effetto di induzione può persistere per almeno 2 settimane dopo l’interruzione del trattamento con prodotti a base di Hypericum perforatum.

Se un paziente sta assumendo in concomitanza con warfarin prodotti a base di Hypericum perforatum i valori di INR devono essere controllati e la terapia con questi ultimi deve essere interrotta.

Monitorare attentamente i valori di INR, in quanto questi potrebbero aumentare dopo l’interruzione dell’assunzione di Hypericum perforatum. Il dosaggio di warfarin potrebbe necessitare di un aggiustamento.

Effetti collaterali del Coumadin

Le seguenti reazioni avverse gravi sono state riportate con warfarin:

Emorragia

Emorragia, da sanguinamenti minori a gravi (inclusi esiti fatali), possono aver luogo in corso di terapia con warfarin. L’emorragia può aver luogo in ogni tessuto o organo, e può manifestarsi come sanguinamento interno o esterno con sintomi associati e complicazioni.

Tipicamente, i seguenti sistemi del corpo possono essere affetti:

  • tratto gastrointestinale superiore (sanguinamento gengivale, ematemesi) o inferiore (melena, ematochezia, sanguinamento del retto)

Può verificarsi anche emorragia retroperitoneale.

  • tratto respiratorio (epistassi, emottisi), inclusi rari casi di emorragia alveolare polmonare
  • tratto genitourinario (ematuria, sanguinamento della vagina, menorragia) • cute (contusione, ecchimosi e petecchie)

Possono verificarsi anche emorragia del sistema nervoso centrale, compresi emorragia intracranica o ematoma vertebrale, emorragia oculare, emorragia intra-articolare, emorragia della pleura, emorragia pericardica, emorragia surrenale ed emorragia epatica.

Alcune complicazioni emorragiche si possono presentare come segni e sintomi che non sono immediatamente identificati come derivanti da emorragia. Tali reazioni avverse sono segnate nella tabella più avanti con un asterisco (*).

Necrosi della cute e di altri tessuti

Ateroemboli sistemici e microemboli di colesterolo

Le seguenti reazioni avverse sono state riportate durante l’esperienza successiva alla commercializzazione del warfarin. La frequenza delle reazioni avverse è stata stimata in base ai dati derivanti da uno studio clinico, effettuato su un ampio numero di pazienti, in cui il warfarin è stato usato come confronto (studio ARISTOTLE).

Nella seguente tabella sono elencate le reazioni avverse secondo la classificazione per sistemi e organi, secondo la terminologia MedDRA e per frequenza.

Le frequenze sono definite come: molto comune (> 1/10); comune (> 1/100, < 1/10); non comune (> 1/1.000, < 1/100); rara (> 1/10.000, < 1/1.000), molto rara (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione per sistemi e organiFrequenzaTermine MedDRA
Patologie del sistema emolinfopoieticoNon notaAnemia*
Patologie cardiacheNon notaDolore toracico*, emorragia pericardica
Patologie endocrineNon notaEmorragia surrenale
Patologie dell’occhioNon notaEmorragia oculare
Patologie gastrointestinaliNon notaDistensione dell’addome, dolore addominale*, diarrea, disgeusia, disfagia*, flatulenza, sanguinamento gengivale, ematemesi, ematochezia, melena, nausea, emorragia del retto, emorragia retroperitoneale, vomito
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazioneNon notaAstenia*, brividi, affaticamento*, malessere*, dolore*, pallore*, tumefazione*, piressia
Patologie epatobiliariNon notaEmorragia epatica, epatite, ittero
Disturbi del sistema immunitarioNon notaReazione anafilattica, ipersensibilità
Esami diagnosticiNon notaEnzima epatico aumentato
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivoNon notaArtralgia*, emartrosi, mialgia*
Patologie del sistema nervosoNon notaCapogiro*, cefalea*, emorragia intracranica, parestesia*, paralisi*, ematoma vertebrale
Disturbi psichiatriciNon notaLetargia*
Patologie renali e urinarieNon notaEmaturia
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammellaNon notaMenorragia, sanguinamento della vagina
Patologie respiratorie, toraciche e mediastinicheNon notaEpistassi, dispnea*, emottisi, emotorace, emorragia alveolare polmonare, calcificazione del polmone
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneoNon notaAlopecia, dermatite, dermatite bollosa, ecchimosi, petecchie, prurito, eruzione cutanea, necrosi della cute, orticaria
Patologie vascolariNon notaSindrome del dito blu (piede)*, embolia arteriosa, embolia adiposa, emorragia, ipotensione*, necrosi, shock*, sincope*, vasculite

* Sintomi o condizioni mediche risultanti da complicazioni emorragiche.

Risultati di laboratorio

Possono verificarsi variazioni dei livelli di emoglobina, dell’ematocrito e degli enzimi epatobiliari.

 

Per ulteriori approfondimenti: Banca Dati AIFA.

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NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo.

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