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Alendronato (Fosamax)

Prima di assumere un farmaco consultare sempre il foglietto illustrativo che l’accompagna

L’alendronato (acido alendronico) è un principio attivo che appartiene alla classe dei bifosfonati (farmaci che inibiscono l’azione distruttiva degli osteoclasti) e che agisce inibendo il riassorbimento osseo mediato dagli osteoclasti senza alcun effetto diretto sulla formazione dell’osso.

Studi preclinici hanno dimostrato che l’alendronato si localizza in maniera preferenziale nei siti di riassorbimento attivo. Viene inibita l’attività osteoclastica, ma la formazione e l’adesione degli osteoclasti non vengono alterate. Il tessuto osseo formatosi durante il trattamento con alendronato è qualitativamente normale.

Negli studi sull’osteoporosi, l’alendronato è risultato efficace quando è stato somministrato almeno 30 minuti prima del primo alimento o bevanda della giornata. La biodisponibilità è stata trascurabile quando l’alendronato è stato somministrato contemporaneamente o entro le due ore da una colazione standardizzata. La somministrazione concomitante di caffè o succo di arancia con alendronato ne ha ridotto la biodisponibilità di circa il 60%. In soggetti sani, il prednisolone, somministrato per via orale (20 mg tre volte al giorno per cinque giorni), non ha prodotto cambiamenti clinicamente rilevanti nella biodisponibilità orale dell’alendronato (un incremento medio dal 20% al 44%).

Uno dei farmaci più noti a base di alendronato è il Fosamax.

A cosa serve l’alendronato (Fosamax)

L’alendronato (Fosamax) è indicato nel trattamento dell’osteoporosi in età post-menopausale; riduce il rischio di fratture vertebrali e all’anca.

Posologia e modo di somministrazione

Posologia

La dose raccomandata è di una compressa da 70 mg una volta a settimana.

Durata del trattamento

Non è stata stabilità la durata ottimale del trattamento con bifosfonati per l’osteoporosi. La necessità di un trattamento continuativo deve essere rivalutata in ogni singolo paziente periodicamente in funzione dei benefici e rischi potenziali, in particolare dopo 5 o più anni d’uso.

I pazienti devono assumere supplementi di calcio e vitamina D se il loro apporto con la dieta è inadeguato.

Popolazioni speciali

Popolazione anziana

Negli studi clinici non si sono rilevate differenze correlate all’età circa il profilo di efficacia o sicurezza dell’alendronato (Fosamax). Pertanto non si rendono necessari aggiustamenti posologici nei pazienti anziani.

Compromissione renale

Non è necessario alcun aggiustamento posologico nei pazienti con velocità di filtrazione glomerulare (VFG) maggiore di 35 ml/min. L’alendronato (Fosamax) non è raccomandato nei pazienti con ridotta funzionalità renale, se la VFG è inferiore a 35 ml/min., in quanto non ci sono informazioni in proposito.

Compromissione epatica

Non è necessaria alcuna modifica del dosaggio.

Popolazione pediatrica

A causa di dati insufficienti sulla sicurezza e l’efficacia il sodio alendronato (Fosamax) non è raccomandato in bambini al di sotto di 18 anni d’età in condizioni associate all’osteoporosi pediatrica.

Le compresse di acido alendronico 70 mg non sono state studiate nel trattamento della osteoporosi indotta da glucocorticoidi.

Modo di somministrazione

Solo per uso orale.

Per ottenere un assorbimento soddisfacente dell’alendronato (Fosamax)

Le compresse di acido alendronico devono essere assunte solo con acqua di rubinetto e almeno 30 minuti prima dell’assunzione di cibo, bevande o altri farmaci del giorno. Altre bevande (compresa l’acqua minerale), cibo e alcuni farmaci possono ridurre l’assorbimento dell’alendronato (Fosamax).

Per favorire il rilascio a livello gastrico e ridurre così il rischio di irritazione/eventi collaterali a livello locale e all’esofago.

Le compresse di acido alendronico devono essere deglutite al mattino, solo dopo essersi alzati dal letto con un intero bicchiere d’acqua (non meno di 200 ml).

Le compresse di acido alendronico devono essere ingerite intere. I pazienti non devono rompere, masticare o sciogliere la compressa in bocca a causa del rischio di ulcerazioni orofaringee.

I pazienti non devono distendersi prima di aver mangiato qualcosa, il che deve avvenire almeno 30 minuti dopo l’assunzione della compressa.

I pazienti non devono distendersi prima di 30 minuti dall’assunzione delle compresse di acido alendronico.

Le compresse di acido alendronico non devono essere assunte prima di coricarsi o prima di alzarsi dal letto al mattino.

Alendronato (Fosamax) – Avvertenze e controindicazioni

L’alendronato (Fosamax) può provocare irritazione locale a livello della mucosa gastrointestinale superiore. Siccome sussiste il rischio di peggioramento della patologia preesistente, si deve agire con cautela, se l’alendronato (Fosamax) viene somministrato a pazienti con problemi del tratto gastrointestinale superiore in fase attiva, come disfagia, malattia dell’esofago, gastrite, duodenite, ulcera, oppure con una recente anamnesi (nel corso dell’ultimo anno) di grave malattia gastrointestinale come ulcera peptica, sanguinamento gastrointestinale in corso o intervento chirurgico al tratto gastrointestinale superiore diverso dalla piloroplastica. In pazienti con accertato esofago di Barrett i medici devono valutare i benefici e i rischi potenziali di alendronato (Fosamax) nei singoli pazienti.

In pazienti trattati con alendronato (Fosamax) sono state riportate reazioni all’esofago (in alcuni casi gravi e tali da richiedere l’ospedalizzazione) come esofagite, ulcere all’esofago oppure erosioni all’esofago, in rari casi seguite da stenosi esofagea. Il medico dovrà quindi stare attento a qualsiasi segno o sintomo segnale di una possibile reazione esofagea. I pazienti devono essere avvertiti di interrompere l’assunzione di alendronato (Fosamax) e consultare il medico nel caso sviluppino sintomi di irritazione all’esofago tipo disfagia, dolore alla deglutizione, dolorazione retrosternale oppure nuovo/peggiorato bruciore gastrico.

Si ritiene che il rischio di gravi effetti indesiderati all’esofago sia maggiore nei pazienti che non assumono l’alendronato (Fosamax) correttamente e/o continuano ad assumerlo dopo avere sviluppato sintomi indicativi di irritazione esofagea. È molto importante che il paziente riceva e comprenda chiare istruzioni per la somministrazione. I pazienti devono essere informati che il rischio di problemi all’esofago può aumentare se non seguono queste istruzioni.

Nonostante non si sia osservato un aumento del rischio in studi clinici di ampie dimensioni, ci sono state rare segnalazioni (post-marketing) di ulcera gastrica e duodenale, alcune delle quali gravi e con complicanze. Non può essere esclusa una relazione causale.

L’osteonecrosi della mascella, generalmente associata ad estrazione dentale e/o ad infezione locale (compresa l’osteomielite), è stata riportata in pazienti affetti da cancro in trattamento con regimi comprendenti i bifosfonati somministrati principalmente per via endovenosa. Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi. L’osteonecrosi della mascella è stata anche riportata in pazienti con osteoporosi in trattamento con bifosfonati orali.

I seguenti fattori di rischio dovrebbero essere considerati quando si valuta il rischio individuale di sviluppare osteonecrosi della mandibola:

  • potenza dei bifosfonati (maggiore per l’acido zoledronico), via di somministrazione e dose cumulativa
  • cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, fumo
  • anamnesi di problemi dentali (scarsa igiene orale, malattia periodontale), procedure odontoiatriche invasive e protesi erroneamente applicate.

Prima di iniziare il trattamento con bifosfonati orali in pazienti con cattivo stato dentale deve essere presa in considerazione la necessità di un esame odontoiatrico con le appropriate procedure dentistiche preventive. Durante il trattamento, questi pazienti devono, se possibile, evitare procedure dentarie invasive. Nei pazienti che sviluppano osteonecrosi della mascella durante la terapia con i bifosfonati, la chirurgia dentaria può esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di procedure dentali, non ci sono dati disponibili che suggeriscono se l’interruzione del trattamento con bifosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mascella. Il giudizio clinico del medico deve guidare il programma di gestione di ciascun paziente, sulla base della valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio.

Durante il trattamento con bifosfonati, tutti i pazienti devono essere sollecitati a mantenere una buona igiene orale, ricevere check-up dentali di routine, e segnalare eventuali sintomi orali, quali la mobilità dentale, dolore o gonfiore.

È stata riferita osteonecrosi del canale uditivo esterno in concomitanza con l’uso di bifosfonati, prevalentemente in associazione a terapie di lungo termine. Tra i possibili fattori di rischio dell’osteonecrosi del canale uditivo esterno sono inclusi l’uso di steroidi e la chemioterapia e/o fattori di rischio locali quali infezione o trauma. L’eventualità di osteonecrosi del canale uditivo esterno deve essere valutata in pazienti trattati con bifosfonati che presentano sintomi a carico dell’orecchio, tra cui infezioni croniche dell’orecchio.

Sono stati riportati dolori alle ossa, alle giunture e/o ai muscoli in pazienti che assumono bifosfonati. Nell’esperienza post-marketing, questi sintomi sono risultati raramente gravi e/o invalidanti.

Il tempo di esordio dei sintomi variava da un giorno a diversi mesi dopo l’inizio del trattamento. Nella maggior parte dei pazienti i sintomi sono migliorati dopo l’interruzione del trattamento. Un sottogruppo ha avuto una recidiva dei sintomi quando è stato somministrato nuovamente lo stesso farmaco o un altro bifosfonato.

Fratture atipiche del femore

Sono state riportate fratture atipiche sotto-trocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bifosfonati per l’osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovra-condiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all’inguine, spesso associato con reperti di diagnostica per immagini a evidenze radiografiche di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bifosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. È stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l’interruzione della terapia con bifosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale.

Alendronato - Fosamax - effetti collaterali - Controindicazioni

L’alendronato (Fosamax) è indicato nel trattamento dell’osteoporosi in età post-menopausale; riduce il rischio di fratture vertebrali e all’anca

Durante il trattamento con bifosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un’incompleta frattura del femore.

Nell’esperienza post-marketing, sono stati segnalati rari casi di reazioni cutanee gravi inclusa sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica.

I pazienti devono essere informati che in caso di mancata assunzione della dose di acido alendronico, devono assumere una compressa al mattino successivo al giorno in cui se ne sono accorti. Essi non devono assumere due compresse nello stesso giorno, ma devono tornare a prendere una compressa alla settimana, come originariamente previsto nel giorno prescelto.

L’alendronato (Fosamax) non è raccomandato in pazienti con disfunzioni renali se la VFG è minore di 35 ml/min.

Devono essere considerate cause di osteoporosi diverse dalla carenza di estrogeni e l’invecchiamento.

Prima di iniziare il trattamento con alendronato (Fosamax) bisogna correggere l’ipocalcemia. Anche altri disordini del metabolismo minerale (come una carenza di vitamina D e ipoparatiroidismo) devono essere trattati efficacemente prima di iniziare il trattamento con alendronato (Fosamax). Nei pazienti in queste condizioni, bisogna monitorare i livelli del calcio sierico e i sintomi dell’ipocalcemia durante il trattamento con alendronato (Fosamax).

A causa degli effetti positivi dell’alendronato (Fosamax) sull’aumento della mineralizzazione ossea, riduzione dei livelli sierici di calcio e fosfato sierico possono verificarsi soprattutto nei pazienti che assumono glucocorticoidi nei quali l’assorbimento del calcio può essere ridotto. In genere questi effetti sono lievi e asintomatici. Tuttavia, in rari casi, è stata riportata ipocalcemia sintomatica, che a volte si è rivelata grave e spesso si è verificata in pazienti con condizioni predisponenti (per esempio: ipoparatiroidismo, deficit di vitamina D e in caso di malassorbimento del calcio). È quindi particolarmente importante garantire un adeguato apporto di calcio e vitamina D ai pazienti che assumono glucocorticoidi.

Eccipienti

Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari d’intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp-lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Gravidanza

L’alendronato (Fosamax) non deve essere usato durante la gravidanza. Non ci sono dati sufficienti, inerenti all’uso di alendronato (Fosamax) in donne in stato interessante. Studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale o lo sviluppo postnatale. L’alendronato (Fosamax) somministrato durante la gravidanza nei ratti ha causato distocia relativa alla ipocalcemia.

Allattamento

Non è noto se l’alendronato (Fosamax) viene escreto nel latte materno umano. L’alendronato (Fosamax) non deve essere utilizzato dalle donne che allattano al seno.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi riguardo gli effetti sulla capacità di guidare veicoli e usare macchinari. Tuttavia, alcune reazioni avverse che sono state segnalate con acido alendronico possono influenzare la capacità di alcuni pazienti di guidare o di usare macchinari. Le risposte individuali all’acido alendronico possono variare.

Controindicazioni

L’alendronato (Fosamax) è controindicato in caso di:

  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nella preparazione.
  • Patologie dell’esofago e altri fattori che ritardano lo svuotamento esofageo, come stenosi e acalasia.
  • Impossibilità a stare in piedi o seduti con il busto eretto per almeno 30 minuti.
  • Ipocalcemia.

Interazioni con altre sostanze

Se assunti contemporaneamente, è probabile che il cibo e le bevande (compresa l’acqua minerale), gli integratori di calcio, gli antiacidi e alcuni medicinali per via orale influenzino l’assorbimento dell’alendronato (Fosamax). I pazienti devono pertanto attendere almeno 30 minuti dall’assunzione di alendronato (Fosamax) prima di assumere qualsiasi altro farmaco per via orale.

Poiché l’uso di FANS è associato a irritazione gastrointestinale, deve essere usata cautela durante l’uso concomitante con alendronato (Fosamax).

Non si prevedono altre interazioni farmacologiche clinicamente significative. Negli studi clinici, un certo numero di pazienti ha ricevuto estrogeni (per via vaginale, transdermica e orale) contemporaneamente all’alendronato (Fosamax). Non si sono rilevati effetti indesiderati correlati al trattamento combinato.

Non sono stati condotti studi specifici sulle interazioni, ma l’alendronato (Fosamax) è stato usato in studi clinici insieme a numerosi altri farmaci comunemente prescritti senza evidenze di interazioni clinicamente sfavorevoli.

Effetti collaterali dell’alendronato (Fosamax)

Di seguito si riportano i principali effetti collaterali relativi all’assunzione di alendronato (Fosamax):

  • Generali e cutanei: cefalea, eruzione cutanea, prurito, eritema, rash cutaneo che raramente si manifesta con la sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, mialgie, artralgie e dolori ossei.
  • Tratto gastrointestinale: ulcerazione esofagea, che può richiedere l’ospedalizzazione ed il trattamento intensivo. Si possono verificare anche ulcera gastrica e duodenale.
  • Occhio: uveite, sclerite, episclerite si possono verificare, sia pure raramente.
  • Neurologici: disturbi visivi, capogiro e vertigine, disgeusia, allucinazioni uditive sono state segnalate in corso di trattamento con acido alendronico, così come con altri bifosfonati.
  • Test di laboratorio: sono state segnalate riduzioni lievi e transitorie delle concentrazioni sieriche del calcio e del fosfato. Tali alterazioni sono asintomatiche, benigne e sostanzialmente riflettono l’azione del farmaco.
  • Osteonecrosi della mandibola: si può verificare un deterioramento dell’articolazione temporo-mandibolare in corso di trattamento con il bifosfonato, in particolare in associazione ad interventi di tipo odontoiatrico, specie di estrazione dentale, oppure a processi infettivi locali. Il medesimo fenomeno è stato osservato in soggetti affetti da mieloma multiplo trattati con alendronato (Fosamax).
  • Osso: Nei soggetti che usano cronicamente e da lungo tempo alendronato (Fosamax) si è notata una maggiore facilità di sviluppo di fratture femorali a bassa cinetica.

Per un elenco esaustivo degli effetti collaterali si consulti il foglietto illustrativo presente nella confezione.

Sovradosaggio

L’ipocalcemia, l’ipofosfatemia e gli eventi indesiderati a carico del tratto gastrointestinale superiore, quali disturbi gastrici, pirosi gastrica, esofagite, gastrite o ulcera, possono essere la conseguenza di un sovradosaggio orale.

Non sono disponibili informazioni specifiche sul trattamento di un sovradosaggio con alendronato (Fosamax). Somministrare latte o antiacidi che si legano all’alendronato (Fosamax). A causa del rischio di irritazione esofagea, non indurre il vomito e tenere il paziente rigorosamente con il busto eretto.

Per ulteriori approfondimenti: Banca Dati AIFA.

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NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo.

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