Il calcolo delle settimane di gravidanza è fondamentale per monitorare lo sviluppo del feto e programmare i controlli medici opportuni per garantire la salute della donna e del bambino.
Nella prassi comune, le donne generalmente si esprimono parlando di mesi (al primo mese, al secondo, ecc.), ma la convenzione medica è leggermente diversa.
I ginecologi, in effetti, parlano di settimane, fissando convenzionalmente la durata della gravidanza a quaranta settimane, considerando la gravidanza a termine dalla trentasettesima alla quarantaduesima settimana. Infatti, il conteggio delle settimane non avviene a partire dalla data del concepimento, che è molto difficile da stimare, ma da quella d’inizio dell’ultimo flusso mestruale che ha avuto la donna prima di accorgersi di essere incinta. Il primo giorno del flusso costituisce quindi il giorno zero da cui si cominciano a contare le settimane.
La ragione di questa scelta è sicuramente nella facilità con cui si riesce a fissare la data dell’ultima mestruazione, a differenza della data del concepimento che si può solo stimare in modo approssimativo. Infatti, il concepimento può avvenire circa due settimane (14 giorni) dall’inizio dell’ultimo ciclo, data presunta della possibile ovulazione.
Questo periodo, in realtà, potrebbe essere più lungo o più breve, a seconda della durata della prima fase del ciclo della donna, che potrebbe discostarsi dai teorici 14 giorni, variando da 9 a 22 giorni. Inoltre, gli spermatozoi possono impiegare fino a due giorni per fecondare l’ovulo, pertanto la data effettiva della fecondazione è veramente difficile da stimare.
Partendo dal primo giorno del flusso mestruale, il tempo che passa in gravidanza si conta in settimane e giorni: ogni settimana ha sette giorni, convenzionalmente numerati da 0 a 6. Per esempio, con la dicitura 8+5 i ginecologi indicano che la donna è all’ottava settimana e sei giorni.
Il calcolo delle settimane di gravidanza è fondamentale per monitorare lo sviluppo del feto e programmare i controlli medici previsti
I primi sei giorni dalla data d’inizio dell’ultimo flusso mestruale sono quindi la settimana 0, cui segue la settimana 1, e così via. Pertanto la seconda settimana di gravidanza sarà costituita dai giorni che vanno da 1+0 a 1+6.
Poiché le donne sono abituate a pensare in mesi, ecco la corrispondenza tra il calcolo delle settimane di gravidanza e i mesi di gestazione:
- primo mese: inizia a 0+0 e finisce a 4+3
- secondo mese: inizia da 4+4 e finisce a 8+5
- terzo mese: inizia a 8+6 e finisce a 13+1
- quarto mese: inizia da 13+2 e finisce a 17+4
- quinto mese: inizia a 17+5 e finisce a 21+6
- sesto mese: inizia a 22+0 e finisce a 26+2
- settimo mese: inizia a 26+3 e finisce a 30+4
- ottavo mese: inizia a 30+5 e finisce a 35+0
- nono mese: inizia a 35+1 e finisce a 40+0.
Dallo schema, si può vedere che il secondo trimestre di gravidanza inizia al conteggio 13+2, mentre il terzo trimestre a 26+3.
Calcolo delle settimane di gravidanza: correzioni alla stima
Poiché non tutte le donne hanno l’ovulazione esattamente a 14 giorni dal ciclo, e inoltre la durata del ciclo può essere molto irregolare da un mese all’altro, la stima iniziale fatta dal medico potrebbe essere corretta in seguito, per esempio dopo la prima ecografia.
Tramite questo esame, effettuato di norma tra la settima e la decima settimana, il ginecologo è in grado di stimare meglio a che punto è la gravidanza osservando le dimensioni del feto e della camera gestionale, ovvero lo spazio nell’utero in cui il feto sta crescendo. Nel caso, sarà possibile correggere la stima iniziale della durata della gravidanza e il conteggio delle settimane.