Si può mangiare la bresaola in gravidanza? È una domanda che si pongono molte donne in stato interessante e la questione non può essere liquidata in modo sbrigativo.
Cos’è la bresaola?
La bresaola è un salume crudo non affumicato; ne esistono vari tipi che sono distinti a seconda della carne utilizzata per produrla (per esempio, cervo, cavallo, manzo ecc.), dei materiali scelti per insaccarla e delle procedure impiegate per prepararla.
La bresaola più nota e più consumata è la bresaola della Valtellina (provincia di Sondrio), un prodotto tipico che dal 1996 è garantita dal marchio comunitario IGP (Indicazione Geografica Protetta).
In chi segue un regime alimentare a scopo dimagrante, la bresaola è uno dei salumi più indicati visto il suo basso apporto calorico (153 kcal/100 g); è però sconsigliata (perlomeno per quanto riguarda un uso abituale) a coloro che soffrono di pressione alta; il contenuto di sodio infatti è piuttosto elevato.
Un problema di molte bresaole diffuse in commercio è legato al fatto che per la loro conservazione è consentita l’aggiunta di nitrito di sodio e/o di potassio; ciò rende questo interessante e ipocalorico salume, un prodotto da evitare soprattutto se sono presenti i nitriti.
La bresaola non è tra i cibi che si possono consumare tranquillamente in gravidanza. Essendo un salume non cotto, può essere veicolo di gravi infezioni per il feto, come la toxoplasmosi.
Bresaola in gravidanza: sì o no?
Senza esagerarne i meriti, la bresaola apporta proteine di alto valore biologico, ha un discreto corredo di minerali e di vitamine, è poco calorica e non contiene lattosio o glutine (anche se queste ultime caratteristiche interessano solo una parte marginale della popolazione, i soggetti “veramente” intolleranti al lattosio o al glutine).
Probabilmente in gravidanza l’aspetto più positivo della bresaola è il buon apporto di ferro biodisponibile. Tale vantaggio è però controbilanciato da diversi punti negativi:
- come accennato nel paragrafo precedente può peggiorare l’ipertensione gestionale (che può insorgere dopo il terzo mese) perché è molto ricca di sale (come gran parte dei salumi).
- La presenza di nitriti/nitrati, additivi, sospettati di diverse forme tumorali, soprattutto quelle gastriche. L’abbondanza di nitrosammine prodotte da questi conservanti aumenta in gravidanza il rischio di diabete gravidico con la possibilità di malformazioni fetali.
- Essendo un salume non cotto, la bresaola potrebbe essere causa di toxoplasmosi, una delle patologie più temute in gravidanza (per approfondire si consulti l’articolo Toxoplasmosi in gravidanza), anche se, a onor del vero, la carne bovina non è particolarmente colpita dal parassita, come del resto non lo è per tenia o trichinella. In sostanza, per quanto riguarda i parassiti è molto più sicura dei salumi prodotti con carne suina.
In conclusione, il consumo di bresaola in gravidanza non è controindicato in senso assoluto, ma le donne in stato interessante dovranno tenere conto dei tre punti sopraesposti. In una donna incinta che in passato ha già contratto la toxoplasmosi e che non soffre di ipertensione arteriosa, il consumo di una quantità moderata di bresaola di buona qualità (priva di nitriti e nitrati) è senz’altro consentito.
È comunque sempre opportuno consultare il proprio medico curante o lo specialista ginecologo.
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