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BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva)

a cura di Luigi Ferritto e Walter Ferritto

Per broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) in campo medico si intende un’affezione cronica polmonare caratterizzata da una ostruzione bronchiale con limitazione del flusso aereo per niente o solo parzialmente reversibile, lentamente progressiva, causata da un’infiammazione cronica delle vie aeree e del parenchima polmonare. Considerata la quarta causa di morte in Europa e negli USA (almeno 65.000 morti all’anno,) studi recenti stanno mostrando che la mortalità sta aumentando a livello mondiale.

BPCO – Epidemiologia

L’incidenza totale risulta del 6-8%; la BPCO colpisce principalmente maschi adulti, ma si è notato negli ultimi anni un aumento considerevole dei casi che riguardano le donne. Il fattore di rischio più importante nella BPCO è il fumo di sigaretta, ma anche quello di pipa, sigaro e altri tipi di tabacco; anche il fumo passivo contribuisce a scatenare i sintomi respiratori della BPCO. Esistono altre cause documentate di BPCO quali polveri e agenti chimici (vapori, irritanti e fumi), e cause domestiche di inquinamento da combustibile (biomassa) utilizzato per cucinare e riscaldare in ambienti mal ventilati. (l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, WHO, calcola che ogni anno 400.000 persone circa muoiono di BPCO per l’esposizione ai fumi combustibili). Anche l’inquinamento atmosferico si aggiunge alla quantità di particelle inalate dai polmoni, ma il suo impatto sulle cause scatenanti la BPCO non è ancora chiaro. Le infezioni respiratorie della prima infanzia vengono associate con la riduzione della funzionalità respiratoria e con l’aumento dei sintomi respiratori in età adulta.

Broncopneumopatia cronica ostruttiva: le cause

Si riconoscono cause maggiori e cause minori.

Cause maggiori – L’origine è una flogosi di carattere cronico che perdura da anni e interessa le vie respiratorie nell’individuo, tale infiammazione comporta una graduale perdita delle funzioni dei polmoni e tale disfunzione non è completamente reversibile anche se viene trattata, tale infiammazione cronica viene causata principalmente dal fumo.

Cause minori – Fra le cause meno comuni vi è l’altra forma di assunzione del fumo, quella indotta, chiamata fumo passivo.

L’esposizione ambientale e professionale a polveri sottili e sostanze chimiche è un’altra causa di BPCO.

Inoltre è da diverso tempo sospettata una predisposizione genetica alla malattia, questo spiegherebbe l’insorgere di tale patologie in determinate persone a differenza di altre con pari fattori di rischio, infatti si registra una carenza di α1-antitrispina.

Associazione con altre malattie – Nella maggior parte dei casi, ma non sempre, la BPCO si associa ad almeno una di queste due malattie:

  • enfisema polmonare, distensione permanente delle porzioni distali al bronchiolo terminale in seguito alla distruzione delle pareti in assenza di fibrosi;
  • bronchite cronica, presenza di tosse cronica produttiva non attribuibile ad altre cause per almeno tre mesi consecutivi in almeno due anni successivi.

BPCO – Sintomi e segni

I sintomi compaiono dopo anni di consumo abituale di sigarette: studi sui fumatori hanno riscontrato che nelle persone che hanno fumato almeno 20 sigarette al giorno per 20 anni si manifesta una forma di tosse spesso produttiva a carattere compulsivo intorno alla quarta decade di vita.

Altri sintomi, oltre alla tosse, sono:

  • dispnea progressiva causata dall’alterazione della capacità dell’apparato respiratorio
  • ipercapnia
  • ipossiemia
  • cianosi
  • poliglobulia
  • torace a botte
  • perdita di peso
  • segno di Hoover e respiro paradosso (nei casi molto gravi).

Esistono due tipologie di malato di BPCO, indicate con una terminologia anglosassone:

  • Pink puffer – magri, scavati, espirazione prolungata a labbra socchiuse (auto-peep), assumono spesso la cosiddetta posizione del cocchiere (seduto con appoggio di gomiti o mani) per migliorare la respirazione accessoria e diaframmatica. Poco catarro, leggera ipossia, enfisema e dispnea molto severa.
  • Blue bloater – Cianosi a riposo o da minimi sforzi, edemi agli arti inferiori e rantoli e ronchi alle basi polmonari. In un quadro maggiormente evolutivo che porta a insufficienza respiratoria cronica e scompenso cardiaco destro.

La maggior parte dei pazienti tuttavia presenta un quadro intermedio molto variabile con prevalenza di taluni aspetti su altri.

Nella tabella sottostante riportiamo i sintomi tipici della BPCO.

Sintomi tipici della broncopneumopatia cronica ostruttiva

Dispnea quotidiana, ingravescente, che si accentua con gli sforzi
Tosse cronica di qualsiasi tipo
Espettorazione cronica (quotidiana o intermittente e diurna)
BPCO - BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA

La BPCO colpisce principalmente maschi adulti, ma si è notato negli ultimi anni un aumento considerevole dei casi che riguardano le donne

Broncopneumopatia cronica ostruttiva – Diagnosi

Ogni qualvolta ci si trova in presenza di un soggetto che è stato esposto a fattori di rischio e che presenta sintomi quali tosse, espettorato, mancanza di fiato durante lo sforzo fisico, si dovrebbe considerare una diagnosi di BPCO. La diagnosi dovrebbe comunque essere confermata da prove di funzionalità respiratoria che ne determinino la gravità e che permettono di seguire il decorso della malattia.

La spirometria è il metodo migliore e viene eseguita presso cliniche specializzate; essa permette di misurare la Capacità Vitale Forzata (FVC) e il Volume Espiratorio Forzato nel primo secondo (VEMS). La gravità della BPCO (a rischio, lieve, moderata o grave), determinata in base all’anomalia della spirometria, alla gravità dei sintomi e alla presenza o meno di altre malattie polmonari, come asma e tubercolosi, è fondamentale nel programmare la terapia.

Un altro esame che è utile alla diagnosi e all’indice prognostico di mortalità è la saturazione emoglobinica arteriosa, se questa è inferiore al 94% è utile eseguire:

  • emogasanalisi
  • test 6 Minutes Walking
  • calcolo dell’indice di massa corporea (IMC oppure, all’anglosassone, BMI)
  • calcolo del grado di dispnea.

Indicatori per considerare la diagnosi di BPCO:

Tosse cronica:

  • presente quotidianamente oppure in modo intermittente.
  • Spesso presente tutto il giorno, raramente solo di notte.

Espettorazione cronica:

  • qualunque tipo di espettorazione cronica può indicare la BPCO.

Bronchite acuta:

  • ripetuti episodi.

Dispnea:

  • progressiva (che peggiora nel tempo)
  • persistente (presente ogni giorno)
  • peggiora con l’esercizio fisico
  • peggiora durante le infezioni respiratorie.

Storia di esposizione a fattori di rischio:

  • fumo di tabacco (comprendente alcune modalità di preparazione locali)
  • polveri occupazionali e sostanze chimiche
  • fumo proveniente dalla combustione di cucine e riscaldamento.

BPCO – Terapia

Il primo intervento è agire sui fattori di rischio: ridurre l’esposizione a inquinanti domestici e/o esterni, smettere di fumare, ciò porta (in una percentuale variabile nei casi e negli studi) a un arresto nella sua progressione a distanza di 1-3 anni. Altre indicazioni:

  • come terapia farmacologica vengono curati anche i sintomi più persistenti e fastidiosi come la tosse, utili in tal senso i broncodilatatori. Le infezioni batteriche intercorrenti alle vie aeree vengono trattate con una terapia antibiotica
  • fisioterapia respiratoria
  • negli stadi più avanzati si rende necessaria l’ossigenoterapia.

Inoltre, in casi altamente selezionati, si può ricorrere all’intervento chirurgico i cui scopi possono essere:

  • riduzione del volume polmonare – riduce l’iperinflazione polmonare
  • bollectomia – rimozione di una bolla enfisematosa
  • trapianto polmonare.

Gli obiettivi della terapia della BPCO sono:

  • prevenire l’evoluzione della malattia
  • migliorare la sintomatologia
  • migliorare la tolleranza allo sforzo
  • migliorare lo stato di salute
  • prevenire e trattare le complicanze
  • prevenire e trattare le riacutizzazioni
  • ridurre la mortalità
  • prevenire o ridurre al minimo gli effetti collaterali del trattamento.

Broncopneumopatia cronica ostruttiva – Prognosi

A 10 anni dall’insorgenza della broncopneumopatia cronica ostruttiva la sopravvivenza è del 40%.

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Crediti

Dott. Luigi Ferritto 

Dipartimento di Medicina Generale

Ambulatorio di Fisiopatologia respiratoria

Clinica “Athena” Villa dei Pini

Piedimonte Matese (CE)

e-mail: luigiferritto@email.it

Dott. Walter Ferritto

Divisione di Medicina Interna

Ospedale A.G.P.

Piedimonte Matese (CE)

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