L’allattamento artificiale è il comune metodo di alimentazione dei lattanti che viene impiegato nei casi in cui, per varie ragioni, non sia possibile ricorrere all’allattamento naturale.
In certi casi, tuttavia, la scelta di non utilizzare l’allattamento al seno e ripiegare verso quello artificiale è dovuta a motivazioni diverse, legate comunque alle esigenze della madre.
Con l’allattamento artificiale non esistono infatti fluttuazioni nella qualità e nella quantità del latte ed è perciò possibile misurare e regolare l’alimentazione del bambino senza la necessità della presenza materna.
I preparati che vengono somministrati al neonato sono generalmente a base di latte vaccino o di latti vegetali opportunamente modificati (per i dettagli si consulti il nostro articolo Latte artificiale per bambini), poiché, in sé stessi, questi risulterebbero inadeguati sotto molti punti di vista; per esempio, nel caso del latte vaccino, i problemi deriverebbero dall’eccessivo contenuto proteico e salino, possibili cause di intolleranze alimentari, dalla ridotta quantità di lattosio e di altre importanti sostanze come la vitamina D, il ferro, il rame e lo iodio.
Risulta pertanto necessario trattare il latte vaccino secondo certe procedure, come l’aggiunta di acqua oligominerale o bollente per la diluizione (riducendo sali e proteine) e di principi integratori variabili nel tempo, sempre che non si decida di ricorrere ad alcuni tipi di latte già pronti per l’uso, liquidi o in polvere (da ricostituire secondo le indicazioni), senza bisogno di aggiungere nulla.
In Italia vengono impiegati sempre più i tipi di latte “adattati”, presenti in diverse tipologie a seconda del contenuto, ma sempre utili da un punto di vista fisiologico e dal sapore gustoso per il bambino. Sarebbe da evitare l’uso di latte vaccino fresco nei primi mesi di vita e, dal sesto mese in poi, sarebbe comunque raccomandabile ricorrere a quei tipi di latte che vengono definiti “di proseguimento”, dalla composizione lievemente diversa dal latte vaccino.
Sono invece sconsigliabili i latti speciali per la crescita consigliati per i bambini da 1 a 3 anni; sostanzialmente si tratta di prodotti inutili che possono essere tranquillamente sostituiti dal latte fresco consumato normalmente dalla famiglia.
Allattamento artificiale: regole da seguire
Fino ai 6 mesi di età, a prescindere che il lattante sia predisposto o meno a determinate patologie (per esempio le allergie) si deve ricorrere alla formula “adattata” (i latti contraddistinti dal numero 1), formula che ricalca molto da vicino la composizione del latte umano.
Una volta giunti ai sei mesi si passa al latte di proseguimento (identificato con il numero 2).
Le formule speciali (H.A., antirigurgito ecc.) vanno utilizzate soltanto nel caso di specifici problemi e comunque solo dopo prescrizione pediatrica.
Il numero dei pasti dipende dall’età del lattante; indicativamente si può seguire questo schema:
- fino ai tre mesi, si incomincia con sei poppate al giorno (ogni 3 ore e mezzo circa)
- a partire dal quarto mesi si passa a cinque poppate giornaliere (ogni 4 ore circa)
- nel quinto e nel sesto mese le poppate si riducono a quattro.
Lo schema è ovviamente indicativo; se il bambino ha una forte crisi di pianto non c’è niente di male ad anticipare di mezz’ora la poppata; se invece sta dormendo, non ci sono problemi a posticiparla di 30-40 minuti.
La quantità di latte artificiale da somministrare deve essere definita di comune accordo con il pediatra; di seguito uno schema indicativo:
- prima settimana: si inizia con 10 ml per pasto, aumentando il dosaggio di 10 ml al giorno fino ad arrivare, dopo una settimana, a pasti di circa 70-80 ml.
- Primo mese: trascorsa la prima settimana ci si mantiene su circa 100 ml a pasto.
- Secondo mese: si passa a 110-120 ml a pasto.
- Terzo e quarto mese: si passa a 140-150 ml a pasto.
Fino ai 6 mesi non è consigliabile aggiungere biscotti al latte della poppata.
Norme igieniche
Nel preparare il pasto del neonato occorre rispettare accuratamente alcune importanti regole di igiene poiché i batteri prosperano nel latte tiepido. Tutta l’attrezzatura che viene utilizzata per l’allattamento artificiale (poppatoi, tettarelle e coperchi) va pulita e sterilizzata secondo due metodi che possono essere scelti alternativamente.
Il primo metodo consiste nella sterilizzazione asettica, immergendo l’attrezzatura in acqua bollente prima dell’uso e preparando il pasto con acqua bollente, che viene poi lasciata intiepidire. Altrimenti si può adottare la sterilizzazione finale, cioè quella del latte già preparato insieme ai poppatoi in una speciale apparecchiatura di sterilizzazione a vapore o in una pentola.
Prima di essere somministrato, il pasto può essere riscaldato mettendo il poppatoio in una pentola di acqua bollente o in uno scaldabiberon elettrico. In certi casi viene utilizzato anche il sistema di sterilizzazione a freddo, basato su un metodo chimico di soluzioni disinfettanti a base di ipoclorito di sodio, ma che non sempre risulta efficace, pertanto si consiglia di sterilizzare tutto il materiale col calore almeno una volta al giorno.