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Essere cattolici

Essere cattolici non vuol dire essere cristiani, vuol dire seguire gli insegnamenti della Chiesa cattolica, cioè quel carrozzone che nei secoli ha intessuto una rete di potere tale da irretire le mente di decine di milioni di persone con una visione della vita che una persona moderna e capace di ragionare non può accettare.

Il condizionamento è così forte che molti non hanno il coraggio di condannare tale visione ed entrano nel grande insieme dei neofarisei, che altro non è che il girone degli ipocriti di quelli che vanno raramente (o mai) in chiesa e si dicono cattolici solo per apparire tali agli occhi altrui.

Nel suo discorso del 16 giugno 2018 papa Francesco si è però superato, con dichiarazioni fortemente lesive per i gay, le donne e chi sostiene l’aborto selettivo.

Sentiamo le allucinanti dichiarazioni del papa.

“Una cosa che nella vita matrimoniale aiuta tanto è la pazienza, sapere aspettare. Ci sono nella vita situazioni di crisi forti, brutte, dove anche arrivano tempi di infedeltà”…”Tante donne, ma anche l’uomo talvolta lo fa, nel silenzio hanno aspettato, guardando da un’altra parte, aspettando che il marito tornasse alla fedeltà. La santità che perdona tutto perché ama“. A parte l’assurdità dell’ultima frase (io sostituirei santità con stupidità), perché ha posto l’accento sulle donne, non poteva essere generico e usare un “chi”? Per la Chiesa la donna è ancora “inferiore all’uomo” e deve avere più pazienza.

“Ho sentito dire che è di moda, o almeno abituale, che quando nei primi mesi di gravidanza si fanno gli studi per vedere se il bambino non sta bene o viene con qualcosa, la prima offerta è: lo mandiamo via. L’omicidio dei bambini: per risolvere la vita tranquilla si fa fuori un innocente”…. “Da ragazzo la maestra che insegnava storia ci diceva della rupe, per buttarli giù, per salvaguardare la purezza dei bambini. Un’atrocità, ma noi facciamo lo stesso. Perché non si vedono nani per la strada? Perché il protocollo di tanti medici dice: viene male, mandiamolo via. Il secolo scorso tutto il mondo si è scandalizzato per quello che facevano i nazisti. Oggi facciamo lo stesso ma con i guanti bianchi“. Il papa usa la traslazione dello scenario per far colpo su menti deboli e paragona un feto a un bambino, ma poi non si trattiene dall’usare il termine “nazismo”. Il papa dichiara l’aborto selettivo una forma di nazismo. Il termine indica a sproposito quel disprezzo che una mente vecchia e superata non sa esprimere in altro modo.

“Oggi fa dolore dirlo: si parla di famiglie diversificate, di diversi tipi di famiglia. Sì, è vero che la parola famiglia è analoga e ci sono “la famiglia delle stelle, la famiglia degli alberi, la famiglia degli animali… ma “la famiglia, immagine di Dio, uomo e donna, è una sola“. Il papa cancella le famiglie gay; se lo facesse Tizio molti lo definirebbero omofobo. Lo fa il papa e nessuno ha il coraggio di chiamarlo per quello che è. Condizionamento della religione. Domanda: come può un omosessuale essere cattolico (e ce ne sono tanti che si dichiarano tali)?

“Una volta ho incontrato degli sposi da dieci anni, senza figli. Ho saputo che loro non li volevano. Ma questa gente a casa aveva tre cani e due gatti“. Chiudo con una battuta per non infierire troppo su un vecchio: forse preferivano gli animali perché temevano che il figlio venisse come papa Francesco.

Domanda: come può un cattolico non vergognarsi di un papa che dice di amare tutti e poi condanna a destra e a manca, usando termini che susciterebbero la reazione di chiunque? Come può un cattolico non vergognarsi di essere tale? Perché, diciamolo chiaramente, Bergoglio non fa che essere coerente con quanto la Chiesa ha insegnato nei secoli.

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