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Violenza sulle donne

La violenza sulle donne è così presente nella società che l’ONU ha istituito la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e ha scelto il 25 novembre come data della ricorrenza, invitando i governi a sensibilizzare l’opinione pubblica.

Chi ha letto i giornali o ascoltato i media sarà rimasto colpito dai tanti slogan, dalle raccolte fondi (del resto ce n’è come minimo una al giorno per i motivi più disparati), dalle manifestazioni, dai simboli ecc., fatto sta che non c’è stato (e non c’è) neanche uno straccio di tentativo di capire i motivi della violenza sulle donne.

Il tema può essere preso quale esempio di come il Well-being possa semplicemente descrivere le cause di un fenomeno. Francamente a me sembra inutile condannare un comportamento se nessuno tenta una spiegazione dello stesso. Anzi, come vedremo, le spiegazioni sono così scomode che c’è il sospetto che si tacciano appositamente perché porterebbero a condannare valori che nella società sono comunque considerati positivi.

Come si può spiegare la violenza sulle donne, dal caso di stalking (nell’articolo sullo stalking abbiamo visto come riconoscere gli stalker) ai tragici femminicidi? In genere la violenza sulle donne è riconducibile a due comportamenti dell’uomo:

  1. Fa del male e si fa del male (si suicida nel caso estremo).
  2. Fa del male, ma non agisce contro sé stesso.

La violenza sulle donne di origine romantica

Nel primo caso siamo di fronte a una personalità romantica. Purtroppo, il romanticismo ha ritenuto positive espressioni di affetto del tipo:

  • sono follemente innamorato di te
  • non posso vivere senza di te
  • sei tutta la mia vita
  • al cuore non si comanda
  • cosa farei senza di te?

e altre sciocchezze simili. Supponiamo che il soggetto romantico sia respinto/lasciato. A seconda di quanto la sua personalità è violenta ha due strade:

  • la depressione (poco violento)
  • lo stalking fino alla violenza fisica (abbastanza o molto violento).

Poiché le donne mediamente sono meno violente degli uomini, in genere sono meno comuni i casi di stalking/violenza sull’uomo (come nel celeberrimo film Attrazione fatale) e più frequenti i casi di depressione (la donna può arrivare al suicidio).

Il meccanismo della violenza sulle donne quando l’origine è romantica è: “non posso vivere senza di te” -> “tu mi respingi” -> “io muoio, ma muori anche tu”. Quindi la prossima volta che sentite parlare di romanticismo, ricordatevi dei danni che sta causando nella società.

L’antidoto – Ovviamente una donna dovrebbe guardarsi bene dall’apprezzare chi usa le espressioni d’affetto sopraccitate. Anzi, un buon test per scegliere il futuro compagno dovrebbe essere quello di chiedergli cosa farebbe se lei non se la sentisse di accettare la sua proposta. Se l’uomo risponde con qualcosa come “e io come farei senza di te?”, è meglio lasciarlo perdere.

La violenza sulle donne di origine non romantica

Siamo nel caso citato al punto 2 sopraesposto. L’uomo è un violento, ma perché arriva a uccidere la donna? Molti autori di un femminicidio non necessariamente hanno precedenti di violenza contro altri uomini. Il punto è che

retaggi culturali, sociali, religiosi vedono nella donna un essere di serie B

violenza sulle donne(anche filosofi ancora ricordati come Tommaso Campanella che nella Città del Sole ipotizzava che le donne fossero in comune!). Nessuno ha il coraggio di dirlo, ma le religioni rivelate hanno sempre visto la donna come un essere inferiore. Osservate il posto della donna nella società islamica, ancora esclusa da tantissime situazioni, nelle quali domina incontrastato il maschio. Che dire della Bibbia che vede la donna impura solo perché ha il ciclo mestruale? E la Chiesa cattolica? Vorrei capire

come una donna che crede nel divorzio possa sposarsi in chiesa accettando di promettere di restare con il marito “finché morte non vi separi”.

Certo, molte donne accettano questa promessa come una formalità (anzi, pur di vivere la cerimonia della loro vita purtroppo accetterebbero di dire ogni cosa), ma è evidente che è assurda ed è uno dei motivi che può portare un uomo violento a pretendere di non essere lasciato.

In sostanza, finché la religione non porrà sullo stesso piano l’uomo e la donna, nelle società dove la religione ha un peso, l’uomo continuerà, più o meno inconsciamente, a pretendere di dominare la vita dell’essere inferiore e la violenza sulle donne continuerà.

L’antidoto – Le donne dovrebbero evitare gli uomini che si mostrano gelosi. La gelosia non è mai un gesto d’amore, ma solo di possesso.

 

Per ulteriori dettagli si consulti l’articolo Come riconoscere uno stalker.

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ANSA NEWS



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