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Valore di una persona

Si può definire il valore di una persona? Per rispondere concretamente alla domanda introduciamo un’ulteriore suddivisione nel concetto di valore.

Il valore relativo

Il valore relativo è quello in cui viene fissato l’ambito in cui si giudica: un forte atleta, un valente artista, un buon cristiano ecc. Nessuno può mettere in dubbio che il valore relativo sia definibile, anche se la sua oggettività dipende dall’algoritmo di valutazione. In alcuni casi tale algoritmo è totalmente oggettivo, in altri lo è molto meno. Si pensi in ambito sportivo al valore di un centometrista (rappresentato dal suo tempo) o a quello di una pattinatrice artistica (rappresentato dai valori di una giuria umana); le cose peggiorano sicuramente in campo artistico dove già esiste la grande dicotomia fra il giudizio del pubblico e quello della critica.

Il valore assoluto

valore di una personaIl valore assoluto nasce da implicita e personale media pesata dei valori relativi. La frase può sembrare sibillina, ma dice semplicemente che chi crede nel valore assoluto non fa che

  • considerare tutti gli ambiti che gli interessano;
  • valutare i valori relativi del soggetto;
  • farne una media pesata (tenendo cioè conto del peso dell’ambito).

Nei casi più eclatanti l’ambito diventa praticamente uno solo (i pesi degli altri ambiti diventano minimi). Per esempio, un integralista religioso valuterà le persone a seconda della loro fede; un razzista classico a seconda del colore della loro pelle. Esistono però casi meno eclatanti, apparentemente normali, ma in realtà preoccupanti, che mostrano come il valore di una persona sia equivalente a discriminazione:

valore assoluto = discriminazione.

Pensiamo a chi fa della cultura un valore altissimo (contemplativo). Secondo queste persone un grande personaggio della scienza avrebbe un valore assoluto altissimo, a prescindere da altre considerazioni (salvo, per esempio, il fatto di essere una persona umanamente insopportabile). Stesso discorso per chi è inebriato dalla sensibilità eccelsa dell’artista: per lui, chi è dotato di sensibilità somma, vale, gli altri sono poveri mortali che valgono poco o nulla.

Stesso discorso per chi crede nella ricchezza (“quello non è che un povero diavolo”), nel potere (“quello non conta nulla nella vita”) o, peggio, in concetti ormai superati come la nobiltà.

Tutte queste persone pensano che il valore di una persona sia collegato ai risultati che si ottengono in un determinato ambito, per loro fondamentale. Per il Well-being ciò è assurdo perché, se così fosse, la nostra autostima dipenderebbe dai risultati, con effetti devastanti per chi questi risultati non li ottiene. Si avrebbe una schiavitù da risultato, non certo una facilitazione all’ottenimento della felicità.

 


I COMMENTI

Un buon padre?

un buon padre?Egregio Dottore, seguo il suo sito da diverso tempo. Ho per Lei una profonda ammirazione, è incredibile le tante cose che è riuscito a fare nella Sua vita. Le scrivo perché vorrei chiederLe di mio padre. È sicuramente un buon padre di famiglia e non mi ha mai fatto mancare nulla. Ma poteva fare di più. Ha un lavoro dignitoso, ma modesto e gli piace correre (è tramite lui che ho conosciuto il Suo sito). Quando lo confronto con persone come Lei mi accorgo che non ha fatto nella sua vita nemmeno un centesimo di quello che Lei ha fatto. L’ha sprecata. E forse, sprecando la sua, ci ha anche (a mia madre, a me e a mia sorella) tolto qualcosa. Ora non so se si può rimediare, ma come fargli capire che si deve ambire a ben altro? Grazie e saluto distintamente. A.

Mi spiace che tu ti esprima in questi termini nei confronti di tuo padre, non conoscendolo non posso esprimere un parere. Sono però maggiormente dispiaciuto per non essere riuscito a trasmetterti i veri valori del sito. Forse la mia scheda (che aggiorno distrattamente di tanto in tanto perché in un sito il Chi siamo è un obbligo) ti ha fuorviato; forse i miei commenti. Vorrei solo che mi leggessi in chiave diversa.

Non posso dirti molto, ma ti basti sapere che probabilmente per me sarebbe più piacevole passare un’ora conversando con tuo padre piuttosto che con una di quelle persone “importanti” che tu sembri stimare molto. Probabilmente tu sei così (spero che ti piaccia come sei) anche perché lui ti ha trasmesso, magari inconsciamente, valori importanti.

In fondo, devi imparare ad andare all’essenza delle cose, ai veri valori che una persona ha dentro di sé. Per farlo, immaginati di scrivere qualcosa sulla tomba della persona che giudichi. Cosa scriveresti? Amministratore Delegato della Mattoni e Mattonelle S.p.A.? Prof. Dott. Giorgio Toscano Grande Esperto di Nutrizione? Presidente del Consiglio Silvio Prodi? Cosa fai? Ci metti un curriculum vitae? Sarebbe piuttosto ridicolo, non credi? Dimentica la mia scheda e cosa ho fatto. Tanto io sulla mia tomba vorrei scritto solo un “Fu un buon marito e un cacciatore”.

Il genio

Interessante il significato della parola genio. Come moltissimi termini, può avere diversi significati. Un significato ristretto è quello che limita moltissimo il campo d’azione (= soggetto che tocca le vette più eccelse di arte o scienza: Einstein, un genio della fisica); uno un po’ meno ristretto allarga il campo d’azione (= soggetto che tocca le vette più eccelse in un determinato campo: Maradona, genio del pallone). Si arriva poi a un significato esteso (= soggetto capace di risolvere al meglio le situazioni della vita: Sei un genio!).

Ovviamente tutto ciò crea confusione e sarebbe opportuno specificare sempre cosa si intenda dire. Dal punto di vista psicologico, è da rilevare la tendenza a espandere il significato relativo della parola genio attribuendo alla persona un valore assoluto (ved. commento precedente). Così un genio (o comunque chi ha successo) della musica o della matematica è dai più inconsciamente percepito come persona in assoluto più valida di un comune mortale.

Per il Well-being non è così. Il significato esteso della parola genio deve riferirsi al campo più esteso possibile, cioè alla vita in generale, mentre per i significati ristretti è opportuno precisare l’ambito. Per esempio un artista maledetto o uno scienziato con la vita che è caduta in pezzi (ma ha vinto il Nobel!) verrebbero trattati con locuzioni simili a questa:

E. A. Poe fu un genio della letteratura.

E. A. Poe non fu un genio, fu una persona non dotata di grande intelligenza esistenziale.


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