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Sogni e obiettivi

Tipica del romantico è la propensione al sogno, piuttosto che a obiettivi sfidanti, ma realistici. Il soggetto vede (sogna) una meta ideale e punta verso di essa, senza nessuna considerazione sulla fattibilità di arrivarci. Il romantico è convinto che i sogni aiutino a vivere, ma non si accorge che nella stragrande maggioranza della popolazione aiutano solo a sopravvivere. Chi sogna trae dal sogno una spinta, ma nello stesso tempo anche ansie (e se non lo realizzo? E se lo perdo?) e delusioni (quando crolla prima che si abbia il tempo di ripristinarne un altro). Alla fine, fra alti e bassi, si sopravvive.

Il romantico non ha presente la differenza fondamentale fra sogni e obiettivi.

  • L’obiettivo (nella sua versione sfidante) è uno scopo che ha una percentuale bassa, ma concreta di realizzarsi.
  • Il sogno è uno scopo che ha una percentuale irrisoria di verificarsi, praticamente nulla.

A prima vista possono confondersi ed è questa confusione che porta molte persone (di personalità romantica) a sprecare la loro vita.

Attenzione: non conta lo scopo in sé (diventare campione mondiale), ma il legame fra scopo e soggetto. Solo dopo averlo analizzato si può capire se stiamo parlando di sogno o di obiettivo sfidante. Se un ragazzo di 16 anni è campione italiano dei 1500 m può pensare di vincere un giorno le olimpiadi (obiettivo sfidante), magari ha lo 0,1% di probabilità di farcela (una su mille), ma la speranza non è nulla. Un ragazzo che vede in televisione una gara e pensa di vincere le olimpiadi, ma non è nemmeno in grado di vincere le gare interne della sua scuola è solo un sognatore.

Ai tempi di Jules Verne (1828-1905; autore di Viaggio intorno alla Luna) chi sognava di andare sulla Luna aveva probabilità nulle e, se ci avesse speso del tempo, lo avrebbe semplicemente buttato via. 100 anni dopo le probabilità erano tutt’altro che nulle, quindi andare sulla Luna era un obiettivo sfidante.

La confusione fra sogni e obiettivi sfidanti è ciò che differenzia chi vive a caso da chi sa vivere veramente. Il romanticismo ha in gran parte contribuito a diffondere questa confusione, illudendo gente a probabilità zero (su un determinato scopo) di avere veramente una chance.

Sogni e obiettiviGli step – Da quanto detto, la regola per non sbagliare dovrebbe essere chiara: analizzare a priori le possibilità di farcela, se sono tendenti a zero, lascio perdere e magari mi pongo un obiettivo intermedio a probabilità non nulla. Purtroppo molte persone non hanno dimestichezza con la statistica e altre potrebbero stimare male le possibilità (sopravvalutazione) semplicemente perché stordite dai loro sogni. Un metodo più generale sfrutta il fatto che i sogni sono spesso a lungo termine e comunque hanno la necessità di essere implementati per gradi: focalizzatevi sul breve termine e trovate obiettivi semplici a breve. Se non riuscite a salire il primo gradino, come potete pensare di arrivare in cima alla scala?

Analogamente, chi sogna di vincere le olimpiadi deve prima vincere i campionati provinciali, poi quelli regionali ecc. Chi sogna di diventare un magnate dell’industria deve essere prima in grado di mettere in piedi una normale solida attività ecc. Il romantico tende a non vedere questi passi intermedi, la persona equilibrata sa che non sono “seccature”, ma passi fondamentali per capire la propria realtà e le proprie possibilità.

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