Umberto Veronesi è stato uno dei più noti oncologi del nostro Paese; è nato a Milano il 28 novembre del 1925 ed è morto, sempre nel capoluogo lombardo l’8 novembre 2016. Veronesi si è laureato in medicina e chirurgia nel 1952 presso l’Università Statale di Milano; dopo alcune esperienze in terra straniera (Inghilterra e Francia) entra nell’Istituto Nazionale dei Tumori in qualità di volontario; nel 1975 ne diviene il direttore generale.
È stato uno dei fondatori dell’AIRC e nel 1982 ha fondato la Scuola Europea di Oncologia. Considerato uno dei maggiori specialisti nella terapia del tumore al seno, è stato lui a ideare la rivoluzionaria tecnica nota come quadrantectomia, un intervento chirurgico di tipo conservativo che consente di evitare l’asportazione totale della mammella.
Ha fondato, nel 1991, ed è stato direttore scientifico dell’IEO – Istituto Europeo di Oncologia – una prima volta dal 1994 al 2000 e, successivamente, dal 2001 al 2014. Dall’aprile del 2000 al giugno del 2001 ha ricoperto la carica di Ministro della Sanità sotto il governo Amato.
Dal novembre del 2010 al novembre del 2011 è stato presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare.
Ha scritto numerosi libri fra cui si ricordano Una carezza per guarire. La nuova medicina tra scienza e coscienza (2005), Il diritto di morire. La libertà del laico di fronte alla sofferenza (2005), Essere laico (2007), L’ombra e la luce (2008), Dell’amore e del dolore delle donne (2010), Scienza e pace (2011), Verso la scelta vegetariana. Il tumore si previene anche a tavola (2011), Il primo giorno senza cancro (2012).
Il giudizio del Well-being
Veronesi è stato un esempio di persona equilibrata e razionale. Su diversi punti siamo stati in disaccordo, ma il suo stile di vita basato su promuovere ciò che amava lo rendeva un esempio degno di attenzione.
Praticamente non concordiavamo nel campo dell’alimentazione (vedasi la sua promozione del digiuno, con posizione analoga alla Dieta Fontana, la condanna della carne per motivi alimentari, vedasi La carne è cancerogena?), in campo etico (lui era vegetariano, io no; la sua posizione sulla bisessualità era diversa dalla mia) e in campo sportivo (pur praticando sport da giovane, sosteneva che chi lo fa in tarda età danneggia la sua salute; una posizione non del tutto allineata con il mio pensiero). In ogni caso, esprimeva sempre il suo pensiero con sobrietà e senza l’arroganza di chi vuole fare crociate.
Mi piace citare Veronesi come esempio di persona che non si sovrapponeva alle mie idee (pur avendo anche molti punti in comune) e che poteva essere definita una persona top.