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Roberto Benigni – Biografia

Roberto Remigio Benigni (più noto come Roberto Benigni) è un attore, comico, regista, sceneggiatore e cantante italiano. È nato il 27 ottobre 1952 a Manciano La Misericordia, una frazione di Castiglion Fiorentino, un comune della provincia di Arezzo. È l’ultimo di quattro figli (ha tre sorelle: Bruna, Albertina e Anna).

Nel 1958, all’età di sei anni, si trasferisce a Vergaio, una frazione del comune di Prato, dove tuttora continua a vivere la sua famiglia di origine. Si diploma come ragioniere, ma la sua passione è lo spettacolo e nel 1972 si trasferisce a Roma dove, di fatto, inizia la sua carriera artistica. Lavora in teatro, televisione e nel cinema. Particolarmente fruttuosa sarà la sua collaborazione con Renzo Arbore.

Nel 1983 Roberto Benigni fa il suo esordio come regista con il film Tu mi turbi; sul set di questo film conosce quella che diventerà in seguito sua moglie, Nicoletta Braschi. La Braschi reciterà con Benigni diversi altri film.

La carriera cinematografia di Benigni prosegue con un certo successo, successo che l’attore toscano riscuote generalmente anche durante le sue apparizioni televisive (ha anche condotto l’edizione 1980 del Festival di Sanremo).

A partire dal 1988, Roberto Benigni inizia a collaborare, in veste di regista e attore, con lo sceneggiatore Vincenzo Cerami; un sodalizio che darà notevoli frutti.

Benigni infila una serie di notevoli successi di pubblico (Il piccolo diavolo, Il mostro, Johnny Stecchino), ma il film che gli dà notorietà internazionale è La vita è bella (1997) che riceve numerosi riconoscimenti internazionali fra i quali sono da segnalare tre premi Oscar.

Insieme a numerosi successi, non mancano nemmeno clamorosi flop quali, per esempio, Pinocchio e La tigre e la neve.

Roberto Benigni si è cimentato anche in ambito musicale incidendo diversi album, il più famoso dei quali è probabilmente Quanto t’ho amato del 2002.

Negli ultimi anni ha ottenuto un certo successo grazie all’interpretazione a memoria e al commento della Divina Commedia di Dante Alighieri.

Nel 2012 Benigni ritorna al cinema recitando in un film scritto e diretto dal regista americano Woody Allen, To Rome with Love e nel 2019 con Pinocchio di M. Garrone.

Nel 2016 ricevette il Globo d’Oro alla carriera insieme alla moglie N. Braschi e nel 2017 il David di Donatello alla carriera.

Il giudizio del Neocinismo

Roberto BenigniPersonaggio pieno di contraddizioni che ha saputo gestire benissimo facendone un plus agli occhi del pubblico più superficiale. Un furbastro che dà un colpo al cerchio e uno alla botte. Accanto a successi planetari ha ottenuto anche enormi flop, a riprova del fatto che il suo messaggio non è poi così spontaneo, ma è studiato per piacere (a volte con risultati poco efficaci).

L’impressione è di una personalità molto apparente che vada là dove ci sono gli applausi, a volte sbagliando direzione. Del resto se nella vita privata fosse come si presenta anche alle più semplici interviste ci sarebbero forti dubbi sul suo equilibrio.

Con le sue capacità avrebbe potuto aiutare i suoi fan a essere migliori, sia umanamente sia esistenzialmente, ma si sarebbe scontrato con le resistenze al cambiamento che sono in ognuno di noi (ricavandone meno successo personale); così si orienta a colpire il politico o a leggere Dante per una platea che sogna di diventare colta dopo averlo sentito.

La profonda differenza fra la divulgazione di Piero Angela e quella di Benigni è che il primo non offusca ciò che racconta, se ne sta in disparte, il secondo usa la cultura per proiettare su tutto lo schermo la sua immagine.

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