Ipocrisia è un termine che deriva dal greco e indica una finzione, una bugia. In realtà, trattasi sempre di bugia mascherata: la persona pretende di possedere capacità, ideali o virtù che in realtà non possiede.
In sostanza, millanta “promesse impossibili” e lo fa con il preciso intento di ingannare gli altri ricavandone un utile economico o d’immagine.
Come vedremo, non sempre l’ipocrita si accorge di esserlo, spesso sono i condizionamenti ricevuti che lo portano a essere tale, quando sulle proprie azioni non esercita una forte azione di spirito critico.
Ipocrisia – Alcuni esempi
I campi dove l’ipocrisia è più evidente sono il lavoro, la religione e la politica.
Nel lavoro è a tutti noto il motto “il cliente ha sempre ragione” con cui il venditore vende una falsa gentilezza per concludere la trattativa anche quando vorrebbe mandare al diavolo il cliente. In un certo senso, “gli affari sono affari” e l’ipocrisia fa parte delle regole del gioco.
A differenza dell’ambito lavorativo, nella religione e nella politica, in teoria l’ipocrisia viene sempre e comunque condannata, anche se la stragrande maggioranza delle persone è ipocrita senza saperlo. Pensiamo per esempio alle proteste di milioni di americani contro la politica anti-immigrazione di Trump. Del neopresidente si possono dire peste e corna, ma chi protesta contro arresti ed espulsioni di immigrati illegali è, probabilmente a sua insaputa, ipocrita. Prima di scoprire il perché, andiamo per ordine.
La religione – Sono ovviamente ipocriti i neofarisei, tutti i non praticanti che fanno battezzare i figli, li mandano al catechismo oppure si sposano in chiesa. Molti di loro lo fanno solo perché condizionati dalla società, dai genitori, dagli amici ecc., ma, una volta fatti riflettere, se difendono ancora le loro scelte, allora non c’è scampo, sono ipocriti.
Sono ipocriti anche i praticanti che, per interesse personale, si fanno la loro religione. Per esempio, chi si definisce cattolico dovrebbe seguire i precetti della Chiesa cattolica, quindi è ipocrita se usa anticoncezionali, se convive anziché sposarsi ecc. È molto ipocrita concludere con “sì, io credo a mio modo”. Tempo fa, in un’intervista, Dolce e Gabbana sono arrivati a dire che loro sono sempre stati contrari al matrimonio perché cattolici e non aveva senso il sacramento quando da un giorno all’altro due si potevano lasciare e andare con un altro! Capito? Cattolici che nella loro vita hanno infranto coscientemente precetti fondamentali della Chiesa cattolica.
Ipocrisia deriva dal greco ypòcrisis, rappresentazione, il porgersi di un attore, quindi finzione
Il bello è che con l’avvento di Bergoglio l’ipocrisia religiosa è esplosa. I suoi predecessori, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI avevano una linea coerente con il pensiero cattolico. Nel tentativo di arginare la fuga dalla Chiesa nei Paesi più avanzati, papa Francesco ha assunto l’ipocrisia a regola. La Chiesa continua a condannare come peccato questo e quello, ma poi è vicina e accetta con un pietoso buonismo chi pecca purché continui a dichiararsi credente. Si accettano tutti: divorziati, suicidi, omosessuali, donne che hanno abortito ecc. basta che restino nella Chiesa. L’ultima sparata del papa ipocrita è il consiglio ai sacerdoti di “essere vicini a chi convive, nei loro confronti la Chiesa deve avere l’atteggiamento di chi comprende”. Ma se vivono nel peccato come si può chiudere un occhio e addirittura “comprenderli”?
La politica – Lasciandovi ancora qualche secondo per rispondere al perché i milioni di americani che protestano contro la politica anti-immigrazione di Trump sono ipocriti, vediamo alcuni esempi di casa nostra. Sono esempi “antigovernativi”, ma temo valgano per tutti.
Avete presente i politici che dopo un terremoto inaugurano una decina di casette, dicendo che stanno lavorando per il terremoto, che sì, ci sono ritardi, ma l’impegno è massimo ecc. Penso che il politico di turno sia intelligente e capisca che quella decina di casette sono zero di fronte ai terribili danni del sisma. Parliamoci chiaro: un politico non ipocrita dopo il sisma avrebbe semplicemente detto: “ci vorranno anni e forse queste ferite non saranno mai sanate”. Il politico ipocrita ha invece usato l’ipocrisia delle promesse impossibili, di fatto illudendo e quindi peggiorando la vita dei propri connazionali.
Veniamo ora a Trump. Perché i manifestanti sono ipocriti? Semplice. Hanno avuto otto anni di amministrazione democratica (con Obama) per chiedere una sanatoria per gli undici milioni di immigrati, una sanatoria che li mettesse in regola, facendoli diventare legali. Perché non l’hanno fatto? Perché non sono scesi in piazza per chiedere a Obama di promulgare la sanatoria? Il motivo è chiaro: l’ipocrisia di apparire buoni, ma nel tempo stesso per non perdere il sostegno di una parte dell’elettorato progressista che comunque avrebbe ritenuto la sanatoria troppo pericolosa. In sostanza: manteniamo l’immigrazione illegale, ma non facciamo nulla, voltiamoci dall’altra parte, facciamone entrare un po’, ma non troppi. In sostanza: ipocrisia politica.
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