La gestione del tempo è spesso considerata solo nell’ambiente di lavoro, mentre in realtà è un fattore molto importante per la qualità della vita, anche extralavorativa.
Quando si parla di gestione del tempo, spesso si sottintende la sua ottimizzazione. A chi non piacerebbe riuscire a realizzare una perfetta ottimizzazione del tempo a propria disposizione?
Molte persone rinunciano a vivere alcuni aspetti dell’esistenza per mancanza di tempo. I più penalizzati sono sicuramente gli hobby, ma spesso lo sono anche il lavoro o, peggio, la famiglia, i contatti umani come le amicizie o le relazioni sociali.
A volte si tratta solo di alibi (come chi afferma che “non ha tempo per fare sport”) con cui si vogliono evitare situazioni che inconsciamente non si ritengono positive e/o interessanti; altre volte invece c’è proprio il rammarico che il tempo non basti per fare questo o quello. In questi ultimi casi si scopre sovente che la gestione del tempo è cattiva.
Da ragazzo, molti miei compagni erano soliti studiare tutto il pomeriggio prima di un’interrogazione; inspiegabilmente finivano sempre per prendere un voto tutto sommato mediocre rispetto ai loro sforzi. E non erano “stupidi”. A me capitava di giocare tutto il pomeriggio a pallone, tornare a casa, avere un’ora di tempo prima della cena per poi uscire per la festicciola fra amici. In quell’ora non mi davo molte chance: potevo leggere una, al massimo due volte, le parti che presumibilmente sarebbero state trattate durante l’interrogazione. Le leggevo con un’attenzione che bucava il foglio, spinto dal fatto che “dovevo capire e ricordare”. Morale: l’interrogazione di solito andava benissimo.
La differenza? I miei compagni “secchioni” passavano tutto il pomeriggio leggendo e rileggendo la materia, spinti dalla “superstizione morale” che se avessero dedicato tempo allo studio, avrebbero fatto tutto quello che era in loro potere perché l’interrogazione andasse bene. Era una sorta di cessione della loro libertà in cambio della quiete della loro coscienza.
Come detto, la strategia era fortemente inefficiente e mi servì per capire che
non contano i nostri sforzi, conta il risultato!
Essere troppo disponibili predispone a una pessima gestione del tempo
Il “metodo” della gestione del tempo
Esiste un metodo per gestire al meglio il proprio tempo?
Sì, solo per chi non sa organizzarsi.
Di metodi ne esistono molti, ma vengono utilizzati da persone che hanno seri problemi di gestione del tempo. L’aggettivo “serio” indica che non esiste la propensione a capire come organizzarsi al meglio e ciò la dice lunga sul fatto che, anziché un metodo, sarebbe più opportuno sviluppare questa propensione. Questo corso vuole proprio migliorare questo aspetto della personalità.
Usare un metodo vuol dire spesso perdere troppo tempo nel maneggiare gli strumenti che ci mette a disposizione, un po’ come lo sportivo supertecnologico che passa più tempo al computer a registrare e ad analizzare gli allenamenti che ad allenarsi sul serio!
La pianificazione della giornata deve essere l’obiettivo di chi vuole avere un’ottima gestione del tempo
Molti pensano che il metodo dovrebbe permettere di ottimizzare i vari aspetti della nostra vita rispetto alla variabile tempo. Come vedremo non è proprio così, non è importante ottimizzare tutto, alla perfezione. La cosa veramente importante è evitare gravi errori organizzativi che sono i veri macigni che ci rendono lenti come bradipi e spesso totalmente inefficienti.
Essere flessibili è condizione necessaria per essere efficienti quando il lavoro è dinamico o può cambiare del tutto!
Il programma del corso
Trovate il programma del corso nella sezione Lavoro/Gestione del tempo.
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