Solo una piccola parte della popolazione sa reagire ai condizionamenti subiti dalla famiglia, dalla società e dalla religione, tanto che alcuni che non riescono a farlo commettono il classico errore di generalizzazione che li porta a dire che “tutti, più o meno, siamo condizionati”. Un esempio di condizionamento da tutti compreso è quello del giudizio pubblico: “e poi cosa dice la gente?”. Le nostre azioni sono modificate per aderire a un cliché che non è detto sentiamo intimamente nostro.
Le sorgenti principali dei condizionamenti sono
- la famiglia
- la società
- il lavoro
- il rapporto con gli altri (la solidarietà)
- la religione.
Per il Neocinismo è fondamentale liberarsi dai condizionamenti per potere aspirare a essere una persona equilibrata. Per farlo, è necessario avere spirito critico e sottoporre al vaglio della ragione ciò che ci viene proposto: un buon inizio (condizione necessaria, ma non sufficiente!) è ritenere che
un concetto che ci viene proposto come positivo non lo è mai al 100%.
Esattamente come un farmaco, può avere controindicazioni ed effetti collaterali, così un concetto positivo per altri, per noi può non esserlo per tanti motivi. Figuriamoci se poi, in una data condizione, il farmaco diventa addirittura un veleno!
Per i condizionamenti legati alla famiglia si veda l’articolo sulla famiglia.
Condizionamenti: la società
I condizionamenti sociali sono quelli che, erroneamente promuovono personalità critiche, spesso perché una parte della società le possiede e diventa “vincente” farle passare come positive.
I mezzi con cui la società promuove i condizionamenti sono soprattutto la scuola e i media.
Scuola – Decisamente meno pesante della famiglia, la scuola condiziona quanto più il soggetto è giovane: soprattutto quando la famiglia è assente, una maestra può influenzare un bambino molto più di quanto possa fare una professoressa al liceo. Su questo punto dovrebbero meditare tutti coloro che, per mancanza di tempo, affidano l’educazione dei loro figli ad altri, già in tenerissima età.
Media – Giornali, televisioni, Internet sono così potenti come sorgenti di condizionamenti da essere spesso additati come fonti infallibili (“l’ho letto sul giornale”, “l’ha detto la televisione”, “l’ho trovato in Internet”). Alla base di questo condizionamento il classico errore di scambiare l’autorevolezza con l’affidabilità.
Il meccanismo con cui il condizionamento sociale agisce è sempre lo stesso:
chi ha una posizione sociale che riteniamo superiore al nostro ci indica una strada e noi la seguiamo senza sottoporla a verifica.
Non è detto che la strada sia errata, che non porti a nulla di buono, ma il condizionamento scatta perché noi non la mettiamo in discussione: ci fidiamo dell’insegnamento. Metterla in discussione non significa essere totalmente critici (bastian contrari), ma capire, avere le prove del perché possa essere utile per la nostra qualità della vita.
Per capire bene questo concetto si pensi all’adolescente che va in visibilio quando riesce ad avvicinare il suo cantante preferito: immaturo? Proprio come l’adulto condizionato! Si pensi anche ai genitori che, parlando del figlio, dicono che “è finito su una brutta strada per colpa degli amici”. Qui spesso si parla di un adolescente ancora immaturo, ma cosa dire di persone ormai oltre i 30 anni che accettano acriticamente certi concetti che la società continua venderci come positivi. Alcuni esempi:
- la ricchezza e il tenore di vita
- il successo
- il romanticismo (“al cuore non si comanda”)
- la gelosia, purché non sia patologica
- la cultura
- fino ad arrivare a condizionamenti irrazionali come l’astrologia.
Per il Neocinismo alcuni di questi condizionamenti sono sempre negativi (come la gelosia), altri (come la ricchezza o la cultura) lo sono solo se entrano in conflitto con la qualità della vita, da condizioni facilitanti la felicità diventano necessarie.
La ricerca del successo è una delle cause più comuni di stress negativo: il successo logora chi non ce l’ha
Esistono due condizionamenti sociali che vale la pena trattare a sé perché su di essi il Neocinismo ha posizione propria, vere rivoluzioni che gran parte della popolazione non riesce a cogliere:
- il lavoro
- l’indifferenza (la solidarietà)
Condizionamenti: la religione
Il Neocinismo promuove l’agnosticismo consapevole perché vede nella religione pesanti condizionamenti. Si differenzia dall’ateismo anche perché lo considera comunque un condizionamento di riflesso, una difesa per risentimento contro le religioni rivelate. Punti cardine per smontare i condizionamenti religiosi sono:
- Il soggetto acquisisce la religione dalla famiglia (e dalla società): se un fervente cristiano fosse nato a Baghdad molto probabilmente sarebbe islamico. Una verità difficilmente contestabile.
- Non è Dio che ha creato l’uomo, ma è l’uomo che ha creato Dio per paura della morte e del dolore. Prova ne è che anche una grande percentuale di chi si professa credente teme la morte perché in fondo non è poi così sicura che ci sia un aldilà.
- Anche ammesso che Dio abbia creato l’universo, non è detto che sia buono. Anzi, sembra proprio che si disinteressi del mondo, vedasi il paradosso di Buechner: a) Dio è buono b) Dio è onnipotente c) e allora perché nel mondo succedono cose terribili? Vedasi l’articolo sul paradosso per le risposte alle banali confutazioni dei credenti.
- Non si può spegnere il cervello e credere per fede. Quando la fede non è razionale (è cioè in contrasto con la ragione), non è fede, è superstizione!
Per ulteriori approfondimenti si consulti la sezione sulla Religione.
Gli effetti dei condizionamenti
Gli effetti dei condizionamenti possono essere devastanti: si pensi, per esempio, ai risultati che può produrre una setta sui propri adepti che accettano qualsiasi ordine senza giudicare.
Il senso comune ritiene che ci sia un’enorme differenza fra una setta e le regole di vita comunemente trasmesse da ambienti istituzionali come famiglia, comunità religiose o società. Ma il buon senso deve dirci che non c’è nessuna differenza se il soggetto non sottopone le regole a critica precisa e costruttiva; in particolare, se non verifica la coerenza di quelle regole con il reale benessere.
Molti ritengono che il Neocinismo sia una setta per il semplice fatto che esprime regole non sempre allineate con quelle usuali; in realtà non lo è perché pone alla base di queste regole la loro valutazione critica da parte di chi eventualmente vuole sostenerle. Hanno maggiori caratteristiche di setta una religione improbabile, i dogmi di una multinazionale, una famiglia dove non si discutono gli ordini del capofamiglia ecc.
Gli idoli
Molti condizionamenti portano poi alla costruzione di idoli (ricordo la famosa la teoria di Francesco Bacone sugli idola, cioè le illusorie immagini individuali, sociali o culturali che allontanano dalla verità) che spesso ci fanno sopravvivere, ma non vivere.
Gli idoli sono come la catena che il lupo, diventato mansueto cane agli ordini dell’uomo, ha accettato per avere una sicura ciotola di cibo, ovviamente passando il resto dell’esistenza cercando di convincersi che la catena sia l’unica soluzione o che sia molto più nobile stare accanto all’uomo che vagare libero nella foresta in cerca di cibo. Ha barattato la sua libertà e vuole illudersi di essere libero!
Gli idoli sono concetti a cui affidiamo ciecamente la nostra vita con la speranza che ci ricambino con gioia, serenità, felicità. Di solito derivano dalla nostra educazione (la famiglia, la scuola), comunque dalle nostre esperienze giovanili (l’adesione acritica a determinati gruppi). Infatti, essendo idoli, non vengono mai messi in discussione ed è difficile crearsi idoli da adulti: se si ha spirito critico non si accetta nulla ciecamente e quindi si è immuni da questa situazione, se invece non lo si ha, difficilmente si cambiano gli idoli giovanili per altri dei.
Molti idoli appartengono a quelle che il Neocinismo chiama condizioni facilitanti: avere un buon matrimonio facilita la vita, idem per una buona posizione economica, per un buon lavoro, per una buona famiglia ecc. La differenza sostanziale è che chi li adora ciecamente dimentica il “buon” che deve esserci, lo dà per scontato.
Poiché gli idoli richiedono un certo impegno per la loro adorazione, sono tipici di quelle personalità dove comunque c’è un grado non minimo di forza, ma non sufficiente ad arrivare a una forma di libertà intellettuale che possa mettere sotto osservazione l’educazione ricevuta, di quelle personalità che non sono dotate di spirito critico e di quelle che tendono a identificarsi con pochi e chiari ideali: irrazionali, deboli, inibiti, mistici, romantici, statici, semplicistici, contemplativi.
Come liberarsi dagli idoli? Semplicemente con la verifica molto critica se l’idolo migliori la nostra qualità della vita o no. Se non lo fa, abbattiamolo!
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