I proverbi divertenti non sono una rarità; esistono infatti molti esempi di proverbi davvero simpatici che possono strappare un sorriso.
Com’è noto, i proverbi sono dei motti, in genere piuttosto concisi, che esprimono pensieri o norme che il più delle volte sono desunti dall’esperienza. Non è raro sentirli definire come “espressioni della saggezza popolare”.
A grandi linee possono essere suddivisi in due categorie:
- proverbi prescrittivi
- proverbi descrittivi.
Come facilmente si può intuire dalla terminologia, nel primo caso ci troviamo di fronte a espressioni che “‘prescrivono” qualcosa; indicano cioè un comportamento da tenere oppure da evitare (per esempio, “a caval donato non si guarda in bocca”); nel secondo caso, invece, siamo di fronte a espressioni che “descrivono” impersonalmente un comportamento o una determinata situazione.
Alcuni proverbi, divertenti o no che siano, descrivono efficacemente determinate situazioni e, nonostante possano essere di antica origine, hanno ancora un senso. In altri casi, invece, siamo di fronte a espressioni la cui validità è stata cancellata nel tempo; altri addirittura, pur essendo ancora celebri e ancora utilizzati, si basano su luoghi comuni e su un umorismo di non grande spessore (si pensi al noto proverbio, “donna al volante, pericolo costante”), di fatto, questi ultimi, sono ormai poco più che battute e non certo sagge massime a cui prestare ascolto.
A prescindere dalla loro validità, i proverbi sono di norma costruiti in modo accattivante; del resto, trattandosi di frasi in genere molto brevi devono essere diretti, concisi, efficaci. Non è raro trovare in essi il ricorso a figure retoriche (in primis, metafora, similitudine, allitterazione e paronomasia); altresì frequente è il ricorso alla rima.
100 proverbi divertenti con spiegazione
Di seguito un elenco di 100 proverbi divertenti con relativa spiegazione. Alcuni di essi sono talmente celebri che sono descritti in una scheda a parte alla quale si rimanda tramite un link.
A caval donato non si guarda in bocca.
A confessore, medico e avvocato non tener il ver celato. – Un proverbio che serve a esaltare l’importanza della verità; a questo scopo si ricorre a tre figure popolari (quella del prete, da cui ricevere l’assoluzione; quella del medico, che deve stabilire la cura più adatta e quella dell’avvocato, che dovrà offrire la migliore difesa).
A lacrime di erede è matto chi ci crede. – Proverbio che un po’ cinicamente afferma che le persone che ereditano una fortuna non sono così davvero dispiaciute come vogliono far credere.
A padre avaro figliol prodigo. – Può capitare che un padre eccessivamente avaro debba subire il contrappasso di un figlio spendaccione (c’è un non troppo velato richiamo alla celebre parabola del figliol prodigo).
A pagare e a morire c’è sempre tempo. – Divertente proverbio che per certi versi fotografa la situazione di molti debitori non virtuosi che tendono a rimandare il più possibile il pagamento di quanto dovuto, così come tutti vorremmo rimandare il momento della propria morte.
Ad amico e parente non si presta e non si vende niente. – Proverbio che consiglia di non fare affari con amici e parenti; i motivi sono essenzialmente due; il primo è che nel caso di “disguido” potrebbe venire a rompersi il rapporto di buona amicizia o di buona parentela; il secondo è che, visto lo stretto legame, ci si potrebbe trovare in un certo imbarazzo nel caso si dovesse richiedere la restituzione del prestito.
Ai macelli van più bovi che vitelli. – “Divertente” proverbio che mette di fronte al fatto che in genere si tende più a sacrificare gli anziani piuttosto che i giovani (il bove è un bovino castrato che ha superato i quattro anni di età; il vitello è un bovino che ha un’età non superiore ai 12 mesi).
Al buio la villana è bella quanto la dama – Proverbio che invita a non giudicare dalle apparenze (mette in contrapposizione la figura della villana, intesa come donna magari non troppo elegante o raffinata, e quella della dama, intesa come donna con uno “status” sociale considerato più elevato).
Aria di finestra, colpo di balestra. – Simpatico proverbio che ci ricorda che gli spifferi d’aria possono essere “micidiali” (la balestra è un’arma ad arco che poteva avere effetti devastanti).
Avuta la grazia, gabbato lo santo. – Proverbio divertente che fa ricorso all’ambito religioso; parla dell’ingratitudine; fa riferimento a quelle persone che richiedono insistentemente un favore promettendo grande riconoscenza e che, una volta ottenuto ciò che volevano, disattendono le loro promesse (gabbare è termine popolare per imbrogliare).
Bacco, tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere.
Bocca e lingua castigate, molte angustie risparmiate. – Proverbio che consiglia di parlare solo quando è necessario; detta in altri termini, avverte che in determinate circostanze è meglio una parola di meno che una parola di troppo.
Campa cavallo che l’erba cresce.
Che giova all’uomo ucciso oppur ferito, che l’uccisor lo pianga o sia pentito? – Simpatica espressione proverbiale che, piuttosto realisticamente, spiega che quando qualcuno subisce un danno, è spesso poco consolatorio il fatto che chi lo ha causato sia dispiaciuto.
Chi gioca al lotto, in rovina va di trotto. – Saggia massima che invita a non essere ludopatici.
Chi ha i denti non ha pane, e chi ha pane non ha i denti. – Proverbio che fa notare come in alcuni occasioni vi siano persone che avrebbero la capacità di realizzare determinate aspirazioni, ma che purtroppo sono prive dei mezzi economici necessari per poterlo fare, e altre che, al contrario, pur disponendo di determinate risorse economiche, non possiedono la capacità di sfruttarle al meglio.
Chi pecora si fa, lupo lo mangia. – Proverbio che fa capire come un’eccessiva remissività di alcuni può essere sfruttata da chi ha pochi scrupoli.

Chi prende medicine senza male consuma la salute e il capitale. – Una massima sicuramente condivisibile; inutile assumere medicinali se non ce n’è la necessità; si rischiano effetti collaterali e si spendono soldi inutilmente.
Chi ruba poco va in galera, chi ruba tanto fa carriera. – Più che un proverbio, sembra uno slogan da campagna elettorale; fa riferimento al fatto che vi sono circostanze in cui si arriva al paradosso che piccoli furti, magari compiuti per disperazione, sono severamente puniti, mentre gravi reati contro il patrimonio rimangono impuniti perché compiuti da persone potenti che godono di varie protezioni.
Chi semina vento raccoglie tempesta.
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare. – Proverbio dal significato piuttosto chiaro: frequentare a lungo persone con cattive abitudini potrebbe indurre un negativo processo di “imitazione”.
Chi va in mano all’avvocato spende l’ultimo ducato. – Si tratta di un proverbio un po’ severo con gli avvocati; fa riferimento al fatto che gli avvocati hanno spesso parcelle onerose e quindi consiglia, nei limiti del possibile, di risolvere in altro modo eventuali controversie. Per inciso, il ducato era il nome di due monete veneziane; in seguito fu attribuito a diverse monete coniate da altri Paesi.
Chi vuol pane, meni letame. – Proverbio divertente, anche se non raffinatissimo. Il significato è chiarissimo: per guadagnarsi da vivere può essere talvolta necessario lavorare molto duramente, magari adattandosi anche a cose non esattamente piacevoli (il menare letame rende perfettamente l’idea…).
Chi vuole un buon messo, mandi sé stesso. – Proverbio che ricalca in parte lo spirito del famoso detto “chi fa da sé fa per tre”. Di fatto esprime il concetto che alcune cose, essendo molto importanti, è meglio farle in prima persona piuttosto che affidarle ad altri.
Chiudere un occhio è bene, entrambi non conviene. – Una massima che esorta a fidarsi “cum grano salis”; è pressoché equivalente al famoso “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”; diciamo che si tratta di un proverbio che invita alla prudenza.
Col tempo e con la paglia maturano le sorbe e la canaglia. – Simpatica massima proverbiale che invita alla pazienza. Fa riferimento al fatto che le sorbe richiedono un lungo tempo di maturazione prima di poter essere mangiate e all’uso contadino di farle maturare in contenitori di paglia; analogamente servono tempo e pazienza con la canaglia, termine che, scherzosamente, fa riferimento al comportamento immaturo del giovane.
Conta più la pratica che la grammatica. – Proverbio dal significato intuitivo; ricorda saggiamente che in molte circostanze è più efficace la pratica della teoria; in effetti, non sempre conoscere le cose dà la garanzia di saperle fare. Una variante è Vale più la pratica che la grammatica.
Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io. – Anche il significato di questo divertente proverbio è facilmente intuibile; se da un nemico è logico aspettarsi un attacco (e quindi si è sempre in guardia), lo è meno aspettarselo da un amico; pertanto ci si affida a Dio.
Dagli, dagli, le cipolle diventano agli. – Proverbio che elogia le virtù dell’insistenza, della perseveranza; in sostanza afferma che essere perseveranti può farci ottenere dei risultati inizialmente insperabili.
Del senno di poi son piene le fosse. – Massima che parla dell’inutilità di dire a posteriori quello che si doveva o si poteva fare in una determinata circostanza che ha avuto risvolti negativi. Con una leggera variazione, il proverbio è citato anche ne I promessi sposi di Alessandro Manzoni.

Donna al volante, pericolo costante. – Detto scherzoso, ma un po’ cattivello verso il sesso femminile; fa riferimento al fatto che gli uomini tendono a considerare le donne meno brave nella guida dell’automobile.
Donna iraconda, mare senza sponda. – Spiritoso proverbio che mette in guardia dai pericoli che potrebbero derivare dal far arrabbiare una donna!
Donna pregata nega, trascurata prega. – Massima un po’ antiquata; più che un proverbio sembra un consiglio di corteggiamento; parte del presupposto che una donna tende a stare sulle sue nel caso di corteggiatori troppo “appiccicosi” e ha invece un atteggiamento opposto se un uomo la ignora.
Donne e motori, gioie e dolori. – Proverbio che afferma che gli uomini possono ottenere grandi soddisfazioni da un rapporto amoroso con una donna e dalla passione per le auto o le moto; al contempo, sia le donne che i motori possono essere fonte di grandi preoccupazioni.
Dopo i confetti escono i difetti. – Proverbio facilmente traducibile: dopo il matrimonio vengono alla luce tutti i problemi che non si erano notati (o non si erano voluti notare) durante il periodo del fidanzamento. È un luogo comune, ma come battuta di spirito può starci.
Dove regna il vino non regna il silenzio. – Anche in questo caso non c’è bisogno di troppe spiegazioni; quando si è un po’ “brilli” la confusione è assicurata.
È inutile chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati.
È meglio una mano dal giudice che un abbraccio dall’avvocato. – Avvocati sempre nel mirino; il significato è chiarissimo; se il giudice ci dà una mano possiamo sperare in una risoluzione positiva della controversia; se l’avvocato ci abbraccia, è probabilmente segno che le cose non sono andate per il meglio.
Gallina vecchia fa buon brodo.
Gatta inguantata non prese mai topo. – Proverbio con cui si afferma che, in determinate circostanze, per ottenere dei risultati è necessario non andare troppo per il sottile.

Gli errori dei dottori li ricopre la terra. – Humor nero in questo proverbio; significa che quando un medico commette un grave errore c’è il rischio che il paziente finisca al cimitero (appunto ricoperto di terra).
Gobba a ponente luna crescente, gobba a levante luna calante. – Più che un proverbio è una filastrocca utile per ricordare l’andamento delle fasi lunari. La luna calante è uno spicchio con la gobba illuminata rivolta a sinistra (a levante, cioè a est), mentre la luna crescente è rappresentata con la gobba illuminata rivolta a destra (a ponente, cioè a ovest).
I parenti sono come le scarpe: più sono stretti, più fanno male. – Parte dal presupposto che una parentela molto stretta può essere fonte di problemi (richieste di favori o di prestiti, controversie economiche ecc.).
Il bue dice cornuto all’asino. – Proverbio scherzoso usato per riferirsi a chi critica qualcuno non rendendosi conto di trovarsi in una situazione del tutto simile, se non addirittura peggiore.
Il dare è onore, il chiedere è dolore. – Proverbio che prende atto di due stati d’animo completamente diversi; quando si dà qualcosa a qualcuno ce ne viene reso merito e ci fa onore; quando si è costretti a chiedere, lo si fa con dispiacere.
Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Il matrimonio è la tomba dell’amore. – Luogo comune dispregiativo della situazione matrimoniale. Dà per scontato, ovviamente sbagliando, che tutte le coppie, una volta sposate, non siano più entusiasticamente innamorate come lo erano nel periodo del fidanzamento.
Il medico pietoso fa la piaga verminosa. – Proverbio crudo, ma sostanzialmente condivisibile. Un medico deve essere rispettoso dei propri pazienti, ma comunque del tutto oggettivo; se ritiene che siano necessari determinati interventi, seppur pesanti o dolorosi, deve agire senza farsi “impietosire” dalle richieste del paziente.
Il pesce puzza dalla testa – Diciamo subito che, presa alla lettera, si tratta di un’affermazione non veritiera; il pesce andato a male puzza allo stesso modo su tutte le parti del corpo. Il proverbio però ha, figuratamente un altro scopo, ovvero quello di affermare che molto spesso, quando una situazione è critica, la responsabilità è soprattutto di chi ha il comando.
Il troppo stroppia. (Classico caso di ricorso alla figura retorica della paronomasia)
Il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi.
In bocca chiusa non entran mosche. – Divertente detto popolare che come molti altri elogia l’importanza che può avere il silenzio in determinate circostanze; in effetti, in certe situazioni, tacere è la migliore scelta perché può evitarci spiacevoli conseguenze.
L’erba del vicino è sempre più verde.
La gatta frettolosa fece i gattini ciechi. – Si tratta di uno dei tanti proverbi che mettono in luce l’importanza del riflettere. Quando si deve prendere una decisione importante è opportuno non compiere scelte frettolose; è un invito quindi a meditare con una certa calma quando si deve decidere qualcosa su questioni di una certa delicatezza.
La lingua batte dove il dente duole.
La madre degli imbecilli è sempre incinta. – Simpatico proverbio che non ha bisogno di spiegazioni.
Le bugie hanno le gambe corte.
Le querce non fanno limoni. – Divertente proverbio piuttosto facile da interpretare: inutile pretendere determinati risultati da chi non ha le capacità sufficienti a produrli.
Meglio primo in un villaggio che secondo a Roma.
Meglio soli che male accompagnati.
Meglio un uovo oggi che una gallina domani.
Morta la serpe, spento il veleno. – Proverbio che invita ad avere un approccio radicale verso i problemi; il concetto di base è che nel caso di problemi è più produttivo adottare soluzioni drastiche piuttosto che avere una tattica attendista.

Ne uccide più Bacco che Marte. – Ovvero: ne uccide più l’alcol (Bacco è il dio del vino) che la guerra (Marte è il dio della guerra). Può darsi che statisticamente non sia vero, ma che esagerare con l’alcol sia dannoso per la salute è un fatto incontrovertibile. Il proverbio invita quindi saggiamente a bere con moderazione.
Nel pollaio non c’è pace se canta la gallina e il gallo tace. – Proverbio “maschilista”, ma accettabile se declassato al rango di semplice battuta spiritosa. Fuor di metafora, la gallina che canta rappresenta una donna intraprendente e poco condiscendente, mentre il gallo che tace è il simbolo di un uomo taciturno e remissivo, situazione che viene dipinta spesso con l’espressione “in quella casa è la donna che porta i pantaloni”.
Nel regno dei ciechi anche un orbo è il re. – Proverbio di origine medievale che ha diverse varianti. L’interpretazione è più complessa di quanto non potrebbe sembrare di primo acchito. Si presta infatti a una duplice lettura; in senso positivo significa che, anche se non abbiamo capacità eccelse, possiamo riuscire ad emergere se chi ci circonda ha doti inferiori alle nostre o non ha voglia di darsi troppo da fare; in senso negativo può essere utilizzato per sminuire le presunte doti di chi è elogiato da persone che non sono competenti a darne un giudizio e quindi lo giudicano come persona dalle grandi capacità.
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. – Modo di dire proverbiale che non ha bisogno di particolari spiegazioni: non c’è modo di farsi ascoltare da chi, cocciutamente, si rifiuta di accettare consigli o raccomandazioni.
Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco.
Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Non si può cavare il sangue da una rapa. – Divertente proverbio che ha il medesimo significato del già citato “le querce non fanno limoni”.
Nutri la serpe in seno, ti renderà veleno. – Si tratta di un modo diverso di esprimere il concetto espresso dal celebre modo di dire “allevare una serpe in seno“.
Occhio non vede, cuore non duole.
Occhio per occhio, dente per dente.
Parenti serpenti. – Per quanto non si tratti di una verità assoluta, il detto, fra il serio e il faceto, evidenzia che in molte occasioni, spesso per ragioni economiche, le parentele, che teoricamente dovrebbero essere caratterizzati da sentimenti di fratellanza e solidarietà, diventano motivo di controversie, problemi, litigi ecc.
Patti chiari, amicizia lunga. Proverbio di facile interpretazione; quando ci si imbarca con qualcuno in un’impresa o si fanno affari insieme, è consigliabile essere d’accordo fin dall’inizio su tutti i dettagli; ciò eviterà future spiacevoli discussioni.
Per fare un amico basta un bicchiere, per mantenerlo non basta una botte. – Massima che ricorda che l’amicizia è una cosa seria; iniziarla può essere facile, ma affinché sia duratura sarà necessario un certo impegno da parte delle persone coinvolte.
Per un punto Martin perse la cappa.
Quando arriva la gloria svanisce la memoria. – Proverbio che fotografa la situazione di coloro che, raggiunti risultati ritenuti importanti, trattano con sufficienza le persone con cui sono state amiche, ma che ora sono ritenute meno “prestigiose”.
Quando il gatto non c’è, i topi ballano. – Proverbio che mette in luce l’importanza del controllo. In certe situazioni, soprattutto lavorative, alcune persone vengono meno ai propri doveri quando è assente chi dovrebbe esercitare una funzione di controllo.
Quando si ha fame la polenta sembra salame. – In un’interpretazione restrittiva è un’espressione proverbiale che significa che quando si è affamati, anche un piatto non prelibato può sembrare una raffinata squisitezza; più estensivamente, significa che quando si stanno attraversando notevoli difficoltà, anche un piccolo aiuto può avere un grande valore.
Scusa non richiesta, accusa manifesta.
Se non è zuppa è pan bagnato. – Proverbio usato per dire che certe cose sono sostanzialmente le stesse, anche se ci vengono presentate in maniera diversa.
Si dice il peccato, ma non il peccatore. – Proverbio che saggiamente invita alla riservatezza; si può parlare di una questione delicata in cui è stato commesso un errore, ma non è molto elegante e spesso nemmeno di nessuna utilità, rivelare chi lo ha commesso. In altri termini: bando all’inutile gossip.
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.
Tra moglie e marito non mettere il dito. – Celeberrimo proverbio che invita a non intromettersi nelle questioni fra coniugi, in primis perché effettivamente non sono fatti nostri e inoltre perché soltanto i diretti interessati sono a conoscenza di tutti i dettagli che definiscono la questione; si rischierebbe quindi di essere non solo inopportuni, ma anche di non essere del tutto adatti a dare un giudizio obiettivo.
Troppi cuochi guastano la cucina – Quando troppe persone, magari di pari gerarchia e poco coordinate fra loro, lavorano allo stesso progetto, il rischio di confusione e di risultati non all’altezza è concreto.
Tutte le volpi finiscono in pellicceria. – Espressione proverbiale che vuol mettere in guardia coloro che, presuntuosamente, si ritengono più furbi degli altri.
Tutti i salmi finiscono in gloria. – Proverbio utilizzato per affermare che si sapeva già, fin dall’inizio, che una determinata cosa sarebbe andata a finire a prescindere da come era cominciata. Il paragone è con i salmi, tutti diversi fra loro, ma che terminano sempre con il “gloria” rivolto alla Trinità.
Tutto fumo e poco arrosto. – Frase proverbiale usata per riferirsi a persone o a cose molto appariscenti, ma che alla fine risultano inconcludenti. Per dirla alla Shakespeare: molto rumore per nulla (Much Ado About Nothing).
Un bel tacer non fu mai scritto.
Una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso.
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