Suggerimenti per nuovi articoli che riguardino le sezioni del sito e che abbiano un ampio interesse, segnalazioni di errori, imprecisioni nei nostri libri o negli articoli del sito.
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Il sito non offre consulenze personali perché la loro mole sarebbe ingestibile. Riteniamo che mettere a disposizione oltre 8.000 articoli e molti libri sia il modo migliore di supportare il nostro visitatore. Per esperienza personale crediamo che chi non ha un buon rapporto con lo studio (e tende a farsi dire le cose senza capire le basi; si veda il paragrafo Chiedere o studiare) non sia in grado di modificare decisamente la qualità della sua vita. Per questo preferiamo mettere a disposizione moltissimo materiale gratuito piuttosto che fornire risposte a chi non vuole fare il minimo sforzo di approfondimento: è più serio ed efficace perché diamo a tutti la possibilità di imparare a gestire da sé la propria vita.
Imparate a usare la casella di ricerca
albanesi.it coordina un network di siti verticali: le informazioni sono ospitate sui siti satellite del network. Per trovare le informazioni desiderate si va nel sito satellite di competenza tramite il menu di albanesi.it (per esempio Nutrizione/dieta) e poi nel sito satellite (nell’esempio dieta-italiana.it) si può usare la casella di ricerca nella barra nera superiore di ogni pagina; la casella è quella immediatamente a sinistra del pulsante Cerca. Se si vuole cercare informazioni sugli “spuntini”, si inserisce nella casella “spuntini” e immediatamente sarai ricondotto all’elenco degli articoli che ne parlano.
Non usare la Posta per chiedere:
- Diagnosi online o indirizzi di medici e/o strutture mediche. Facciamo notare che chi ha un problema di salute dovrebbe prima verificare di avere un buon stile di vita. Per coerenza, poiché siamo convinti che molte patologie dipendano in primis dallo stile di vita, chi ha esami del sangue fuori norma e fuma, beve ed è in sovrappeso dovrebbe prima darsi una regolata anziché cercare improbabili rimedi. Analogamente, purtroppo, esistono casi clinici la cui soluzione è molto complessa e non ha molto senso rivolgersi a un sito Internet sperando nel “miracolo”:
- Pareri su ricerche scientifiche; leggete la pagina sull’affidabilità della ricerca che evidenzia come la ricerca non sia scienza. Oltre la metà delle ricerche sono fasulle. Sottoponete ogni presunta novità al vaglio del buon senso per cercare di capire gli interessi commerciali o di carriera che possono averla promossa.
- Consigli su allenamenti personali. Il motivo per cui non possiamo rispondere alle tantissime richieste è spiegato qui.
- Consigli a chi fa attività di soli pesi (body building) su come incrementare la propria muscolatura. Non siamo allineati con tale filosofia sportiva. Per saperne di più.
- Consigli medici su infortuni. Leggete il paragrafo sottostante.
- Consigli su come acquistare o confrontare integratori. Leggete questa pagina.
- Consigli su integratori “miracolosi”. Leggete questo articolo.
- Consigli su scelte di vita. Chi ha letto e studiato La felicità è possibile “deve” essere in grado di saper scegliere da sé.
- Consigli su diete o piani alimentari. Leggete il paragrafo sottostante.
- Notizie circa il rischio alimentare di certi prodotti; leggete l’articolo sul rischio alimentare.
- Discussione su problemi politici o filosofici.
- Commenti su libri o siti. Per dare un commento significativo, la visione di un sito richiede veramente troppo tempo.
- Fornitura della bibliografia e dei riferimenti dei nostri articoli perché saremmo sommersi di richieste (anni fa lo facevamo, ma c’era chi pretendeva che gli fossero inviate le fotocopie degli articoli!). Analogamente non forniamo consulenze per tesi.
- Spiegazioni su concetti a livello universitario o estremamente specialistico. È importante capire che su argomenti molto specialistici
a) se avete le basi delle materie interessate (diciamo a livello universitario) potete risolvere i dubbi autonomamente (consigliamo per esempio una ricerca in lingua inglese su Google o la navigazione in banche dati come Pubmed) e avere tutte le informazioni per decidere se la nostra posizione sia o meno accettabile;
b) se non avete le basi, è opportuno che sentiate diverse campane e poi “vi fidiate” dell’esperto che più vi ha convinti senza cercare di capire tutto, perché “capire tutto senza basi è impossibile”.
- Risposte a forum né a newsgroup, né commentiamo notizie lì apparse. Il nostro giudizio su questi ambienti è decisamente negativo, analogo a quello sul bar per i discorsi sul calcio, dove un sedicente esperto (di solito senza basi) sale in cattedra e pretende di diffondere la verità. Se una persona fosse di tale caratura potrebbe agire negli organismi ufficiali (università, centri di ricerca ecc.), scrivere libri, aprire un proprio sito, usare i media (radio e televisione) ecc.
- Mail di critica. Nei vari campi che trattiamo, spesso non è stata detta la parola fine alle varie tesi che vanno per la maggiore cioè, in parole povere, possono coesistere più tesi anche fra loro opposte. Quello che per noi conta è esporre le nostri tesi in modo coerente e privo di evidenti errori; poi se qualcuno non è d’accordo, non pretendiamo certo di convincerlo. Quindi, come spiegato nella sezione Raziologia, il miglior modo di dialogare non è ripetere in modo stucchevole, all’infinito, la propria posizione (a queste mail non rispondiamo), ma evidenziare le incongruenze e gli errori nella tesi dell’altro. Per cui, se si trovano frasi o dati errati nell’articolo in questione, segnalateli chiaramente e noi provvederemo alle opportune modifiche. Se l’articolo è contrario alle vostre idee, ma non riuscite a trovare frasi inesatte, RIFLETTETE
Si può dare un consiglio sull’allenamento da seguire solo se si conosce l’atleta in dettaglio: età, sesso, peso, altezza, record e carriera atletica, valore attuale, allenamenti svolti nella settimana, condizioni extrasportive che possono nuocere all’allenamento, integrità fisica (infortuni), psicologia ecc. Come vedete ci vorrebbe una mail non di poche righe, ma di qualche pagina, impossibile da leggere e da analizzare, vista la mole di posta che riceviamo. Come si può dare consigli azzeccati con poche informazioni? L’analogo è scrivere per Internet a un medico: “quest’anno sono sempre stato bene, oggi ho un po’ di tosse, che malattia ho?”.
Riceviamo troppe mail come questa:
Ti scrivo perché vorrei per quest’anno pormi l’obiettivo di correre Venezia sotto le 3.30. Lo scorso anno ho corso Venezia in 4.10 con tremendi dolori addominali causati probabilmente da una cattiva alimentazione. Dopo 40 giorni, ho corso Reggio E. e le cose sono migliorate, ho chiuso in 3.44 con ottime sensazioni post-gara.Purtroppo sto passando un periodo atletico tremendo, non riesco a tenere i miei soliti ritmi di corsa, mi sento pesante e “intero”, ho più di 30 settimane davanti per recuperare e prepararmi nel modo adeguato, ma volevo sapere come poter recuperare la forma nel migliore dei modi e se secondo te ho le possibilità per raggiungere i 3.30.
I difetti di questa mail.
a) Porsi un obiettivo cronometrico è sensato se il miglioramento è piccolo. Miglioramenti di 10-15′ in maratona indicano l’adeguarsi a un sogno (non ditemi che la vita senza i sogni sarebbe pessima perché vi invio subito alla sezione psicologica del sito, articolo sui romantici) piuttosto che alla realtà. Un professionista pensa di battere il record mondiale di 1 secondo ed è felice. Curioso che gli amatori vadano a badilate di mezz’ora per volta. Ognuno di noi ha dei limiti fissati dalla genetica, dalla psicologia e dall’allenamento svolto. Come è possibile rispondere a domande del tipo “ce la farò a correre in 3h30′?” quando il record è di un quarto d’ora superiore? Non è scientifico.
b) La corsa è vista come realizzazione esistenziale e non come strumento per la salute; la prestazione viene prima del benessere. Cosa cambia nella vita di una persona se si salta una gara, se non si scende sotto alle 3 ore in maratona? L’importante è praticare sport per stare bene.
Salve, volevo una consulenza. Al termine della mia seconda mezza maratona, mi sono accorto che pur migliorando il mio tempo ero arrivato nella fascia finale della classifica. Premetto ho 37 anni peso 85 kg e mi alleno 4 giorni alla settimana, il mio tempo gara è 1,51 sui 21 km, cosa posso fare per migliorare?
Ti rispondo sinceramente: studiare la corsa, leggendo gli articoli del sito e i nostri libri. Per esempio non ci dici la tua altezza: se per esempio sei alto 180 cm, potresti arrivare a pesare 72 kg (atleticamente valido per la corsa di resistenza, non stupirti, leggi la sezione Alimentazione) per cui ora avresti 13 kg di troppo che sulla mezza (altro dato che trovi nella sezione Sport) contano per circa 12 minuti.
Ho dedicato molto tempo nel sito all’argomento infortuni. Nonostante questo sforzo, mi arrivano molte mail di atleti infortunati che “chiedono consiglio”. Solo una piccola percentuale di tali richieste è sensata.
Analizzando gli errori sportivi di chi ci ha scritto, possiamo dire che almeno l’80% delle mail ricade in questi tre casi:
1) non c’è cultura sportiva. Si dovrebbero leggere (e meditare con cura) la dozzina di articoli della sezione Medicina Sportiva, sottosezione Infortunio. Chiedere senza studiare è contrario alla nostra filosofia di vita.
2) C’è la pretesa di andare contro il proprio fisico, di chiedergli troppo.
3) Non si riesce a individuare il terapeuta giusto. Su quest’ultimo punto siamo sempre stati restii a dare informazioni su medici che non conosciamo direttamente; vi consigliamo di chiedere agli atleti delle società sportive della vostra zona, più persone contattate, più informazioni avrete.
Il problema della diagnosi – Premesso che comunque via Internet non è serio né possibile fare una diagnosi, anche il semplice consiglio si rivela spesso un lavoro improbo. Per poter essere significativi occorrerebbe conoscere ogni storia e la vita sportiva attuale del runner (dati anagrafici, allenamenti, gare, stile di vita ecc.). Ecco un paio di mail che dimostrano quanto appena detto.
Sono un ragazzo di 31 anni, circa 6 mesi fa ho avuto un problema al ginocchio mentre mi allenavo o più probabilmente mi sovrallenavo per una 10 km, ho cominciato ad avvertire un dolore esterno al ginocchio sinistro… mi sono fermato per un paio di settimane poi ho ricominciato ma si è ripresentato… ho atteso ancora un paio di settimane e devo dire che il dolore è scomparso. Comunque sono andato da un ortopedico che mi ha visitato senza riscontrare nulla di anomalo…. la cosa che però è rimasta è una sensazione di rigidità e instabilità rispetto al ginocchio destro quando supero i 30 minuti di corsa oppure quando sono a riposo… inoltre la cosa strana è che il ginocchio lo sento meglio dopo aver corso meno di 30 minuti mentre sembra più intorpidito nei giorni in cui non corro o non faccio sport…. è possibile avere un consiglio? Grazie,
Se fossimo in grado di dare un consiglio sensato con POCHISSIMI dati (senza cioè conoscere la tua situazione come per esempio l’ha conosciuta l’ortopedico dopo una visita) vinceremmo il premio Nobel per la medicina. Fastidi come il tuo possono rimanere per anni, andar via dopo poche settimane oppure ripresentarsi magari dopo mesi con un infortunio più serio. Dare consigli senza conoscere i dettagli di un problema vuol dire spesso darli sbagliati per la fattispecie in questione. D’altro canto, per mail è impossibile avere tutti i dettagli necessari perché ciò comporterebbe un dispendio di tempo incredibile.
Spett.le dott. Albanesi, Le volevo porre una domanda in seguito a una lettura presente sul vostro sito.
Ho ripreso da poco l’attività di corsa, e, per farla breve, dopo circa una mezz’ora di corsa appare un fastidioso dolore al tendine d’Achille destro, situato verso la zona interna più che altro, il quale mi accompagna fino a fine sessione di corsa e anche per il giorno dopo, ricomparendo puntualmente alla successiva uscita.
Leggendo il vostro articolo sulla iperpronazione, mi sono accorto che la scarpa sinistra che uso per correre (ma in modo molto più accentuato le altre normali che utilizzo quotidianamente) mostra le caratteristiche della iperpronazione, con forte piegamento verso l’interno e consumo di suola in quella zona. Però il dolore che ho è al tendine destro…
Perciò sono un po’ confuso, nel senso che se questa potesse centrare con il mio problema, potrei parlare di ipersupinazione destra, dato che si manifesta il tendine d’Achille dolente indicato nelle possibili patologie da ipersupinazione; ma osservando la forma della scarpa sinistra e dato che penso il tendine d’Achille possa dipendere da sovraccarico sul piede destro o da troppe altre ipotesi nella corsa, si direbbe che è assolutamente caso di iperpronazione sinistra.
Potrebbe essere una gamba più lunga dell’altra, in questo caso penso la sinistra?
Oppure può esistere un problema di questo tipo (iperpronazione o supinazione) solo a uno dei due piedi?
Non mi aspetto una diagnosi miracolosa con così poche informazioni, ma sono certo che, avendo voi una enorme esperienza nel settore, potreste sicuramente indicarmi un arco di possibilità, in cui ricade il mio problema, maggiormente realistiche.
Il vero problema è che l’arco delle possibilità può essere molto ampio. Per esaurirle, dovremmo sapere molte più cose sul tuo conto.
Il tuo caso è proprio uno di quelli che dimostrano che non è possibile dare consigli sensati con brevi mail (d’altro canto non possiamo leggere mail lunghe alla Guerra e Pace perché il sito non andrebbe avanti!). Mi spiego meglio:
> Ho ripreso da poco l’attività di corsa
Cosa significa? Sei un principiante o un runner che aveva temporaneamente sospeso l’attività? Nel primo caso il dolore può essere semplicemente il classico dolore del principiante, “da adattamento”. L’importante è che non peggiori nel tempo. Nel secondo caso non dici che tipo di ripresa hai usato. Se la ripresa è troppo brusca i problemi sono ovvi. Un professionista che ha un infortunio serio e sta fermo 3-4 mesi, riprende con il programma per principianti.
> mi sono accorto che la scarpa sinistra che uso per correre…
Non dici quanti km hai fatto con quella scarpa. Molti runner usano scarpe scariche. Il fatto che siano consumate, visto che oggi i materiali sono molto resistenti, probabilmente vuol dire che le hai usate sopra la loro soglia (600-800 km al massimo).
Non dici che scarpa è. Stabile, massimo ammortizzamento, superleggera?
> Potrebbe essere una gamba più lunga dell’altra
Non ha senso prima accertarlo e verificarne l’entità? Il problema della dismetria non è rilevante a meno che non si superino certi livelli.
Insomma ti sei buttato su una spiegazione senza fare un’indagine critica di tutte le altre possibilità. Per questo ti consiglio di leggere e di meditare molto bene sulla dozzina di articoli della sezione Medicina Sportiva/Infortunio.
Non riteniamo che una dieta o un piano alimentare possano aiutare a dimagrire stabilmente; infatti chi si rivolge al dietologo, quando poi torna a fare da sé, riacquista i chili persi, quindi non chiedeteci quanto o cosa mangiare.
Il segreto è capirlo in prima persona; per farlo basta seguire le 10 lezioni del metodo Albanesi (ci sono anche dieci lezioni sportive che possono essere utili anche per non commettere grossolani errori nell’approccio alla corsa). Si tratta di un libriccino veloce e facile.