Nel nostro Paese la coltivazione degli spinaci è diffusa un po’ dappertutto, ma in particolar modo in Campania, nel Lazio, in Toscana, in Veneto e in Piemonte. Al nord è usuale anche la coltivazione in serra per soddisfare le esigenze di produzione invernale.
Come spiegato nel nostro articolo generale (Spinaci) le varietà coltivabili sono essenzialmente distinguibili in due grandi categorie: cultivar autunno-vernine (resistenti alle basse temperature) e cultivar primaverili-estive (adatte alla coltivazione in condizioni di giorno lungo).
Coltivazione degli spinaci: le varie operazioni
La coltivazione degli spinaci non è particolarmente complessa, ma necessita comunque di periodi interventi colturali.
Il substrato ideale per la coltivazione degli spinaci è un terreno a medio impasto, sciolto e dotato di buone capacità drenati (anche gli spinaci, come molte altre piante, mal tollerano i ristagni idrici).
La moltiplicazione avviene per seme; nei negozi specializzati, ma anche dai fiorai o nei supermercati, è possibile acquistare le bustine con i semi. A seconda delle cultivar, gli spinaci si possono seminare a partire dal mese di marzo fino ad arrivare a quello di novembre; le varie semine possono essere effettuate a intervalli di tre settimane circa.
Chi opera dando credito al calendario lunare dovrebbe seminare gli spinaci nel periodo Novilunio-Primo quarto di luna.
Prima della semina è necessario concimare il terreno utilizzando del letame o dei compost da reperire nei negozi specializzati; letame o compost che sia, si mescola il tutto al terreno aiutandosi con il rastrello.
Per le vere e proprie operazioni di semina si seguano i seguenti passi: con l’aiuto di una paletta si facciano nel terreno delle piccole buche non troppo profonde distanziandole circa 25 cm l’una dall’altra; si mettono poi i semi e poi si ricoprono le buche. Nelle zone caratterizzate da un clima freddo è opportuno proteggere il terreno con gli appositi teli.
Una volta che le piante degli spinaci saranno cresciute si dovrà effettuare un’operazione di diradamento rimuovendo le piantine più esili e quindi più deboli.
Per quanto concerne le irrigazioni, queste vanno effettuate ogni qualvolta il terreno diventa asciutto; come già accennato vanno evitati i ristagni idrici che favoriscono vari tipi di avversità fra cui le patologie fungine.
Oltre alla concimazione preventiva di cui si è detto sopra, si effettueranno periodicamente altre fertilizzazioni nel corso del ciclo di produzione; si devono evitare concimi con alto titolo di azoto.
Sempre periodicamente, sono consigliabili operazioni di sarchiatura che hanno lo scopo di arieggiare il terreno ed eliminare le dannose erbe infestanti.
La raccolta degli spinaci va effettuata, una volta cresciute le piantine, dopo un paio di mesi nel caso delle cultivar primaverili-estive e dopo circa un mese e mezzo nel caso delle cultivar autunno-vernine. Si possono raccogliere dalle quattro alle sei foglie per ogni pianta; le foglie vanno raccolte con l’aiuto di forbici o di un coltellino.
Si faccia attenzione a non tagliare il germoglio centrale che serve alla produzione di altre foglie. È comunque possibile cogliere tutta la pianta di spinaci; in questo caso si recide dalla radice subito sotto la prima foglia.Per quanto concerne le avversità, gli spinaci possono essere attaccati dalla mosca dello spinacio e dagli afidi; in questi casi si deve ricorrere ad appositi insetticidi.
Un’altra importante avversità che può colpire in modo serio le piante di spinaci è la peronospora dello spinacio che causa ammuffimento ed essiccamento delle foglie.
Coltivazione degli spinaci in vaso
Lo spinacio è uno degli ortaggi che può essere coltivato anche in vaso; la semina può avvenire direttamente in questo contenitore, ma quando si arriverà alla nascita delle prime pianticelle sarà necessario diradarle in modo che fra l’una e l’altra vi sia una distanza di almeno 7-8 cm.
In linea generale, per quanto riguarda le varie pratiche colturali, si possono seguire, adattandole al caso, le indicazioni valide per la coltivazione in piena terra.