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Potatura del pero

La potatura del pero richiede accuratezza e strategie precise che tengano conto delle peculiarità di ogni varietà questa pianta, per determinarne lo scheletro e poi la salute generale, e di conseguenza ottimizzare la produzione di pere. Il pero ha una crescita rigogliosa che tende a svilupparsi verso l’alto e la potatura ha sia l’obiettivo di regolarizzarne la forma, per finalità estetiche, sia di favorire la buona produzione di frutti e facilitarne la raccolta.

Potatura pero: periodo

La potatura del pero va eseguita tra gennaio e febbraio, prima della fioritura. È necessario infatti svolgerla quando l’albero è in riposo vegetativo, ma aspettando la fine del periodo a rischio gelate, quindi bisogna regolarsi a seconda della latitudine a cui si vive.

A giugno si può eseguire un’altra potatura per favorire la produzione fruttifera: illuminare e arieggiare l’interno delle chiome, contenere la vigoria e regolare la produzione sono interventi importanti, ma è consigliabile anche effettuare il diradamento dei frutticini, per rendere la produzione costante negli anni e ottenere pere di buona pezzatura. Questa operazione va fatta quando i frutticini hanno la dimensione di una noce. Eventualmente un intervento può rivelarsi utile anche a fine estate per preparare l’albero alla stagione invernale.

Potatura di allevamento

La potatura di allevamento del pero serve a dare forma alla pianta e si esegue nei primi quattro anni dopo la messa a dimora. Questo lasso di tempo è fondamentale per dare una forma corretta all’albero, non solo per esigenze estetiche, ma anche per evitare che si creino rami troppo fitti e per permettere alla luce di filtrare tra le fronde.

Le tre forme di allevamento più adottate per il pero sono:

  • a fusetto, con uno sviluppo in verticale con un fusto e qualche ramo simmetrico di misura decrescente dal basso verso l’alto, forma adatta alle coltivazioni intensive;
  • a palmetta, con una chioma che tende a svilupparsi in orizzontale, con un asse centrale e tre file di branche aperte;
  • a doppio asse, con due rami portanti e una chioma distribuita in due aree, che permette la crescita robusta e parallela in orizzontale e verticale.

Potatura di produzione

La potatura di produzione del pero è finalizzata a massimizzare la resa fruttifera.

Il pero cresce molto e in verticale ed è necessario innanzitutto arginare questa crescita per aumentare la resa di frutti. I rami che producono più frutti sono quelli giovani, perciò quelli da eliminare sono i rami degli anni precedenti, per concentrare l’energia dell’albero su quelli che produrranno frutti di qualità. Fra questi, i più produttivi sono i rami vicini al tronco centrale, perché maggiormente nutriti dalla linfa. I rami che hanno più di 3 anni vanno completamente eliminati perché hanno esaurito la loro capacità produttiva. Ovviamente vanno poi eliminati i rami secchi e quelli malati o danneggiati. Bisogna inoltre eliminare i polloni, ovvero i rami che si formano dalla base della pianta, e i succhioni, rami molto vigorosi verticali che partono da una branca e crescono dritti verso l’alto.

Potatura del pero

La potatura del pero in fase di allevamento richiede fili di sostegno orizzontali

Una volta scelti i rami da mantenere, essi vanno accorciati fino a una lunghezza di circa 40-50 centimetri, tenendo conto che le gemme vicino o intorno al taglio saranno maggiormente produttive rispetto a quelle degli apici dei rami. Le gemme fertili sono solo quelle a fiore, quelle a legno sono improduttive.

Nella potatura di produzione del pero bisogna tuttavia anche considerare la varietà in questione, perché ciascuna ha delle particolarità che richiedono interventi di taglio specifici.

  • Williams: varietà molto fertile in cui le gemme si concentrano agli apici e assumono una forma a fiore, richiede tagli di sfoltimento e di rinnovo delle branche vecchie;
  • Kaiser: specie che non richiede particolari interventi perché fruttifica anche su rami lunghi e vecchi, che continuano a essere fruttiferi nel tempo anche se non vengono accorciati;
  • Abate: varietà che produce tantissimi fiori che però non si trasformeranno tutti in frutti, perciò la potatura dev’essere abbondante e privilegiare poche gemme selezionate fra le fruttifere;
  • Conference: specie molto fertile ma soprattutto sui rami di tre anni che presentano poche gemme, richiede alleggerimento per concentrare la linfa sui segmenti fruttiferi dell’albero e invecchiando tende a produrre pere piccole e di qualità inferiore, problema a cui rispondere rinnovando ogni anno i rami fruttiferi.

In ogni caso, i tagli devono sempre essere netti e non sfibrati, per favorire la cicatrizzazione, e inclinati, in modo da far defluire l’acqua piovana ed evitare ristagni idrici pericolosi per la salute della pianta. Gli attrezzi della potatura del pero devono essere sempre ben affilati e disinfettati.

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