La coltivazione della lattuga non è particolarmente complessa ed è quindi proponibile anche agli orticultori meno esperti.
La lattuga è una specie biennale che viene coltivata come annuale per il consumo delle foglie; il primo anno forma una rosetta, mentre il secondo produce lo scapo fiorale.
È una pianta che predilige i climi temperati e che teme abbastanza sia le temperature troppo calde sia quelle piuttosto fredde.
La lattuga è in grado di adattarsi piuttosto bene a tutti i tipi di terreno, anche se tutte le varietà prediligono i substrati dotati di buon drenaggio e ricchi di sostanze organiche; è consigliabile, per facilitare la coltivazione, lavorare piuttosto bene, aiutandosi con la zappa, il terreno destinato ad accogliere la lattuga perché si consentirà uno sviluppo ottimale dell’apparato radicale che nella lattuga è piuttosto sottile e delicato.
Nel caso di lattughe a cappuccio sono preferibili terreni non troppo umidi, mentre alla lattuga romana si dovrà garantire un maggiore apporto idrico.
Coltivazione della lattuga: la semina
I semi di lattuga sono facilmente reperibili nei negozi specializzati, ma anche nei supermercati più grandi. Chi semina in semenzaio può farlo da gennaio fino a ottobre.
Chi dà importanza alle fasi lunari (ricordiamo però che nonostante la popolarità della questione, non vi sono evidenze scientifiche relativamente all’influenza delle fasi lunari sulle semine) dovrebbe effettuare la semina nella fase di luna calante.
I semi della lattuga vanno messi su un letto di torba e successivamente devono essere ricoperti con un leggero strato di terreno; l’operazione va conclusa con un’irrigazione non troppo abbondante.
Quando saranno trascorsi circa 30 giorni, si vedranno spuntare le piantine di lattuga che potranno essere messe a dimora nei vasi o in piena terra.
Prima di mettere a dimora le piantine è necessario lavorare bene il terreno scendendo abbastanza in profondità e concimarlo; come concime si può utilizzare del letame oppure del compost organico. Infine si può completare l’opera spargendo un po’ di cenere di legna; servirà ad arricchire il substrato con del potassio.
Coltivazione della lattuga: i lavori
Le irrigazioni della lattuga devono essere regolari, ma mai eccessive; si devono assolutamente evitare i ristagni idrici che, come noto, sono dannosi per tutti i tipi di coltura.
Periodicamente è opportuno effettuare delle sarchiature del terreno; servirà ad arieggiarlo e a eliminare la dannosa presenza delle erbe infestanti.
Alla fine della stagione invernale è opportuno effettuare le operazioni di rincalzatura (si tratta di un’operazione che consiste nel riportare nuova terra alla base della pianta e che serve ad agevolare e fortificare le piante).
La raccolta della lattuga deve essere effettuata quando le foglie avranno raggiunto la grandezza desiderata e avranno il colore tipico che le caratterizza. Le foglie di lattuga vanno raccolte aiutandosi con un coltello ben affilato; si deve tagliare il fittone all’altezza del colletto ovvero dove è presente la parte bianca e più coriacea delle foglie.
Una volta che le foglie saranno state tagliate, dal fittone si svilupperanno nuovi cespi di lattuga.
Per quanto riguarda le avversità, è necessario ricordare che anche la lattuga, come del resto molti altri tipi di ortaggio, non è esente da problemi.
Le varie specie di lattuga temono afidi, grillotalpa e nematodi; per combatterli si può ricorrere ad antiparassitari.
Anche le lumache costituiscono un problema per la lattuga dal momento che questi invertebrati sono ghiotti delle sue foglie.
La lattuga teme anche la muffa grigia, il mal bianco e la peronospora; per ridurre l’incidenza di questi problemi è necessario evitare i ristagni idrici.
Un nemico temibile della pianta è il mosaico della lattuga, riconoscibile per la comparsa di croste di color giallastro sulle foglie.