La coltivazione dei fagioli è molto diffusa in Italia ed è praticata da moltissimo tempo.
Come detto nella pagina generale, il fagiolo è una pianta tipica di climi abbastanza caldi e risulta abbastanza sensibile alle forti escursioni termiche. Per un suo sviluppo ottimale, le temperature dovrebbero essere comprese tra i 17 e i 25 °C; temperature particolarmente rigide (1-2 °C) provocano la morte della pianta; se, al contrario, le temperature sono eccessivamente elevate la temperatura ne risente in modo notevole.
I fagioli sono piante che si adattano abbastanza bene alla maggior parte dei tipi di terreno, ma prediligono quelli a medio impasto, ovvero terreni ben lavorati e ai quali sono stati aggiunti quegli elementi che ne migliorano la capacità drenante (compost, sabbia, torba, ghiaia ecc.). Non amano particolarmente i terreni calcarei e argillosi e quelli eccessivamente compatti. Il pH ideale del terreno destinato ad accogliere i fagioli va da 6 a 7.
Coltivazione dei fagioli: la semina
I fagioli dovrebbero essere seminati una volta scongiurato il pericolo di gelate; nelle regioni centromeridionali i fagioli vengono generalmente seminati nel bimestre marzo-aprile, mentre nelle regioni settentrionali, il cui clima è tipicamente più rigido, è necessario aspettare fino a maggio. Molti orticultori seminano i fagioli “a scalare” ovvero iniziando nel mese di marzo e continuando fino al termine della stagione estiva; così facendo il raccolto inizia a maggio e può continuare fino ad autunno inoltrato.
La germinazione dei fagioli è abbastanza lenta, per renderla più rapida è consigliabile tenere i semi in acqua tiepida per alcuni giorni, fino a quando non sia evidente una radice di piccole dimensioni; a questo punto si potrà procedere con la semina. Questa procedura non ha solo il vantaggio di accelerare la germinazione, ma ha anche una certa funzione preventiva contro gli attacchi di alcuni parassiti.
Le modalità di semina dei fagioli possono differenziarsi molto a seconda della varietà; in linea generale le semine di questi legumi vengono eseguite a 2,5-3 cm di profondità o in file distanti una decina di centimetri l’una dall’altra oppure in buche distanti fra loro una ventina di cm circa. Per le specie rampicanti è opportuno provvedere al posizionamento di tutori dell’altezza di circa due metri e mezzo in doppia fila; la distanza fra le file dovrà essere di circa 80 cm mentre la distanza sulla fila di circa mezzo metro.
Chi semina i fagioli sul balcone dovrebbe optare per varietà rampicanti quali, per esempio, il borlotto lingua di fuoco o lo Spagna bianco. Si utilizzino vasi in terracotta in quanto consentono una migliore respirazione al terreno e alle radici.
A seconda delle varietà, trascorreranno circa tre-quattro mesi dalla semina alla raccolta; questa dovrà essere effettuata via via che i baccelli avranno raggiunto il migliore sviluppo; è comunque consigliabile non aspettare troppo a lungo per raccogliere i fagioli pena uno scadimento della loro qualità. La conservazione deve essere fatta in luoghi freschi e asciutti.
Il fagiolo è una pianta che arricchisce abbastanza i terreni ed è quindi consigliabile fargli precedere tutte quelle colture che hanno particolari esigenze in fatto di fertilità del terreno (per esempio i cereali o piante quali le patate, le melanzane, i pomodori, i peperoni ecc.). Il fagiolo non dovrebbe invece seguire la semina di cetrioli, piselli o zucche perché c’è il rischio concreto di trasmissione di batteriosi.
Per quanto riguarda le consociazioni, sono consigliabili quelle con bietola, cavoli, cetrioli, lattuga, insalate da taglio, pomodori, rabarbaro, rape, ravanelli, sedano rape e santoreggia; quest’ultima consociazione serve a tenere lontani gli afidi. Evitare invece di associare i fagioli a aglio, cipolle, finocchi e piselli.
Coltivazione dei fagioli: i lavori
Relativamente alla concimazione è noto il fatto che i fagioli traggono un certo vantaggio dalla fertilità che residua dalle coltivazioni precedenti; se la coltivazione dei fagioli è successiva a quella di piante che sono state abbondantemente concimate non sarà necessario essere particolarmente abbondanti nella fertilizzazione; in caso contrario può essere utile lavorare preventivamente il terreno arricchendolo con del compost (25 kg circa ogni 10 metri quadrati di terreno).
A raccolto avvenuto è opportuno distribuire sul terreno della cenere (un kg circa ogni 10 metri quadrati di terreno) che fornirà un adeguato apporto di fosforo e potassio. Periodicamente si dovranno effettuare sarchiature e rincalzature del terreno; le sarchiature, da effettuarsi ogni due settimane dal momento in cui le piantine dei fagioli sono emerse, sono oltremodo importanti per ostacolare al massimo la crescita delle erbe infestanti; favoriranno inoltre l’arieggiamento del terreno.
Per la coltivazione dei fagioli la rincalzatura dovrà essere eseguita quando le piante avranno raggiunto un’altezza di circa 15 cm.
Per quanto concerne l’irrigazione, è noto che i fagioli non sono particolarmente avidi di acqua; il momento nel quale questi legumi ne avvertono maggiormente il bisogno è quello che va dall’inizio della fioritura fino al momento in cui i baccelli iniziano a ingrossarsi.
La modalità di irrigazione ottimale è quella a scorrimento; quella ad aspersione infatti potrebbe provocare alcuni danni ai fiori; ove sia possibile, quindi, si prediliga la prima opzione.
Sono diversi i parassiti e le malattie che possono attaccare i fagioli; si ricordano in primis gli afidi, le cimue e le nottue, la piralide delle leguminose, la mosca grigia dei semi, la muffa grigia, la ruggine del fagiolo e l’antracnosi.
La coltivazione del fagioli borlotti
I consigli sopraesposti si possono perfezionare quando si parla di fagioli borlotti, la varietà più conosciuta.
- Irrigazione – È necessario che la sistemazione del terreno consenta un completo sgrondo dell’acqua in eccesso.
- Concimazione – Preferire terreni concimati per una coltura precedente (per esempio pomodoro o zucchine), anziché concimati con letame appositamente per la coltivazione dei fagioli borlotti.
- Arricchimento del terreno – Preferire fosforo (perfosfato minerale-19, 35 grammi per metro quadro) e potassio (solfato di potassio-50, 15 grammi per metro quadro), evitando concimi a base di azoto, giacché il terreno deve già essere sufficientemente ricco.
- Varietà – Fare prove con diverse varietà (nane e rampicanti) per verificare quale si adatta meglio al terreno.
Articoli correlati